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Ci sono sensazioni che non si possono frenare, semplicemente accadono. E ci lasciano sconvolti, imbarazzati, senza parole per definirle: il senso della vita, le parole del mondo, un bacio a labbra sfiorate, due occhi che si toccano come fossero mani, una poesia in un libro che commuove quanto il primo giorno di luce dopo tanto buio. Si è svolta giovedì sera 27 aprile, presso la Sala Consiliare del Comune di Terzigno, la presentazione di “Che il potente spettacolo continua”, primo libro del giovane e talentuoso poeta vesuviano, Angelo Ranieri. Promotore della serata, l’avv. Vincenzo Aquino, a cui è spettato il saluto istituzionale e l’esposizione dei motivi che lo hanno condotto all’attuazione di questo evento. E’ intervenuta, inoltre, la prof.ssa Assunta Maiello, docente di lettere del Liceo A. Diaz di Terzigno, la quale ha fornito utili indicazioni sull’approccio dei ragazzi alla poesia e, in particolare, su come Angelo, che ha seguito nell’ultima fase degli studi superiori, si sia avvicinato al mondo letterario. Pasquale Ambrosio ha dato voce ad alcune pagine del libro, con slancio emotivo e forte coinvolgimento. L’intera presentazione è stata moderata da Antonella Bianco, giornalista de “Il Vesuviano”. “Che il potente spettacolo continua” nasce da un verso di una poesia di Walt Whitman, citata all’interno del film “L’attimo fuggente”. All’interno del libro si susseguono maturi spunti di riflessione sull’esistenza che va e che viene pur restando sempre intatta, sull’instancabile forza delle parole e su quella rigenerante di chi le crea, sulla guerra che non finisce ma può rallentare, sui bambini che sanno sognare ancora. Angelo è un ragazzo che è andato via da Terzigno ma sa ritornare, con un bagaglio pieno di tutte le cose viste lontano da qui. Angelo è un uomo che ha trovato in anticipo il coraggio di mettersi in gioco e prendere la propria vita in mano per investirla nei contesti più affini. Angelo è un po’ una lezione che a scuola non ci hanno impartito: una scelta senza rimpianti. Un libro per i romantici dalle situazioni impossibili, indaffarati a vivere col domani in tasca e mai lanciato in avanti con la brama di rincorrerlo. Un libro per chi ha voglia di fare un tuffo nell’amore che non torna, in quello che ci abbraccia i pensieri e in quello che verrà, e che ci lascia addosso la consapevolezza che alle cose belle della vita non occorre aprire la porta: conoscono la strada per raggiungerci anche ad infissi sbarrati.

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L’Associazione Sociale e Culturale “L’INCONTRO” di Roccarainola promuove l'opera dello studente Giuseppe Meluccio.

Giuseppe Meluccio nasce nel 1998 a San Gennaro Vesuviano e vive a Roccarainola. Studente del Liceo Scientifico E. Medi di Cicciano, frequenta i laboratori di poesia di Carlangelo Mauro. Appassionato di storia della filosofia, si occupa di critica letteraria. Ha pubblicato un saggio su La misura dello zero di Bruno Galluccio e uno su Vite pulviscolare di Maurizio Cucchi. Dopo il Liceo si iscriverà a Fisica, materia di cui è appassionato cultore. La sua passione lo porta a scrivere un testo letterario dal titolo L’ENIGMA COSMICO che, con riflessioni tra poesia, scienza e filosofia incentrate sul ruolo dell’uomo nell’universo e sul senso della vita, che verrà presentato il giorno 29 aprile alle ore 19,00 presso la Sala Consiliare del Comune di Roccarainola (NA). A presentare il testo letterario di Giuseppe Meluccio interverranno: Aniello Miele Presidente dell’Associazione L’Incontro, Raffaele De Simone Sindaco di Roccarainola, Enzo Rega Insegnante Saggista, Felice Seneca Insegnante, Sabato De Luca Insegnante e Poeta, Federico Gagliardi Insegnante.

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Il nostro viaggio fuori dai confini del comprensorio vesuviano continua. Prendiamo un caffè con un giornalista, poeta e scrittore, autore del libro “ Malacittà”. Siamo nella vicina Casoria, terra al confine con la metropoli Napoli ove negli anni ’90 e non solo è stata spesse volte teatro di omicidi di stampo camorristico. Incontro Francesco Gemito, un uomo di cinquanta anni, nato e cresciuto con genitori separati. Un uomo che fin da piccolo ha sempre creduto nei sani valori della vita. I suoi fratelli sono spesso finiti in carcere e alcuni suoi parenti sono morti in agguati della camorra. Ha sempre mantenuto le dovute distanze dalle “ cattive amicizie”, si è diplomato in amministrazione, finanza e marketing. Ha scritto per i più importanti quotidiani della Campania: Roma, Il Mattino e Cronache di Napoli, ha pubblicato quattro libri di poesia e tre romanzi ed ha ricevuto oltre 250 riconoscimenti letterari. Malacittà, il tuo ultimo romanzo, con la prefazione di Don Aniello Manganiello, racconta il lato oscuro della tua città, dove è nata l’ispirazione di questo romanzo? "Sì, ma racconto anche la vita di brava gente, vittime e prigionieri di un sistema politico clientelismo." Francesco e la politica? "Oggi non hanno nulla a che fare. La politica da anni non dà risposte concrete, è tutto marcio e la gente si allontana sempre più. Credo che se la politica fosse più trasparente, più onesta e darebbe un futuro ai giovani, forse qualcosa si può ancora salvare. Bisogna dire, però, che ci sono anche politici onesti, pochi e puliti". Perché il titolo Malacittà? "Racconta il malessere di una città che negli anni 60-70 era una città industriale che dava lavoro a migliaia di famiglie. Oggi, non c’è più niente, solo aree dismesse, e nonostante è considerata la città dei santi, non c’è un turista che visita i nostri santuari. Malacittà perché a Casoria ha sempre vinto la camorra, imponendo ai commercianti la vendita di alcuni prodotti, costruendo case abusive e infine fino a qualche anno fa non si poteva nemmeno morire perché un funerale costava oltre seimila euro. Inoltre a Casoria ci sono oltre quindici vittime innocenti di camorra". Alla presentazione della prima hai voluto anche Don Aniello che ha compiuto e compie un lavoro difficile a Scampia, che messaggio si vuole trasmettere ai giovani? "I giovani sono il futuro di questo paese, non devono arrendersi, devono studiare e allontanarsi dalle cattive strade. Purtroppo oggi, a Napoli, i giovani trovano conforto nelle organizzazioni criminali. Hanno ereditato una società che non produce niente di nuovo e buono. Ecco perché la politica deve dare risposte concrete". Qual è il coraggio che l’autore deve avere nel raccontare gli episodi realmente accaduti nella sua città? "Borsellino diceva: “ chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una sola volta”. Il mio coraggio è questo. Voglio morire una sola volta". Quali sono le differenze fra le diverse opere che hai presentato fino adesso? "Scrivo poesie sempre ispirate sul sociale. Ho già pubblicato un romanzo dal titolo: La rabbia e l’amore, racconta un po’ il mio vissuto. I miei argomenti viaggiano spesso sullo stesso binario". Qual è il futuro di Francesco Gemito? "Il mio futuro è sempre legato alla scrittura. In questo periodo vivo una storia d’amore e un giorno vorrei laurearmi in teologia, una materia che amo tantissimo. Poi continuo a essere poeta, scrittore e giornalista". Quali sono gli obiettivi a medio e lungo termine? "Riuscire a dire ai giovani del nostro paese che la speranza non muore mai". A chi Francesco deve dire, grazie? "Alla mia maestra dell’elementare. La prima donna che mi ha fatto capire che per amare basta anche una piccola carezza. Grazie al suo amore oggi sono uno scrittore e non un delinquente". Ringrazio Francesco della bella chiacchierata avuta e dell’importante messaggio che ha voluto trasmettere ai nostri lettori e non solo. Gli fissiamo appuntamento nei prossimi mesi nel nostro comune di Terzigno per la presentazione del libro.

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Si intitola “La lingua è la nostra casa” la lezione che il professor Francesco Sabatini, presidente emerito dell’Accademia della Crusca, terrà venerdì 21 aprile alle 17,30 ad Ottaviano, nella sala consiliare “Pasquale Cappuccio”. Si tratta di un convegno organizzato dalla presidenza del consiglio comunale di Ottaviano e dalla Cirtam Unina (Centro interdipartimentale di ricerca dal tardo antico al moderno dell’Università di Napoli Federico II): un’occasione per discutere sulla lingua italiana e sul suo utilizzo nei nostri giorni, alla presenza di uno dei maggiori esperti del nostro Paese. Linguista, filologo e lessicografo, Sabatini è stato presidente dell’Accademia della Crusca dal 2000 al 2008 ed è professore emerito dell'Università degli Studi Roma Tre. Il professor Sabatini interverrà dopo i saluti del sindaco Luca Capasso, del presidente del consiglio comunale Biagio Simonetti, dell’assessore alla cultura Marilina Perna e del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Nola Francesco Urraro (che ha patrocinato l’evento). La relazione sarà introdotta da Marisa Squillante, professore ordinario di Lingua e Letteratura Latina all’Università Federico II di Napoli. Moderatore sarà Michele Montella, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo “D’Aosta” di Ottaviano.

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E’ per la passione per quelle tavole chiamate palcoscenico che è nata l’idea a Pasquale Piacente di formare nella vicina Boscoreale la compagnia teatrale “ I ragazzi di BoscoTeatro”. Una compagnia formata da ragazzi del comune del vesuviano che nei giorni 22 e del 23 aprile presenterà presso il teatro Minerva in Boscoreale la commedia comica “ Signori biglietti”. Il regista, e anima del gruppo, Pasquale Piacente ci tiene a rilevare la forza di questo gruppo che ha la volontà di regalare qualche serata all’insegna del sano divertimento e dell’allegria. “ Sono quasi tutti alla prima esperienza teatrale, esordisce il regista, ed è per questo che tutti vanno incoraggiati e sostenuti”. “ Il teatro è cultura, continua Piacente, e noi nel nostro piccolo vogliamo regalare un piccolo momento culturale, la compagnia tutta, con umiltà, passione e coraggio, vi aspetta sabato e domenica prossimo, augurandovi, fin da ora, buon divertimento.