Troppo napoletano: il film che racconta Napoli dal punto di vista dei bambini

Lunedì, 11 Aprile 2016 16:17 Scritto da  Pubblicato in Napoletanità Letto 2001 volte
È nelle sale il film Troppo napoletano pellicola di esordio del duo comico di Made in Sud, Gigi e Ros. Commedia divertente che ci mostra una Napoli diversa, vista con gli occhi del piccolo “scugnizzo” Tommaso (Gennaro Guazzo già presente in Si accettano miracoli) rimasto orfano di padre dopo che il genitore, un famoso cantante neomelodico, si è suicidato gettandosi dal palco durante uno stage diving. Debora (la bravissima e bellissima Serena Rossi) madre del bambino è preoccupata, perché il pargolo non mangia più. Credendo che il suo malessere sia dovuto al dolore per la grave perdita porta l’undicenne Tommaso da uno psicologo dell’infanzia imbranato e timidissimo che però porterà alla luce il vero problema del piccolo: i primi turbamenti amorosi. Prodotto da Alessandro Siani, in collaborazione con Cattleya e Rai Cinema, per la regia di Gianluca Ansanelli, Troppo napoletano va ad incanalarsi nel filone di Song’e napule dei Manetti Bros. e seppur in maniera completamente diversa nel film cult Lo chiamavano Jeeg Robot concretizzando sempre di più il fenomeno cinematografico del regionalismo. Linguaggio, location e spaccati di vita interamente tipici di un luogo o di una determinata zona diventano gli ingredienti essenziali di pellicole che hanno l’obiettivo di trasformare il regionalismo in nazionalismo. Insomma una sorta di sineddoche in salsa cinematografica. Fino a poco tempo fa un film del genere sarebbe rimasto chiuso nel “ghetto” napoletano e campano e non avrebbe mai valicato i confini regionali, ora invece viene co-prodotto da due colossi del cinema e distribuito da 01 Distribution a dimostrazione che il concetto di nazione si sta via via sgretolando e che le entità locali stanno prendendo il sopravvento. L’immagine di Napoli viene, come accaduto già nel più recente cinepattone Natale con il boss, riscattata, ammorbidita ed esaltata attraverso l’allegria, la frizzantezza, l’umorismo e l’ironia tipici del substrato partenopeo, affrancando Napoli dalle atmosfere cupe e truculente di Gomorra. Uno scontro esilarante tra i personaggi della Napoli con “la puzza sotto il naso” del Vomero e di Posillipo - rappresentati dallo psicologo Gigi, all’anagrafe Luigi Esposito, e dalla bambina la “chiattilla” di cui Tommaso si innamora - che si trovano ad interagire loro malgrado con i “troppo napoletani” quegli esemplari di esseri diversamente umani caciaroni, invadenti, sempre seguiti da uno stuolo infinito di parenti, che bevono caffè a tutte le ore del giorno e della notte ma che sanno godersi la vita come pochi. A fare da traino al successo del film è sicuramente l’exploit della trasmissione comica di Rai Due, Made in Sud che, nata in un’emittente locale, ha ottenuto ed ottiene consenso di pubblico stagione dopo stagione. Da segnalare il cameo del celebre rapper Clementino reduce dalla fortunata esperienza sanremese. Un film per tutta la famiglia che vi farà ridere e riflettere portando in dono un messaggio: «Non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi».