Vota questo articolo
(0 Voti)

Caivano. In occasione della giornata nazionale dello Sport l’Esercito Italiano ha organizzato un evento dedicato ai giovani a favore di una comunità che per troppi anni è stata abbandonata al suo destino. Una lontananza delle Istituzioni in un territorio dove la cittadinanza ha dovuto subire inerme l’orda del malaffare e dei clan camorristici. Caivano vuole avviarsi alla rinascita sociale lasciandosi alle spalle anni bui e tristi in cui a pagare un prezzo troppo alto sono stati soprattutto i bambini ed i giovani. Quale migliore occasione quindi per avvicinarli alla legalità ed alle Istituzioni se non questa giornata? All’evento svoltosi a Piazza del Mercato, l’Esercito Italiano ha schierato mezzi tattici e blindati della brigata bersaglieri “Garibaldi” di Caserta e organizzato diversi stand dimostrativi delle attività in cui l’Esercito opera, particolarmente apprezzato quello di Radio Esercito. Sulle note dell’inno di Mameli la fanfara dei bersaglieri ha accompagnato l’alzabandiera tra la gioia dei presenti ed una emozione palpabile tra gli astanti. Tanti i giovani attratti dai mezzi militari così come dagli stands in cui è stato possibile cimentarsi in esercizi fisici alla presenza di atleti del Centro Olimpionico Militare, molti dei quali hanno partecipato alle recenti olimpiadi di Parigi. Presente in uniforme storica anche una rappresentanza della Scuola Militare “Nunziatella” di Napoli, istituto di formazione tra i più antichi d’Europa. All’evento ha presenziato il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale Carmine Masiello il quale ha ringraziato la cittadinanza per l’affetto dimostrato ai militari ed elogiato Don Maurizio Patriciello, icona della lotta quotidiana alla camorra. “L’Esercito e lo Sport sono da sempre legati – ha dichiarato il Gen. Masiello -, i nostri militari si addestrano quotidianamente per migliorare la condizione fisica per affrontare nel migliore dei modi i delicati impegni al servizio del Paese”. “Il degrado non è un destino e le cose devono e possono cambiare – ha dichiarato il sottosegretario Rauti – è solo una questione di assunzione di responsabilità e definizione degli obiettivi ed quello che il Governo qui a Caivano ha fatto”. 

Vota questo articolo
(1 Vota)

Il 28 settembre 2024, in occasione della “Giornata Nazionale dello Sport promossa dal CONI, lo Stato Maggiore Esercito ha organizzato, nell’area Mercato del comune di Caivano (NA), l’evento denominato “ESERCITO & SPORT IN PIAZZA”, per favorire l’attività sportiva tra i più giovani. Gran parte dell’area sarà allestita, con assetti sportivi dimostrativi e interattivi, dai militari del Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito per permettere, a chiunque volesse, di sperimentare diverse discipline, sotto la guida di tecnici militari di alto profilo. A curare la parte strutturale i bersaglieri della Brigata Garibaldi di Caserta, con gli assetti mobili campali della Scuola di Commissariato di Maddaloni e quelli sanitari del Comando Logistico dell’Esercito. Presenti all’evento gli speaker di Radio Esercito del 28° Reggimento “PAVIA” di Pesaro e la Fanfara dei Bersaglieri di Caserta. I partecipanti potranno cimentarsi in diverse attività tra cui l’atletica leggera, pugilato, judo, karate, taekwondo, lotta, tennis da tavolo, military pentathlon, mountain bike e avranno la possibilità di conoscere e vedere in azione alcuni degli atleti italiani del panorama sportivo nazionale, confrontarsi con loro e portare a casa, in ricordo dell’esperienza vissuta, un diploma autografato del loro campione preferito oltre a gadget dell’Esercito Italiano. Il programma prevede: - 10:00: inaugurazione villaggio polifunzionale; - 10:20: alzabandiera; - 11:00: esibizioni sportive degli atleti del Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito; - 15:00: trofeo "Garibaldi" - 16:00: premiazioni; - 17:00: ammaina bandiera e chiusura attività.

Vota questo articolo
(1 Vota)

La raccolta differenziata di carta e cartone in Campania torna a crescere e nel 2023 supera le 230.000 tonnellate registrando un incremento del 4,5% rispetto al 2022. È quanto si evince dal 29° Rapporto Annuale sulla raccolta e riciclo di carta e cartone in Italia realizzato da Comieco, Consorzio Nazionale per il Recupero e il riciclo degli imballaggi cellulosici. “Nonostante la crescita e i segnali positivi registrati in tutte le province, sono ancora molti i margini di miglioramento: i cittadini campani hanno, infatti, differenziato 41,8 kg, risultato ancora lontano dalla media del Sud (49,6 kg/ab) e nazionale (64 kg)” - commenta Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco. “A questo si aggiunge un tasso di intercettazione dei rifiuti cellulosici sul totale dei rifiuti dell’8,6%, valore più basso a livello nazionale”. Nel 2023 Comieco, attraverso le convenzioni attive in Campania, ha gestito l’avvio a riciclo di circa 185.000 tonnellate di carta e cartone, quasi il 79% della raccolta complessiva. Ai 461 Comuni convenzionati sono stati riconosciuti corrispettivi economici per oltre 15 milioni di euro. Analizzando i dati nel dettaglio, tutte le province campane mostrano un andamento positivo: in particolare, da segnalare gli ottimi risultati di Caserta (+8%) e Salerno (+5,2%). - Avellino: raccolte più di 13.000 tonnellate di carta e cartone, con un pro-capite di 33,7 kg;  - Benevento: più di 9.000 tonnellate raccolte con un pro-capite di 35,8 kg;  - Caserta: quasi 36.000 tonnellate totali di carta e cartone e un pro-capite medio che sfiora i 40 kg;  - Napoli: differenziate più di 130.000 tonnellate e raccolti in media quasi 45 kg da ciascun cittadino;  - Salerno: quasi 42.000 tonnellate di carta e cartone raccolte, pro-capite di 39,6 kg/ab  A livello nazionale il 2023 ha visto una raccolta differenziata di carta e cartone da record con un aumento di quasi il 3% rispetto all’anno precedente. Complessivamente sono state raccolte oltre 3,7 milioni di tonnellate di materiali cellulosici con una media pro-capite che per la prima volta si assesta sui 64 kg, risultato mai raggiunto in precedenza. Il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici arriva al 92,3% confermando così il superamento degli obiettivi UE al 2030 con un netto anticipo.

Vota questo articolo
(1 Vota)

Mentre continuano le attività di spegnimento e bonifica sulle aree attraversate dal fuoco nella giornata di domenica 4 agosto 2024, l’Ente Parco, progetta nuove azioni, da attuare rapidamente, per rafforzare la prevenzione e la sensibilizzazione in materia di prevenzione incendi. Come è noto, l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio non ha competenze dirette in materia di incendi boschivi, ma mette in campo ogni anno molteplici attività legate alla prevenzione e soprattutto previsione. Le attività messe in campo dall’Ente si sostanziano nel monitoraggio e nella redazione del Piano AIB, in numerose attività trasversali legate alla bonifica e rinaturalizzazione delle aree colpite da incendio, con risvolti sulla prevenzione degli incendi boschivi, nella redazione del Piano di Gestione Forestale e dei Piani di Gestione dei Siti Natura 2000, la cui attuazione concorre alla mitigazione del rischio incendi. Con questa programmazione l’Ente Parco punta quindi ad aumentare capillarmente il controllo del territorio protetto contrastando il fenomeno ormai diffuso su tutto il territorio nazionale, dell’abbandono della terra, con effetti negativi sulla produzione di biodiversità agricola e gravi conseguenze sulla fornitura di processi ecosistemici, fondamentali a garantire la stabilità degli ecosistemi e la salute umana. È infatti universalmente riconosciuto il concetto di “alto valore agricolo”, prettamente europeo, che riconosce alla agricoltura di qualità e condotta con tecniche sostenibili vari aspetti vantaggiosi tra i quali la conservazione della biodiversità, il mantenimento degli habitat, e la riduzione del rischio d'incendio. A partire da settembre, l'Ente Parco avvierà un censimento delle aree incolte e abbandonate nel territorio dell'area protetta. "Abbiamo già posto le basi per affidare queste terre a giovani agricoltori o cooperative giovanili interessate a coltivare la terra e produrre le eccellenze vesuviane conosciute in tutto il mondo," dichiara il Presidente dell'Ente Parco Nazionale del Vesuvio, Raffaele De Luca. "Questa iniziativa," aggiunge il Presidente De Luca, "porterà un duplice vantaggio: aumentare il controllo del territorio, grazie all'impegno degli agricoltori che, con la costante pulizia dei propri terreni, contribuiranno a mitigare le possibilità di innesco degli incendi, e offrire opportunità ai giovani che vogliono avviare attività agricole, promuovendo le tradizioni agricole locali."

Vota questo articolo
(1 Vota)

Nell’iconografia collettiva il maresciallo dei carabinieri rappresenta la figura simbolo dell’Arma sul territorio, il confidente, colui che incarna lo Stato nel rapporto diretto con i cittadini. Nella ultracentenaria storia dei carabinieri il maresciallo comandante di stazione è stato quell’anello di congiunzione diretta quando lo Stato doveva essere presente in una emergenza o per contrastare la criminalità. Non vi è realtà che unisce un periodo storico in cui quel maresciallo ha comandato la stazione. Ed è questo il caso del Maresciallo Maggiore Mario Inverso, il comandante della stazione di Terzigno che dal 20 gennaio 1982 al 6 febbraio 2001 (suo ultimo giorno di servizio) è stato per circa un ventennio l’uomo al quale molti cittadini si sono legati. Oggi il Sottufficiale dell’Arma si gode la meritata pensione in quel di Agropoli sua città natia tra le premurose cure dei familiari ma la “sua” Terzigno non l’ha mai dimenticata. Erano anni difficili in cui Inverso ha dovuto guidare la stazione nella sanguinosa guerra di camorra che lasciò sul campo vittime e gettò Terzigno come tanti altri comuni vesuviani nell’ombra della paura per i troppi agguati e poi l’abusivismo edilizio e gli sversamenti illegali dei rifiuti. Tutti fronti sui quali Mario Inverso è sempre stato in prima linea insieme ai giovani carabinieri della stazione alcuni dei quali provenienti dal servizio di leva. Non solo fatti di cronaca anche momenti indimenticabili come quel dicembre del 1996 quando da Terzigno con un servizio d’ordine gestito da Inverso e dell’indimenticato Don Vito Menna vennero “evacuate” 6000 persone con treni speciali verso Roma San Pietro per l’incoronazione del quadro dell’Immacolata al cospetto di Giovanni Paolo II. Insignito anche per l'emergenza terremoto in Irpinia, Inverso è stato un militare di altissimo valore che alle falde del Vesuvio tutti ricordano con affetto.. “Meriterebbe la cittadinanza onoraria per le tante situazioni che è riuscito a gestire con diplomazia e sagacia investigative – dichiarano alcuni cittadini in piazza Caracciolo – per noi giovani degli anni novanta è stato come un padre ed ha dispensato consigli che ci hanno fatto capire la differenza tra il bene ed il male, come Antonio che non esita a dire; se oggi ho una famiglia è perché trenta anni fa grazie al maresciallo Mario Inverso ho intrapreso un percorso di vita lontano dalla droga e dell’illegalità. L’occasione per poter avviare l’iter per il conferimento della cittadinanza onoraria a Mario Inverso potrebbe essere il prossimo 18 giugno quando nell’aula consiliare di Terzigno il Generale Mori ed il Colonnello De Donno, figure simbolo dell’Arma nella lotta alla mafia presenteranno il libro “la verità sul dossier mafia appalti”, iniziativa promossa dall’ex presidente del consiglio comunale Giuseppe De Simone il quale già in passato ha conferito titoli onorifici a personalità che hanno legato il proprio nome a Terzigno.