Grazie ad un’intesa tra lo storico quotidiano siciliano “L’Ora”, ed giornale campano “il Vesuviano”, a partire dal mese di settembre queste storiche testate accoglieranno la rubrica settimanale opinionistica “Quaderni Meridionali”. E’ bene già da subito dare una nuova interpretazione alla parola meridione, affrancandola dalla sua accezione geografica, periferica e localistica, dandole una dimensione che si pone oltre i confini fisici e che abbraccia e investe questioni che spaziano dalla politica all’economia, dalla finanza alla globalizzazione, ponendola in una sfera europeistica che ha marcato una differenza, peraltro frutto di precise volontà, tra un Nord opulento ed un Sud destinato a rimanere marginale nelle scelte, nelle strategie e persino negli accordi con soggetti terzi diversi dal contesto continentale. Paesi quali Portogallo, Spagna, Italia, Grecia, Cipro, già in condizioni di sofferenza economica si trovano all’interno di un contesto solo a parole paritario ma che nei fatti li considera quali “Figli di un Dio minore”. Paesi che, inseriti in una riflessione più articolata che può coinvolgere sponde continentali diverse dalle nostre ma accomunate dall’appartenenza allo stesso mare, possono divenire il crocevia di infiniti modelli capaci di dare risposte ai bisogni più urgenti dei popoli che si affacciano nel contesto mediterraneo, così da creare un’area di sviluppo, e non solo, in grado di sovvertire l’attuale tendenza egemonizzatrice di sacche territoriali europee che sembrano agire secondo logiche frutto di un liberismo selvaggio, faccia sporca di un capitalismo che già da solo si identifica quale nemico dei popoli. Quanto detto non basta a giustificare la nascita di una rubrica, seppure collocata in uno spazio ben distinto, quello dell’opinione, se non affronta tematiche ben diverse tra loro, se non altro per dare al lettore uno spaccato quanto più variegato possibile dell’opinione medesima. In buona sostanza vuole essere un contributo di pensiero che estende il proprio sguardo verso direzioni volutamente inesplorate da una classe dirigente regionale, nazionale e comunitaria che vuole creare ad ogni costo recinti per mantenere un controllo serrato ed a tratti soffocante sulle masse, dando corpo a quanti in essi vedono una incapacità di fondo a gestire un progetto di sviluppo capace di produrre benessere, inteso nel suo insieme e non soddisfacente solo alcuni aspetti, e inadeguati ad essere autorevoli ma molto prossimi all’autoritarismo. Ciò posto ci auguriamo di potere stimolare quanti vorranno essere nostri lettori.

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Lunedì, 13 Luglio 2015 11:14

Quando i piemontesi invasero il Sud...

Raggiunge quota dodici la trasmissione di valorizzazione territoriale e delle eccellenze campane "Terra Mia" in onda questa sera alle 21 su Italiamia canale 274 del digital terrestre. Il programma realizzato dalla nostra redazione in esterna presso lo Sweet Club di Terzigno questa sera tratterà due importanti temi. Nella prima parte Francesco Gravetti incontra il rappresentante delle Pro Loco di Ottaviano che in questi giorni ha partecipato all'Expo di Milano valorizzando i prodotti vesuviani, nella seconda parte interamente dedicata alla storia di Napoli e del Regno delle Duesicilie, Genny Galantuomo intervista un "americano" napoletanizzato, Tony Quattrone che racconterà minuziosamente fatti ed aneddoti storici che decretarono la fine del Regno di Napoli dopo l'invasione piemontese del 1860. Una puntata che si preannuncia ricca di spunti e molto interessante

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