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Poesia, al via il bando del concorso "Vesuvio"

Lunedì, 27 Febbraio 2017 14:27 Scritto da

Dopo i successi delle edizioni precedenti, l’Associazione Teatrale “ I Giovani della Piazza” indice per il sesto anno consecutivo il bando di concorso nazionale “ Vesuvio”. Il concorso non ha fini di lucro e la partecipazione è gratuita. Le sezioni per cui si può concorrere sono le seguenti: poesia, narrativa e arti figurative, il tutto diviso in base alle fasce d’età. Le composizioni poi devono essere inoltrate presso la sede dell’Associazione in Viale delle Orchidee 1, 80040 Terzigno (NA). Una commissione di esperti valuterà le opere e la premiazione finale avverrà sabato 16 settembre 2017 presso la Sala Consiliare del Comune di Terzigno. Come nelle edizioni precedenti sarà dato ampio risalto alla manifestazione attraverso i media. La data di presentazione delle opere è invece fissata per il 20 agosto. Per ogni tipo d’informazione si può visionare il bando sulla pagina fb “ I Giovani della Piazza” oppure telefonare al 338-3279132.

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Luigi Fontanella, ordinario di Lingua e Letteratura Italiana presso la State University di New York, ritorna, invincibile e indisturbato, ad issare la sua penna sul panorama mondiale della letteratura. Poeta, saggista, narratore e traduttore: nel suo ultimo lavoro, in via di stampa, “Il Dio di New York”, che assume tutte le movenze di un romanzo storico, racconta la storia di Pasquale D’Angelo, sedicenne di origini abruzzesi, fuggito dall’Italia per cercare fortuna nella New York del 1910. Pasquale, divenuto ben presto “Pascal” tra i suoi compagni, affronterà la durissima esperienza della manovalanza; tuttavia la sua indole lo porterà altrove, a sognare un mondo diverso: fatto di poesia, della scoperta di un lingua nova, di una missione letteraria da portare a termine. Di seguito la recensione di Salvatore Violante, scritta il 30 novembre del 2016: A pagina 138 degli Improvvisi di Sebastiano Vassalli curato da Roberto Cicala per la Fondazione del Corriere della sera, il 112°, dal titolo Nella luce di New York, recita: -Un poeta italiano che volle essere americano. È Pascal (Pasquale) D’Angelo, nato nel 1894 a Introdacqua sotto la Maiella («La montagna issata a preghiera con le sue vette indagatrici»), emigrato negli Stati uniti nel 1910, morto a New York nel 1932 (lo stesso anno in cui morì Dino Campana) dopo una vita di fatiche e stenti. Una manciata di poesie di Pascal D’Angelo sono state raccolte, a cura di Luigi Fontanella, in un libriccino intitolato Canti di Luce (ed. Il Grappolo, Mercato S. Severino, Salerno): e hanno l’impronta, inconfondibile, della vera poesia-. Fin qui Vassalli. A pag. 2 del romanzo di Luigi Fontanella, Il dio di New York in via di stampa per Passigli editore, troviamo citata la circostanza: è lo stesso autore ad indicarla confessando anche di essersi ispirato a La notte della cometa da cui ha preso in prestito la struttura. Vassalli va a Marradi a cercare le orme del suo babbo matto, Dino Campana, e di Sibilla Aleramo; Fontanella s’inventa un antenato per portarsi in un piccolo paese dell’Abruzzo Introdacqua sulle tracce di Pasquale D’Angelo. Entrambi gli scrittori si inventano un viaggio in cerca di se stessi e del loro modello di poesia. Non a caso Fontanella nella dedica a pag. 3 scrive: a Sebastiano Vassalli, who knew how…e alle chimere dei veri grandi sognatori. Abbiamo detto con Fontanella, che il romanzo è strutturato sulla falsariga de La notte della cometa, che, sia Vassalli che Fontanella vanno in cerca delle chimere dei veri grandi sognatori, ma bisogna aggiungere che la parentela fra i due romanzi si ferma qui. I due autori, pur affascinati sempre e comunque dal poetico, lo cercano e lo intendono in maniera assai diversa. In Vassalli c’è una quasi convinta impossibilità per l’uomo moderno di imprigionarlo nelle parole. C’è bisogno dell’unicorno. A pag. 9 del suo romanzo Vassalli osserva: -Ma forse è proprio vero che i poeti appartengono ad una specie diversa, «primitiva», «barbara», da sempre estinta, eppure sempre in grado di rinascere come quella dell’araba fenice. I poeti autentici, dico: non i letterati o gli scrittori di poesie, ma proprio quelli per mezzo dei quali la poesia parla. Gli unicorni, i mostri-. Talvolta il miracolo avviene ma in condizioni precarie e particolari grazie ad una permeabilità della “storia” individuale con le necessità della “Storia” universale. Nel romanzo di Fontanella, Pascal arriva alla poesia da sacerdote e faber. Nel Dio di New York così scrive: -Suo figlio (Pascal n.d.r.) invece, resta a New York. È ormai fermamente intenzionato ad abbandonare il suo lavoro di pick and showel man (manovale con piccone e badile) e a intraprendere la carriera di scrittore, malgrado le obiettive quanto feroci difficoltà che dovrà affrontare. Un’esperienza che, per un povero contadinello italiano, emigrato in America un secolo fa, ha dell’eroico o del sublime-. La concezione di Vassalli è fondamentalmente pessimistica. Quella di Fontanella è un inno alla poesia ed alla possibilità di conquistarla con l’applicazione, il sacrificio e la volontà. Ma anche il tuffo nelle storie è diverso fra i due: in Vassalli il viaggio nelle storie è gnoseologia, un modo di ritrovare un presente visto da lontano; in Fontanella è un paradiso sommerso, un mondo ripulito dal sogno che riemerge con la memoria. Tutto il romanzo di Fontanella si dota di una lingua gradevolissima, piena di colori e annotazioni. Ha la severità di ricerca tipica del saggio letterario, ma, specialmente dalla seconda parte in poi, si scioglie per ritmo ed immagini nel puro racconto, sovrapponendo fatti e circostanze proprio come fa l’aggeggio che visualizza le diapositive. Si dota di una lingua finissima, di immediata leggibilità ma su più livelli. La prima parte dà casa alla favola ricca di spunti e note. Le parole si snodano con ricercatissima semplicità: funziona per il letterato ma anche per il buon padre di famiglia. “Il Dio di New York” è il romanzo di Pasquale D’Angelo che emigrato dall’Abruzzo in America si sente iniziato alla poesia e così diventa Pascal D’Angelo. Attraversa infinite tribolazioni e miserie, angherie e mortificazioni, matura una volontà ferrea, quella di approdare, da poco più che analfabeta, ad essere uno scrittore ammirato in America. Bussa ad infinite porte sempre rifiutato; ma come spesso succede nella vita degli uomini, quando tutto sembra perdersi in una notte buia e tenebrosa si apre una finestra. Così dal romanzo: - Passa quasi tutto il tempo a letto, dormendo o sonnecchiando, finché una mattina viene scosso da un continuo, brutale battito alla porta, (…) Fuori c’è Gordon che lo squadra imbestialito ma anche con aria perplessa. Schifato, gli consegna una lettera, special delivery. (…) sbircia sulla busta l’intestazione del quotidiano The Nation.-(…) Le vicende raccontate dal romanzo di Pascal, in fondo, sono metafora calzante: la ricerca affannosa e disperata di sé e della poesia e la sua improvvisa agnizione, dal varco di servizio, in circostanze impreviste.

(recensione di Salvatore Violante)

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Sabato 4 e domenica 5 c.m. il teatro parrocchiale di Terzigno, sito in Piazza Troiano Caracciolo del Sole, sarà la nuova tappa della rappresentazione itinerante di un grande classico dell'arte scenica partenopea, la commedia in due atti "Don Pascà fa' acqua a' Pippa", scritta dal maestro Gaetano Di Maio e recitata dai membri dell'associazione culturale "I Giovani della Piazza", sodalizio artistico nato da una libera e sana propensione aggregativa di alcuni cittadini terzignesi, i quali hanno voluto scardinare la monotonia e il torpore culturale che aleggiano nelle realtà locali con una nutrita serie di eventi e spettacoli. La succitata commedia è già stata proposta con successo a Montoro (AV) e al teatro Minerva di Boscoreale ed ora, dunque, si appresta ad essere messa in scena nel paese natio dei membri della compagine teatrale terzignese. La storia è incentrata sulle grottesche vicende familiari Ciccillo e Concetta, le cui condizioni economiche versano in condizioni alquanto critiche. L'improvviso ritorno dall'America del fratello di Ciccillo lascia inizialmente presagire a quest'ultimo l'avvento un propizio e radicale cambiamento di vita, ma si sa, nella vita non è tutto oro quel che luccica...

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Nella  puntata di “Terra Mia” in onda questa sera alle 21:30, ospite della rubrica “parole per fare parole” curata da Antonella Bianco, l’autrice Rosanna Pannone, che presenterà il primo romanzo di una trilogia in rosa: “Dottore… caffè?” edito da “Il Quaderno Edizioni” di Stefania Spisto. Nina e Max sono una giovane coppia insieme da tempo: entrambi concentrati sul proprio lavoro, avvocato affermato lui, praticante all’interno di uno studio legale lei, hanno creduto che l’amore sia accontentarsi dell’altro e dedicargli le briciole del tempo che resta alla fine di una giornata lavorativa. Una storia sicura e tranquilla, ma che non fa uscire il cuore fuori dal petto al solo sfiorarsi. Tutto segue la routine dei giorni normali, fino al punto in cui nella vita di Nina compare John. John è tutto ciò che Nina non aveva mai conosciuto: la passione che trabocca, le sorprese inaspettate, le cene tra le stelle, le notti insonni chiusi in una macchina, pur di restare da soli e insieme. La loro storia, intensa e piena di colpi di scena, cresce nell’ombra della bellissima Manhattan: il tempo e le incomprensioni li allontanano ma loro ritornano sempre, incapaci di rinunciare al loro amore. Il caffè è una scusa per rincontrarsi ogni volta con l’emozione della prima volta e la paura che sia l’ultima. Un libro piccante e sentimentale insieme. Un libro che fa riflettere su quale sia davvero il vero amore: se quello mentale o quello carnale. Un libro che fa sognare e nello stesso tempo scoprire quanto possa essere forte e indelebile l’attrazione tra un uomo e una donna. Per saperne di più sul libro e sull’autrice, vi aspettiamo giovedì 2 febbraio a partire dalle 21.30 su ch 274 in Campania, ch 187 nel Lazio.

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Successo per il musical inedito "Nudo di Sogni" della compagnia artistica Ecleptica andato in scena il 24 e il 25 Gennaio al Teatro Politeama di Torre Annunziata: sold out e standing ovation per entrambe le date, per uno spettacolo apprezzatissimo dal pubblico. Con "Nudo di Sogni" gli Ecleptica hanno sperimentato la fusione tra cinema, teatro, danza e canzoni, una formula che ha sorpreso tutti, basata sul filo di un racconto toccante, affrontando diverse tematiche di attualità. Allo spettacolo, scritto da Dario Matrone e Francesco Servino - il primo anche regista della compagnia - hanno preso parte in ruoli chiave il filmmaker Gianluca Servino, i coreografi Federica Solimeno, Thomas Monaco ed Enrico Fioretti. Bravi tutti gli interpreti, dal corpo di ballo ai cantanti: i protagonisti Danilo D'Avino, Alessia Fiorenza e Maurizio Balzano, ma anche Francesco Cirillo, Salvatore Ascione e Luca Voccia, questi ultimi anche nel ruolo di aiuto registi. Sorprendenti i costumi di Monica Buonocore e i capelli e il trucco di Ilaria Orsi e Maurizio Galatola. Dopo il successo del musical "Dracula Opera Rock" della scorsa estate, gli Ecleptica hanno bissato e mirano adesso ad ambiziosi traguardi. Nudo di Sogni è stato dedicato a Ferdinando Servino, il papà dello sceneggiatore e del filmmaker venuto a mancare pochi giorni prima della messa in scena dello spettacolo: per lui un omaggio nel finale e un sentitissimo applauso.