Il Vesuviano è diventato un'opera d'arte
Il 21 giugno 2009 con tanti amici vesuviani partimmo da Terzigno per andare a giocare la prima partita di calcio a L'Aquila città colpita ad Aprile dal terribile terremoto che causò morte e disperazione. Volevamo fare qualcosa per quella povera gente. E ci inventammo una partita di calcio che da sempre unisce popoli e nazioni. A L'Aquila c'era una sola struttura disponibile per poter disputare una parità, in tutto il territorio comunale infatti, le tendopoli avevano occupato ogni campo di calcio e spazi aperti. Ne reperimmo uno di calcio ad otto grazie ad un terzignese-aquilano di adozione, Nando Zanga. Il campo sintetico era quello del San Vittorino, squadra locale militante in seconda categoria. Giocammo sotto ad un acquazzone con gli occhi lucidi ma con la speranza nel cuore e mentre noi giocavamo a pochi chilometri a L'Aquila si riapriva il centro storico dopo le scosse che ne devastarono la bellezza. La speranza nella speranza. Donammo sorrisi ed un buono di 1500 euro che un altro terzignese (dal cuore grande) ci donò per consentire agli amici aquilani di poter ricomprare palloni e divise di calcio. Regalammo sorrisi, gol e vino, quello del Vesuvio che tanto ci fa inorgoglire. In campo anche l'attuale sindaco di Terzigno Francesco Ranieri e tanti terzignesi come il portiere Polizzi, Barra ed il bomber Menzione per citarne alcuni. Per la cronaca vincemmo 10-2.Tornammo da L'Aquila stanchissimi ma con la consapevolezza di aver fatto qualcosa di importante e nell'intimo ognuno di noi sapeva che quella giornata sarebbe rimasta per sempre dentro ad ognuno di noi. E dopo scrivemmo, come giusto che fosse, quanto avevamo visto e vissuto e percepito in quella terra. Testate nazionali parlarono di noi chiedendosi come era stato possibile organizzare tra macerie e paura una partita di calcio. Preferimmo rispondere con le azioni e lasciammo il meglio di quella giornata "per noi" scrivendo queste due pagine a quattro mani con il fraterno amico Diego Macellaro capo spedizione. A distanza di anni quelle pagine ritornano (casualmente) a risplendere di "luce"grazie ad una giovane artista molisana ma ormai vesuviana di adozione, conosciuta tre mesi fa nel luogo in cui l'arte è ancora un baluardo: il museo Emblema. Mi chiese una copia di un giornale locale dove poter lasciare il segno di quella che è la sua specialità, mi capitò questo numero de "il Vesuviano" sottomano che oggi a 7 anni da quella pubblicazione diventa sfondo eterno per un calciatore che vuole continuare a fare gol da Terzigno a L'Aquila, ieri come oggi e spero come potrà essere ancora domani. Il cuore grande dei Vesuviani da stasera è un'opera d'arte grazie all'estro, alla fantasia ed alla genialità ed alla neonata vesuvianità di Sara Petrella...alla quale dico Grazie Assaje Assaje. (Genny Galantuomo)
Al Museo Emblema giovani "artisti" crescono
Nella terra di Salvatore Emblema, l'artista terzignese più apprezzato al mondo, appare sempre più fisiologico cercare di lasciare una eredità consolidata tra le nuove generazioni di aspiranti artisti. Ed allora quale migliore occasione per cercare di "scovare" talenti nascosti all'ombra del Vesuvio avvicinandoli all'arte del sommo artista vesuviano? Nasce così l'idea di avviare un corso basico di pittura per giovani e meno giovani proprio negli ambienti in cui il maestro delle "trasparenze" elaborò e dipinse i suoi capolavori. "A marzo aprimmo le porte del museo a chi si sentiva attratto dalla pittura e riscontrammo molto interesse, in particolar modo tra gli alunni delle elementari - dichiara Emanuele Leone Emblema - curatore del corso. "L'open day consentì agli interessati di toccare con mano la nostra realtà ed apprezzare anche il museo nella sua struttura didattica. Così in due mesi grazie all'impegno delle coordinatrici Michela Sorrentino e Sara Petrella, adulti e bambini hanno frequentato il corso basico di pittura del quale siamo pienamente soddisfatti. Al punto tale- conclude l'erede Emblema - che stiamo pensando di poter organizzare un nuovo corso a settembre". A frequentare il corso sapientemente diretto dalla vulcanica Michela Sorrentino e dalla molisana (ma vesuviana d'adozione) Sara Petrella sono stati per la categoria "senior": Melania Bifulco, Massimo Daniele Mucerino e Luigia Miranda mentre il corso "junior" è stato frequentato da Chiara Franzese, Francesco Franzese, Michele De Luca, Luigi Zanga, Luigi Staibano, Adriana Staibano, Raffaella Bifulco e Marialaura Galantuomo. Per tutti i partecipanti è stato rilasciato un attestato di frequenza ed un caloroso arrivederci a settembre.