Con "l'eco del diavolo" Alfredo Ranieri rivela la sua vesuvianità
Il Vesuviano incontra il giovane avvocato penalista e scrittore terzignese Alfredo Ranieri, autore del romanzo thriller “L’eco del diavolo”. Il suo libro, dalla genesi vesuviana, ambientato a Castellammare di Stabia e con dei riferimenti anche a Terzigno, è la dimostrazione di un attaccamento a un territorio il cui riscatto può e deve passare per la cultura. L’avvocato Ranieri è uno di quei giovani che hanno preferito non allontanarsi dal luogo in cui sono cresciuti: la letteratura, nel suo caso, è un atto di amore e uno stimolo a far valere le proprie idee, un invito a tirar fuori il coraggio di intraprendere e realizzare i progetti nella propria terra, perché non è un’utopia portarli avanti anche qui.
Alfredo, da dove nasce l’idea di scrivere un libro? "L’idea del libro nasce durante il mio primo anno di pratica forense. E nasce dalla passione per la criminologia, che affianca il mio lavoro da avvocato penalista, oltre che dall’esigenza di utilizzare le zone vesuviane, a cui il sottoscritto crede molto, per valorizzarle a livello culturale: da accanito lettore, ho deciso di ambientarci un thriller. I primi 4 capitoli sono stati inizialmente pubblicati su Google Libri per saggiarne il riscontro. Riscontro che è stato ampiamente favorevole, perché gli utenti si sono appassionati così tanto alla storia da volerne leggere il prosieguo. Grazie alla Oxiana Edizione della dott.ssa Piera Scuotto, che ha creduto molto in questo racconto dinamico e ricco di colpi di scena, si è passati alla pubblicazione vera e propria".
Pompei, Castellammare di Stabia, Vico Equense, Positano e la pineta di Terzigno sono alcuni dei luoghi citati all’interno del tuo romanzo: è il primo thriller ambientato nelle zone vesuviane? "Già il compianto Nicola Prisco ambientava i suoi thriller nelle zone vesuviane. C’è da dire, inoltre, che altri autori hanno citato Terzigno, ad esempio Eduardo De Filippo, nella commedia “Il Sindaco del Rione Sanità”, elogiava le salubri caratteristiche del territorio. C’è bisogno di valorizzare le nostre zone. Un libro è come la vita, se consideriamo la capacità di ognuno di voler andare avanti e ricavarsi un proprio ruolo. Leggendo si forma la propria coscienza, forte, impenetrabile: la cultura è un oro che non viene tolto. Spero che il mio romanzo contribuisca ad attirare l’attenzione dei lettori su Terzigno".
L’accoglienza è stata delle migliori. "Il libro è stato pubblicato il 15 Aprile con la presentazione al Tribunale di Nola. L’accoglienza è stata molto calorosa da parte dei colleghi. E poi c’è stata l’evento nella splendida cornice della Tenuta Sorrentino a Boscotrecase, un anello di congiunzione ideale con il territorio vesuviano e la natura. E’ un romanzo thriller che sfiora degli aspetti professionali: gli omicidi vengono per competenza assorbiti dalla procura di Torre Annunziata che dà la caccia a un assassino che “cammina nel buio” e i cui passi riecheggiano come l’eco del diavolo".
Puoi descrivere brevemente il romanzo? "il romanzo è ambientato a Castellammare di Stabia, una cittadella magnifica, enigmatica al calare del sole, una città misteriosa. Ci sono in realtà dei motivi specifici per cui il romanzo è ambientato lì. Viene ritrovato il cadavere di un ragazzo sul litorale stabiese. Anna Di Martino, giornalista di cronaca nera, accorre sul luogo di ritrovamento del cadavere incontrando l’amico di vecchia data, il commissario Nicolas Anselmi. Il delitto è strano: il ragazzo ha il volto truccato da donna e le parti intime mutilate. Anselmi, assieme al sostituto procuratore De Rosa, chiederà l’aiuto della dott.ssa Manzi, criminologa psicopatologa forense. Tale collaborazione si rivelerà importante nel momento in cui si scopre sul cadavere del ragazzo il numero di Satana, il 666. In una folle corsa contro il tempo, Anselmi ed Anna si troveranno a dare la caccia a un assassino che sembra svanire di volta in volta nel buio. E proprio al 666 è legato l’evolversi della storia e il dipanarsi di scenari investigativi inaspettati".
Quali progetti hai ora in cantiere? "Il computer non si spegne mai. La sera, quando smetto di fare l’avvocato, mi metto alla ricerca di storie. E le storie producono altre storie. Posso anticipare che il secondo romanzo sarà ambientato a Napoli e sarà sempre un thriller: attualmente ci sto lavorando, alternando l’attività di scrittore a quella di avvocato penalista. Per la scrittura di questi thriller mi avvalgo inoltre della collaborazione delle forze dell’ordine e di altre figure professionali competenti che si mettono a disposizione per portarmi a conoscenza di elementi utili alla storia come ad esempio i meccanismi di indagine.
Tutti attendono una presentazione del libro anche a Terzigno. "Sicuramente ci sarà, anche grazie a Il Vesuviano, la possibilità di presentare il libro a Terzigno. Attualmente è attiva una pagina facebook del libro che invito tutti a seguire per tenersi aggiornati (https://www.facebook.com/pages/Leco-del-Diavolo/51621153311) sugli eventi e sulle presentazioni. Nel frattempo, auguro una buona lettura a tutti.
Libri e lettura, il Vesuviano prepara la rassegna culturale
Ognuno di noi il 23 aprile avrebbe dovuto prendere un libro e, se non leggerlo, almeno sentirlo tra le mani. Anche chi non legge mai, anche chi legge sempre. Una ricorrenza è bella da ammirare. Il sapore del panettone a Natale e dei baci a San Valentino, il profumo delle mimose nella festa della donna e quello dei fiori di pesco a primavera. Ci sono giorni creati apposta per ricordarci qualcosa: non si può lasciare che, come volti anonimi, scivolino via. La giornata mondiale del libro ricorre ogni anno il 23 aprile dal 1996, su istituzione dell’UNESCO, con lo scopo di promuovere la divulgazione del materiale librario e della cultura in generale. La proposta giunse dalla Spagna, sulla base di una tradizione antica ricorrente in ambiente catalano. Fu scelto questo giorno poiché nello stesso, nel 1616, morirono tre grandi scrittori: Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Inca Garcilaso de la Vega. I librai spagnoli, in occasione di questa ricorrenza, regalano una rosa a chiunque acquisti un libro, come simbolo di una consuetudine medievale secondo cui ogni uomo, in questa giornata, debba donare una rosa alla propria donna. Ognuno di noi ha una ragione che lo spinge alla lettura, qualcuno di ragioni non ne trova nemmeno una. Leggere è comprendere un po’ il mondo come va: le vite che leggiamo sono quelle che ci passano dinanzi ogni giorno, le storie che ascoltiamo nella nostra lettura silenziosa sono un po’ anche le nostre storie. Nessuno narra nulla che non sia vita ed addentrarsi in un buon libro equivale a saperne qualcosa in più rispetto a quando si era alla pagina precedente di se stessi. Anche Il Vesuviano, come ha fatto negli scorsi anni, si fa promotore di rassegne culturali finalizzate alla presentazione di libri di autori del nostro territorio ed oltre. Salvatore Violante, Alfredo Ranieri e Amedeo Colella sono solo alcuni tra i nomi che saranno ospiti degli incontri letterari che avverranno prossimamente nella città di Terzigno, in date da definirsi.