Sgarbi inaugura "Spoleto Arte incontra Napoli"
Venerdì, 27 Maggio 2016 10:41 Scritto da Pasquale StanzianoSi preannuncia un appuntamento artistico molto importante nel cuore di Napoli, quello della mostra di "Spoleto Arte incontra Napoli" presentata da Vittorio Sgarbi, allestita presso lo storico Palazzo delle Arti, in via dei Mille 60. L'evento di prestigio, organizzato dal manager della cultura Salvo Nugnes, si terrà dal 27 maggio al 4 luglio 2016, con vernissage inaugurale fissato in data venerdì 27 maggio. In allestimento, le prestigiose mostre della poliedrica artista Amanda Lear e dello stilista e designer Alviero Martini. All'esposizione collettiva prenderà parte un selezionato gruppo di artisti di fama, italiani e stranieri facente parte della mostra di Spoleto Arte.
L'organizzatore Salvo Nugnes spiega "Dopo il successo della mostra di Spoleto Arte incontra Venezia, che ha unito in modo simbolico due centri fondamentali per la diffusione dell'arte e della cultura come sono Spoleto e Venezia, abbiamo pensato di creare un'altra interessante sinergia con questa mostra organizzata a Napoli, che unisce Spoleto alla straordinaria città partenopea, fulcro di tradizioni artistiche e culturali secolari di intramontabile valore. La presenza di Sgarbi come curatore conferisce ulteriore autorevolezza e prestigio all'iniziativa".
E inoltre, ha aggiunto "Una delle due esposizioni di punta è costituita da una serie di quadri realizzati dalla poliedrica e vulcanica Amanda Lear, artista a tutto tondo di fama internazionale, che dopo essere stata la musa ispiratrice del maestro Salvador Dalì, ha continuato il proprio percorso nel mondo dell'arte, dimostrando un vivace talento e un dinamico spirito creativo. Accanto a lei Alviero Martini, ideatore di brand e marchi vincenti, come Prima Classe e ALV; un esempio indiscusso e un modello di self made man, di uomo che si è fatto da solo, che si è costruito ed è cresciuto nel tempo, con intraprendenza e spirito di sacrificio".
Con la "purga del bebè" la Monade strabilia al Minerva
Lunedì, 09 Maggio 2016 09:55 Scritto da Francesco ServinoSi è riso tanto al Teatro Minerva di Boscoreale dove è andata in scena la commedia in due atti brillanti "La Purga di Bebé", adattamento e regia di Mario Grazio Balzano: la compagnia teatrale "La Monade" ha dato sfoggio di bravura intrattenendo magistralmente il pubblico che ha affollato la sala dello storico edificio boschese, gioiello della cultura vesuviana, che ha riaperto i battenti nel 2011 dopo venti anni di chiusura.
Marito e moglie interpretati da Pasquale Ambrosio (Follavoine) e Rosaria Annunziata (Giulia) sono bravissimi nel dare l'idea delle beghe familiari: discutono delle isole Ebridi e della purga da dare al proprio "bebé" quando di lì a poco dovrebbe palesarsi il signor Chouilloux, funzionario del Ministero della Guerra, per concludere un importante affare di rinali... Intesi proprio come "pitali", da fornire all'esercito francese. Il primo atto è ben mantenuto dai due attori protagonisti e strappano risate le incursioni di Lucio, interpretato da Giuseppe Romano, servitore sui generis della sconquassata famiglia.
Nel secondo atto entra in scena Mario Grazio Balzano: il suo personaggio, simpatico e imbranato, regala momenti di pura comicità e sembra rifarsi, volutamente o meno, a Peter Sellers, vuoi per l'accento germanico, vuoi per certi tipi di movenze, in fondo una presa in giro dell'essere teutonico. Il connubio è perfetto quando entra in scena Totò, il "bebè" interpretato da Pasquale Casillo: l'interazione tra lui e Choilloux, molto improntata sull'improvvisazione, è un crescendo di risate fino alla fine, quando il funzionario della guerra non solo subisce la purga ma litiga pure con sua moglie, la signora Chouilloux (Rosalba Pedatella), avendo scoperto per bocca di Giulia di essere "becco", cornuto.
Georges Feydeau è considerato dopo Molière il più grande autore della "comédie française": il suo teatro nasceva "di nascosto" ed era a tutti gli effetti una sorta di vizio in cui l'autore riversava la sua umanità e la sua fantasia più folle. Di situazioni folli se ne sono viste nell'adattamento di Balzano che, ricordando che "il teatro è l'arte di fingere di fingere", dona assoluta leggerezza ad un'opera che poteva risultare difficile da digerire ma che lascia agli spettatori il cuor leggero e il sorriso stampato in viso.
Hanno collaborato all'allestimento dello spettacolo: Katya Poluzzi (scenografie), Ester Colantuono (coordinamento artistico), Paolo Liguori (assistente alla regia), Lia Corsini (trucco), Doriana Carillo (pr), Romano Michelacci (fonico), La Monade Teatro (produzione).
I Giovani della piazza pronti per la stagione teatrale
Giovedì, 10 Marzo 2016 06:59 Scritto da Pasquale StanzianoLa stagione teatrale per l’associazione “ I Giovani della Piazza” sta partendo. Venerdì 11 marzo dalle ore 19,00 saranno in scena al Teatro Mediterraneo in Napoli all’interno della Mostra D’Oltremare protagonisti della manifestazione ” Napoli del ‘900”. La manifestazione è stata voluta da Ciro Lucioli, presidente di “ Parole e Musica” che da diversi anni allestisce spettacoli mettendo Napoli al centro dello spettacolo. Le date continuano con la partecipazione alla rassegna regionale di teatro nella città di Montoro (AV) fissata per la giornata di sabato 19 marzo alle ore 20 con uno spettacolo in due atti di Gaetano Di Maio. Gran debutto fissato per i giorni 2 e3 aprile dalle ore 20 al Teatro Minerva in Boscoreale con la commedia brillante in due atti “ Don Pasca ‘fa acqua ‘a pippa”. Verso la fine del mese si replicherà la commedia a Terzigno, dove già sono state bloccate tre date. Il teatro napoletano è una delle più antiche e conosciute tradizioni artistiche napoletane, fare teatro, esordisce Pasquale Piacenti, protagonista nella commedia di Di Maio, è una forma di cultura, di arte, il teatro è vita. La trama della commedia la spiega Lorena Reale, ci parla della storia di questa misera famiglia napoletana che aspetta lo zio dagli States per risolvere problemi legati alla povertà... il finale poi è tutto da scoprire. L’addetta alla comunicazione Annarita Panfilo ci tiene a rilevare anche le date culturali che l’associazione ha già stabilito con la serata a maggio del premio nazionale Vesuvio e per l’ultima domenica di maggio è fissata una festa dedicata ai bambini. Gli eventi sono tanti in calendario, cercando di dare sempre il massimo e di confermarsi a essere una delle poche associazioni presenti sul territorio che cerca di farlo brillare sempre di luce propria. Non mancate alle date delle manifestazioni.
“L’adolescenza e la notte” di Luigi Fontanella
Giovedì, 03 Marzo 2016 14:33 Scritto da Antonella Bianco(Salvatore Violante) Già il titolo, ed i titoli hanno quasi sempre voglia di indicare un itinerario, ci pone davanti un’antinomia: l’adolescenza che è il momento della vita dove il sogno convive con la vitalità, e la notte dove il tutto prende corpo raggrumandosi in un mare di nulla, dove le cose perdono forza e contorni e di esse è possibile ricavare solo il sentimento, il disegno che la memoria tratteggia, per una scintilla acuita d’affetto. Sembrerebbe un libro che cerca il poetico nella potenziale differenza tra due tempi diversi, nella energia che due poli opposti possono innescare. Certamente c’è anche questo, ma non lo ritengo unico imputato. Io credo che la poesia in questo libro sia frutto di un movimento, di uno spostamento di piani di lettura, di una riemersione di significati che dal piano di storie vissute si accendono per un istantaneo flashback e riemergono in quel nulla informale della camera oscura che è la notte, proponendosi in una surrealtà assoluta. La storia, così, da minuscolo evento privato, si fa icona di un sentimento assoluto.
-(…) Quel mondo risorge
come una partita di calcio
sul nostro campetto sotto casa
il sudore incolla foglie e capelli, mentre
i maschi corrono a perdifiato.
Il tempo è in quel concentrato assoluto,
fermo e preciso, come
il tiro secco in porta.-
Sono i versi che fanno la copertina e che quindi, con il titolo,
ne riassumono il senso.
Luigi Fontanella, ci prende per mano, utilizza parole che fanno da pietre miliari, quel mondo riemerge, ci dice indicandoci una distanza che non è solo temporale, perché (…) il tempo è in quel concentrato assoluto, / fermo e preciso, come/ il tiro secco in porta-
La funzione della memoria lavora per accensioni improvvise e copre la distanza temporale in un lampo: il passato si fa presente, i piani si confondono e con essi i loro limiti temporali. Resta solo la sensazione del movimento improvviso come la scia di quel lampo.
In fondo, anche se non espressamente, Fontanella sembra volerci confessare che vivere è continuamente morire. La memoria, in fondo, ci aiuta a fermare il tempo, confondendone i piani, con scaglie di assoluto che riemergono come tracce residue dello sfaldarsi del mondo perfetto perché - (…) l’adolescenza / è assoluta ed eterna. / È l’unica cosa che resta. -
L’unica che assicura la resurrezione, il miracolo dove: -Brucia il tempo la sua continua imminenza.(…)-
Ma perché sia possibile occorre poco: -C’è solo da percorrere lo spazio./ La vita trasmessa abbraccia la distanza. (…)-
Badate bene, Fontanella utilizza il verbo abbracciare non a caso. In genere, le distanze, si coprono. L’abbraccio indica che la copertura della distanza è merito dell’intelletto d’amore; è questo a provocare l’accensione, la scintilla tra i due poli. Così, quello che in fisica è arco voltaico, in poesia è giusta metafora.
Ed ecco la notte: avvolge del nulla le cose e ferma i frastuoni.
-La sacra notte invoca
una calma rivolta: una sirena
che chiama a raccolta i seguaci del nulla
i secondini del nostro quadrato. (…)-
Et voilà le mystère: la notte per Fontanella è sacra perché rende possibile il sacrario; è sirena perché disturba l’attenzione dell’intelletto di ragione (i secondini del nostro quadrato) dalla custodia del nostro recinto visivo; è sorprendente per chi l’attraversa, assorbe tutto, rende tutto perfetto. La notte riporta all’adolescenza perché accende l’immaginazione dell’adulto, fa riemergere dal nulla bolle di vita ancorandovi le parole. Questo è il miracolo! Può proporlo, talvolta, solo la poesia: il profumo di vita compresso in un’ampolla: certo, sono solo parole ma surriscaldate d’amor che move il sole e l’altre stelle. Luigi Fontanella è un maestro.
Luigi Fontanella “L’adolescenza e la notte” prefazione di Paolo Lagazzi, Passigli editore 2015 € 12,50Luigi Fontanella vive tra Firenze e New York. È ordinario di Lingua e Letteratura Italiana presso la State University di New York, è poeta, saggista, narratore e traduttore. Un’ampia scelta delle poesie composte tra il 1970 e il 2005 è stata raccolta nel volume riassuntivo L’azzurra memoria (Moretti & Vitali, 2007, Premio Laurentum). I suoi libri più recenti sono Paolo Volponi: L’inedito di New York (Aragno, 2012); Migrating Words. Italian Writers in the United States (Bordighera Press, 2012); Bertgang. Fantasia onirica (Moretti & Vitali, 2012, Premio Prata, Premio I Murazzi); Disunita ombra (Archinto, 2013); L'adolescenza e la notte (Passigli, 2015, Introduzione di Paolo Lagazzi, Premio Pascoli e Premio Giuria-Viareggio); La morte rosa (Varese, Ed. Stampa, 2015, Prefazione di Maurizio Cucchi). Dirige per Olschki la rivista internazionale di poesia e poetologia italiana "Gradiva", Premio Catullo per la traduzione. Nel 2014 gli è stato assegnato il Premio Nazionale Frascati Poesia alla Carriera
Tony dell'Anno: "tifo Napoli e adoro Gigi D'Alessio"
Martedì, 01 Marzo 2016 10:19 Scritto da Nando ZangaContinua il nostro viaggio nel territorio vesuviano e incontriamo oggi l’artista Tony Dell’Anno. Un giovane che seduto a un pianoforte regala delle dolci emozioni, un ragazzo che adora il calcio e tifa Napoli. Chi è Tony dell’Anno? Tony è un ragazzo umile, sempre disponibile con tutti con un occhio di riguardo verso la famiglia e soprattutto verso i suoi quattro nipotini di cui ogni volta che può dona un carico di coccole.Quando nasce in te questa passione per la canzone? Posso dire che sono nato con la musica. Dalla tenera età ho conosciuto e amato questo mondo, ho iniziato a fare pianobar con mio padre, poi nel 1993 ho inciso i miei primi due singoli “ Credimi” e “Grande amore mio” e da lì è iniziato il mio sogno e la mia avventura.Qual è il tuo rapporto con la musica? La musica mi emoziona, passo tante ore a provare, a cercare di dare sempre il meglio per i miei fans. Mi aggiorno, studio, quei tasti bianchi e neri del pianoforte mi danno delle sensazioni uniche, difficili da descrivere.Che cosa consigli a tutti quei giovani ragazzi che vorrebbero scegliere la tua stessa strada? Studiare e dare il massimo, sempre. Oggi, a distanza di anni, ricordo quando lasciai la mia famiglia per andare a studiare a Vibo Valentia, sacrifici che con il tempo sono stati ripagati. Una tua canzone cui sei maggiormente legato? Sinceramente sono legato a tutte le mie canzoni. Ogni canzone ha un’emozione da raccontare e la maggior parte sono storie vissute direttamente sulla mia pelle o su quelle delle mie persone care. Nel panorama nazionale a chi t’ispiri? Sembra ombra di dubbio sono un fan di Gigi D’Alessio. L’ho conosciuto quando era un arrangiatore discografico della Zeus Record, ho visto il suo cammino artistico e sono contento della sua esplosione. Come nasce una canzone? Nasce da un’emozione vissuta, da un giro armonico suonato alla chitarra, al pianoforte canticchiando e se trovi quello giusto, subito in sala d’incisione. La canzone neomelodica è spesso oggetto di critiche, come ti spieghi questa situazione? Ho fatto esperienze all’estero, ho avuto modo di poter cantare per i nostri connazionali in Germania, in Belgio e vedere quelle persone che parlano la tua stessa “lingua” fa venire la pelle d’oca, poi che si dice musica neomelodica o partenopea l’importante, è che regali emozioni. Il sogno di Tony dell’Anno? Tanti nel cassetto. Vorrei però poter regalare qualcosa d’importante verso chi non può difendersi, verso le anime innocenti, verso quei bambini, un loro sorriso vale tanto. Come vivi il tuo paese? Adesso lo vivo pochissimo, posso dire che ci dormo soltanto, spero che in un domani potrò vivere di più la mia cara e amata Terzigno. I progetti a breve? Sto preparando due nuovi singoli da poter presentare presto ai miei fans. E’ imminente la festa delle donne dove sarò impegnato in due noti locali nelle zone vesuviane. Che cosa vuoi dire ai lettori de “ IL VESUVIANO”? Continuate a seguire questo giornale on line e la trasmissione “ Terra Mia” condotta dal caro direttore Genny Galantuomo, da sempre vicino alla nostra terra, denunciando le problematiche del territorio. Grazie e appuntamento al prossimo caffè in redazione.