Perché in napoletano di dice:"tien nu culo comm a Porta Capuana" per evidenziare un colpo di fortuna? E cosa vende il "Carnacuttaro"? La "ciorta", gli "scornacchiati"  tutte le sfumature lessicali che ruotano intorno a questi termini saranno al centro della seconda puntata della trasmissione "Terra Mia"dedicata alla lingua ed alla cultura napoletana. Il programma condotto da Genny Galantuomo andrà in onda questa sera alle ore 20 sull'emittente Italiamia visibile in chiaro sul canale 274 in Campania e 187 nel Lazio. Ospite del programma lo scrittore Amedeo Colella autore del libro Manuale di Napoletanità che sarà accompagnato in studio da un "posteggiatore chic" il puteolano Dario Carandente. Durante il programma sono infatti previste alcune incursioni musicali eseguite live dalla chitarra e la voce di Carandente. A dare un tocco di ulteriore satira la voce storica di Terra Mia, l'attore Mariograzio Balzano che si confronterà in un dialogo "semiserio" con Amedeo Colella in un percorso tra paraustielli, poesie, improvvisate ed iperbole linguistiche piene di doppi sensi e, in alcuni casi (con decenza parlando) anche con qualche "mala parola", nel pieno rispetto della tradizione partenopea. Chicche lessicali ed inediti che porteranno sul piccolo schermo gli scritti di grandi testimoni della cultura partenopea da Totò a Ferdiando Russo, passando per Raffaele Viviani ed Eduardo De Filippo. Maestri e testimoni di quanto la Napoletanità possa essere uno stile di vita e di pensiero. L'appuntamento imperdibile è quindi fissato per questa sera alle 20 su Italiamia.

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Ognuno di noi il 23 aprile avrebbe dovuto prendere un libro e, se non leggerlo, almeno sentirlo tra le mani. Anche chi non legge mai, anche chi legge sempre. Una ricorrenza è bella da ammirare. Il sapore del panettone a Natale e dei baci a San Valentino, il profumo delle mimose nella festa della donna e quello dei fiori di pesco a primavera. Ci sono giorni creati apposta per ricordarci qualcosa: non si può lasciare che, come volti anonimi, scivolino via.  La giornata mondiale del libro ricorre ogni anno il 23 aprile dal 1996, su istituzione dell’UNESCO, con lo scopo di promuovere la divulgazione del materiale librario e della cultura in generale. La proposta giunse dalla Spagna, sulla base di una tradizione antica ricorrente in ambiente catalano. Fu scelto questo giorno poiché nello stesso, nel 1616, morirono tre grandi scrittori: Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Inca Garcilaso de la Vega. I librai spagnoli, in occasione di questa ricorrenza, regalano una rosa a chiunque acquisti un libro, come simbolo di una consuetudine medievale secondo cui ogni uomo, in questa giornata, debba donare una rosa alla propria donna. Ognuno di noi ha una ragione che lo spinge alla lettura, qualcuno di ragioni non ne trova nemmeno una. Leggere è comprendere un po’ il mondo come va: le vite che leggiamo sono quelle che ci passano dinanzi ogni giorno, le storie che ascoltiamo nella nostra lettura silenziosa sono un po’ anche le nostre storie. Nessuno narra nulla che non sia vita ed addentrarsi in un buon libro equivale a saperne qualcosa in più rispetto a quando si era alla pagina precedente di se stessi. Anche Il Vesuviano, come ha fatto negli scorsi anni, si fa promotore di rassegne culturali finalizzate alla presentazione di libri di autori del nostro territorio ed oltre. Salvatore Violante, Alfredo Ranieri e Amedeo Colella sono solo alcuni tra i nomi che saranno ospiti degli incontri letterari che avverranno prossimamente nella città di Terzigno, in date da definirsi.

 

 

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