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Il direttore dell'Osservatorio Vesuviano Mauro Di Vito é intervenuto sull'evento sismico che ieri sera alle 19.10 ha colpito l'area vesuviana compresa tra i comuni di Volla e Pollena Troccia di magnitudo 3.0 della scala Mercalli che ha destato non poche preoccupazioni tra i residenti. " il terremoto di ieri a Volla - ha spiegato il direttore Di Vita a il Mattino- non è collegato agli eventi che interessano l'interno del cratere e pertanto non desta particolare preoccupazione. Questo evento rientra nelle dinamiche tra il Vesuvio e la faglia regionale del Sebeto (l'antico fiume che nasceva proprio sul Monte Somma e attaversava i Comuni di Volla e Casalnuovo, ndr)". Quindi il terremoto di ieri puó essere catalogato come evento rutinario nella millenaria storia del  completto vulcanico Vesuvio Monte Somma. 

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A poche ore dall'evento sismico che ha scosso l'area vesuviana in provincia di Napoli e che ha interessato circa un milione di cittadini, in tanti si chiedono come mai dal sistema IT Alert - creato per avvisare la popolazione che risiede in aree di pericolo come quella flegrea e vesuviana - non sia giunto alcun messaggio per chiarire gli eventuali rischi e tranquillizzare i cittadini. Avaria al sistema di comunicazione oppure di fronte ad eventi sismici di lieve portata (magnitudo 3 della scala mercalli) l'app non entra in funzione? Sono in tanti a chiedersi i motivi per i quali un app per gestire le emergenze non entri in funzione in casi del genere.

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Una forte scossa di terremoto di magnitudo 3.0 é stata avvertita alle 19.10 in provincia di Napoli e più precisamente tra i comuni di Volla e Pollena Trocchia alle falde del Vesuvio. L'evento sismico è stato percepito dalla popolazione e molti cittadini si sono riversati per strada. Al momento non si contano danni a cose o persone. Nell'area vesuviana l'evento sismico ha destato molta preoccupazione a giusto 80 anni dalla tragica ricorrenza dell'ultima eruzione del Vesuvio che espolse tra la notte del 12 e 13 marzo del 1944.

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Alloggi studenteschi, il dramma dei fuori sede

Giovedì, 19 Ottobre 2023 09:45 Scritto da

Canoni di locazione che registrano un incremento del 10.1% e affitti che oscillano in media fra gli 800 e i 900 euro mensili nella maggior parte delle città universitarie italiane: il dramma degli studenti universitari. Inseguire i propri obiettivi e contare sulle proprie finanze non sembra più essere un connubio di scontata realizzazione, in un’era post-covid viviamo in preda a quelle che sono fluttuazioni inflazionistiche vertiginose, un voluttuoso incremento del costo della vita ed una crescente incertezza economica, fattori che inevitabilmente vanno ad intaccare anche l’economia degli studenti universitari; a raccontarlo sono le numerose proteste in corso, che vedono un numero in crescita di giovani privi di una residenza in cui alloggiare per conseguire serenamente i propri studi: attualmente gli studenti fuori sede corrispondono al 40% degli iscritti e la copertura dei posti letti è pari appena al 10.5%. E’ chiaro che l’offerta immobiliare attuale non è in grado di assorbire una domanda sempre più in crescita, ciò comporta la speculazione dei privati e un assurdo incremento di quelli che sono gli affitti mensili, per locali sempre meno dignitosi ed insostenibili per gran parte dei giovani impegnati in un percorso universitario. Ci basti pensare alle punte di alcune delle più importanti città universitarie come Milano, dove gli affitti raggiungono anche i 1.200 euro mensili per una stanza in appartamento condiviso, e Roma, dove le cifre sfiorano i 1.150 euro mensili: è così che il diritto allo studio diventa un privilegio destinato a pochi eletti? L’italia è uno dei pochi paesi a non godere di edifici dedicati agli alloggi studenteschi, i quali porterebbero non solo opportunità al territorio stesso in termini di crescita dell’economia locale, ma potrebbero garantire un miglior accesso all’istruzione superiore incoraggiando l’investimento immobiliare di progetti di questo genere in modo da riuscire a favorire la mobilità studentesca. Una possibile soluzione a questo interrogativo ci è data dall’incontro organizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Camplus, l’obiettivo è quello di stanziare 960 milioni di euro del Pnrr per poter finanziare la costruzione di residenze universitarie e quindi offrire un maggior numero di alloggi a prezzi nettamente inferiori entro il 2026, sfruttando quindi la fase espansiva del mercato delle residenze studentesche, permettendo agli studenti di poter finalmente abbandonare le loro tende da campeggio.

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Poggiomarino. E' partito il 3 luglio e si è concluso venerdì 28, il progetto : Un' estate nel blu dipinto di blu", ideato da Gabriele Cretoso della Gabry Dance e nel quale Luisa Lamberti, insegnante a Bologna e mamma di un bambino speciale ha visto una grande opportunità di creare integrazione tra bambini DSA e normodotati, attraverso giornate piene di tante attività.Il progetto presentato all' amministrazione comunale Falanga, di Poggiomarino ha avuto immediatamente l' approvazione ed il patrocinio, creando tutte le condizioni affinché il progetto prendesse vita. Il Summer Camp, così è stato soprannominato, ha visto a capo Gabriele Cretoso e la stessa Luisa Lamberti. L' aspetto medico e psicologico e stato curato dalle dottoresse Alessia Milone, Filomena Nappo e Consiglia Nappo. La struttura messa a disposizione dal Comune e' stato il circolo in Via San Francesco a Poggiomarino, che in questo caldo luglio si è animato di tanti bambini, circa una trentina, di volontari e ragazzi del servizio civile, tutti impegnati in giochi e attivita più o meno leggere: come i laboratori di cucina, quelli di musica con il maestro Carmine, quelli sensoriali, con percorsi ed attività ad hoc. Momenti di convivialità con la mensa della Ristonet. Attività tutte con un unico obiettivo, l' inclusione di tutti e di ciascuno di tutti i partecipanti. Un' esperienza che ha arricchito profondamente tutti. E già si avverte nell' aria, una certa malinconia nel doversi salutare. Sperando davvero che questo progetto, entri sempre di più a fare parte di un tessuto sociale aperto alla diversità, anche attraverso altri sviluppi durante i prossimi anni. Sicuri che chi ha scritto cotanto progetto e cura da anni la vena artistica di bambini e adulti DSA, tirandone fuori, talvolta campioni di danze paraolimpiche, e la sensibilità di genitori, che hanno la capacità di fare di un problema un punto di forza, tireranno fuori altre attività... Con nobili obiettivi d' integrazione...