Con la "purga del bebè" la Monade strabilia al Minerva
Si è riso tanto al Teatro Minerva di Boscoreale dove è andata in scena la commedia in due atti brillanti "La Purga di Bebé", adattamento e regia di Mario Grazio Balzano: la compagnia teatrale "La Monade" ha dato sfoggio di bravura intrattenendo magistralmente il pubblico che ha affollato la sala dello storico edificio boschese, gioiello della cultura vesuviana, che ha riaperto i battenti nel 2011 dopo venti anni di chiusura.
Marito e moglie interpretati da Pasquale Ambrosio (Follavoine) e Rosaria Annunziata (Giulia) sono bravissimi nel dare l'idea delle beghe familiari: discutono delle isole Ebridi e della purga da dare al proprio "bebé" quando di lì a poco dovrebbe palesarsi il signor Chouilloux, funzionario del Ministero della Guerra, per concludere un importante affare di rinali... Intesi proprio come "pitali", da fornire all'esercito francese. Il primo atto è ben mantenuto dai due attori protagonisti e strappano risate le incursioni di Lucio, interpretato da Giuseppe Romano, servitore sui generis della sconquassata famiglia.
Nel secondo atto entra in scena Mario Grazio Balzano: il suo personaggio, simpatico e imbranato, regala momenti di pura comicità e sembra rifarsi, volutamente o meno, a Peter Sellers, vuoi per l'accento germanico, vuoi per certi tipi di movenze, in fondo una presa in giro dell'essere teutonico. Il connubio è perfetto quando entra in scena Totò, il "bebè" interpretato da Pasquale Casillo: l'interazione tra lui e Choilloux, molto improntata sull'improvvisazione, è un crescendo di risate fino alla fine, quando il funzionario della guerra non solo subisce la purga ma litiga pure con sua moglie, la signora Chouilloux (Rosalba Pedatella), avendo scoperto per bocca di Giulia di essere "becco", cornuto.
Georges Feydeau è considerato dopo Molière il più grande autore della "comédie française": il suo teatro nasceva "di nascosto" ed era a tutti gli effetti una sorta di vizio in cui l'autore riversava la sua umanità e la sua fantasia più folle. Di situazioni folli se ne sono viste nell'adattamento di Balzano che, ricordando che "il teatro è l'arte di fingere di fingere", dona assoluta leggerezza ad un'opera che poteva risultare difficile da digerire ma che lascia agli spettatori il cuor leggero e il sorriso stampato in viso.
Hanno collaborato all'allestimento dello spettacolo: Katya Poluzzi (scenografie), Ester Colantuono (coordinamento artistico), Paolo Liguori (assistente alla regia), Lia Corsini (trucco), Doriana Carillo (pr), Romano Michelacci (fonico), La Monade Teatro (produzione).