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Si è svolta presso la Tenuta San Sossio a Somma Vesuviana una seconda riunione operativa per la nascita della nuova Viribus Unitis.

A dirigere la riunione  il "padrone" di casa Gaetano Molaro, nel ruolo di presidente "traghettatore" di una nuova era della società rossoblu. Una riunione operativa, in considerazione delle difficoltà della vecchia Asd Viribus Unitis srl che, ad oggi, a meno di un mese dal termine delle iscrizioni (il termine é previsto per il 17 settembre 2015), non ha ancora formalizzato la domanda di partecipazione al prossimo campionato di prima categoria. Presenti una delegazione tra tifosi, calciatori e simpatizzanti rossoblù, animati da tanto entusiasmo e voglia di rinascita, tra cui l'assessore allo sport del comune di Somma Vesuviana Luigi Coppola che ha supportato dall'inizio questo progetto cogliendo appieno lo spirito dei presenti: "È un piacere supportare iniziative di questo tipo, soprattutto perché ci sono tante persone che in questo momento economico particolare, hanno comunque deciso di contribuire alla causa. È un progetto ambizioso che viene spinto in avanti dalla tanta passione che si avverte soprattutto tra i tifosi e simpatizzanti." Ed ecco un vento nuovo allora, un gruppo di persone ha deciso di rifondare la Viribus Unitis, storica società del calcio sommese, creando una nuova associazione sportiva che dovrebbe prendere il nome "Asd Forze Unite" e farà la richiesta di affiliazione alla FIGC Campania. Tante idee, tanto entusiasmo e un progetto ambizioso che é pronto subito a diventare operativo. 
Il nuovo gruppo societario, guidato da Gaetano Molaro, ha già stabilito alcuni ruoli e tempi della nuova squadra che già dalla settimana prossima dopo un raduno ufficiale, inizierà la preparazione sportiva per prepararsi alla prossima stagione.

Non è ancora certa la categoria che occuperanno i rossoblú, ma sembrano già delineati alcuni ruoli:  oltre al presidente Molaro che guiderá questa fase iniziale di rinascita aprendo già le porte a futuri soci interessati a far parte del progetto, sta già prendendo forma lo staff tecnico che sara guidato dall'allenatore della passata stagione Angelo Ciccone che ha allenato la squadra che si è posizionata al decimo posto in prima categoria. Allenatore in seconda dovrebbe essere Simone Granato. Il ruolo di Direttore sportivo dovrebbe essere occupato da Franco D'Avino, un gradito ritorno di un uomo di navigata esperienza  che ha colorato il suo passato di rossoblù nel ruolo di giocatore, allenatore e Ds. Programmata già parte della rosa con la conferma di un gruppo di giocatori della passata stagione, tra cui molti giocatori di Somma Vesuviana. Tra i vari nomi, probabile ritorno in maglia rossoblu per il portiere Giuseppe Indolfi che torna a guidare la porta della Viribus dopo alcune stagioni e tante esperienze importanti. 
E mentre si delinea il nuovo organigramma societario, gli appassionati di calcio di Somma vesuviana già sognano il ritorno dell'amata Viribus a due anni dal centenario previsto per il 2017. Tra le previsioni future ci sarà ampio spazio per il settore giovanile. Tra i voleri del "traghettatore" Molaro, c'é infatti quello di coinvolgere tanti piccoli ragazzi di Somma Vesuviana con l'allestimento di un settore giovanile "aperto" che offra la possibilità di giocare a calcio e divertirsi vestendo la maglia rossoblú. Parte così un progetto ambizioso che prenderá forma nelle prossime settimane, in attesa degli eventi e dei tempi a Somma Vesuviana si uniscono le forze, e in tanti aspettano il ritorno dell'amata Viribus Unitis.

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Polizzi non si ferma più. Segna anche al Bari

Martedì, 14 Aprile 2015 00:11 Scritto da

Fra Ternana e Bari finisce in pareggio (2-2), ma è un’autentica battaglia senza esclusione di colpi. Al Bari di Nicola Legrottaglie è indispensabile una vittoria per tenere accesa una piccola speranza di accesso ai play-off finali, mentre la Ternana è intenzionata a dare un seguito positivo e continuo nel suo percorso di rinascita, dopo la strepitosa vittoria con l’Avellino. Ne viene fuori una contesa elettrica e nervosa, emozionante e dura, con rigori, espulsioni ed ansiosa eccitazione. Più forti e più determinati i galletti baresi che dopo una ventina di minuti passano in vantaggio con un destro fulminante di Filippo Alfano. Pronta reazione dei ragazzi di Borrello, che, dopo la mezzora, ottengono un rigore per un fallo ingenuo del pugliese Panebianco. Calmo e freddo, Gianluca Polizzi batte il portiere Lizzano (un sottoleva classe ’99). Ad inizio ripresa, i ternani insistono alla ricerca della vittoria, senza timori e con determinata consapevolezza. In area barese ancora Panebianco protagonista negativo, con un fallo inutile e molto appariscente. Secondo rigore, seconda ammonizione e Bari in dieci. Questa volta va sul dischetto, alla battuta, Paolucci e Ternana ancora in vantaggio. Reagisce il Bari con veemenza, durezza e inusitata caparbietà. A centrocampo si moltiplicano gli scontri ed i falli, anche cattivi e proibiti, la Ternana resiste, cerca di guadagnare tempo con furbizia e mestiere, ma si ritrova in nove per le espulsioni di Bellini (doppia ammonizione) ed il subentrato Grottanelli (rosso diretto per gratuito fallo su Pasquino). Sul finire pareggia il Bari con l’ennesimo rigore battuto dall’infallibile specialista Matteo Bianchi. Dopo cinque, lunghissimi minuti di recupero cala il sipario su un pareggio che toglie al Bari ogni speranza di “final eight”, mentre ai ragazzi di Borrello concede la soddisfazione di un ulteriore risultato positivo.     

ALLIEVI NAZIONALI   -   TERNANA-BARI 2-2

TERNANA: Vitali, Boccamera, Casciani, Giardino, Bellini, Pinsaglia, Paolucci, Broccatelli, Polizzi, Vittori, Massarucci. A disp.: Marricchi, Grottanelli, Pigazzini, Argento, Petroselli, Condito, Filabi, Tabella, Carissimi. All.: Roberto Borrello

BARI: Lizzano, Barone, Panebianco, Gernone, Pasquino, Cigliano, Bianchi, Dellino, Romanazzo, De Palma, Alfano. A disp.: Faggiano, De Vita, Ciampa, Ippedico, Ostuni, Natale, Polimuro, Portoghese, Tedone. All.: Nicola Legrottaglie

Reti: p.t.: 22’ Alfano (B), 33’ Polizzi (rig., T); s.t.: 4’ Paolucci (rig. T), 37’ Bianchi (rig. B).

Espulsi: Panebianco (B), Bellini (T), Grottanelli (T).

Enzo Torre

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Se anche la Roma è "solidale" con la curva Sud

Lunedì, 06 Aprile 2015 08:44 Scritto da

Non hanno perso occasione per dimostrare ancora una volta la loro inciviltà. Vergognatevi popolo giallorosso che avete permesso tutto ciò. Vergognatevi perché permettete ad una frangia di pseudo tifosi  di infangare tutta la tifoseria giallorossa. Vergognatevi per gli ennesimi striscioni esposti contro la famiglia di Ciro Esposito, soprattutto cori contro la mamma, contro la signora Antonella Leardi. Vergognatevi perché non avete fermato la gara. Vergognatevi perché la dirigenza giallorossa al momento ha emesso uno scarno comunicato dove hanno dichiarato di non commentare gli striscioni di sabato. L’unica persona che si è dissociata è stato il primo cittadino Marino. La Curva Sud, feudo del tifo giallorosso, ha esposto in più occasioni frasi irriguardose contro la mamma di Ciro, colpevole secondo loro di aver lucrato, “approfittato” della morte del figlio per iniziative commerciali, non ultima la presentazione proprio a Roma del libro “Ciro vive”. La Sud nello striscione “ c’e chi piange un figlio con dolore e moralità e chi ne fa un business senza dignità, signora De Falchi onore a te” ha ricordato la mamma di Antonio De Falchi morto il 04 giugno del 1989 quando l’ultrà giallorosso fu aggredito da una ventina di ultras rossoneri, ma durante la fuga il De Falchi fu stroncato da un arresto cardiaco. Alla mamma coraggio napoletana sono pervenuti diversi attestati di solidarietà e da par suo la signora Antonella ha dichiarato che pregherà anche per loro. Agli autori dello striscione va ricordato che i proventi del libro non saranno intascati dalla famiglia Esposito, ma tutti i proventi saranno donati all’ospedale romano dove Ciro è morto. L’unico messaggio che questa donna minuta e coraggiosa predica dal 03 maggio è quello della pace e della non violenza negli stadi.

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 (Serino-AV) –  Per le giovanili della Ternana la Campania continua ad essere una terra di docile conquista. Dopo il pareggio della Primavera di Durante contro il Napoli di Saurini (1-1, con rete di Ignazio Battista), dopo l’altrettanto sorprendente vittoria esterna della stessa Primavera umbra contro l’Avellino di Luperto (1-0, con rete di Tedesco, ex-Matera), è ora la volta degli Allievi di Roberto Borrello, che travolgono (3-0) un Avellino incredibilmente dimesso e distratto. A Serino, la giovane Ternana con le reti di Carissimi, Paolucci e Polizzi doma presto e sottomette i lupacchiotti irpini, meglio piazzati in classifica, ma nella circostanza molto pavidi ed estremamente friabili. Continua, pertanto, a crescere la Ternana di Roberto Borrello (11 punti nel solo girone di ritorno), ormai prossima ad agganciare il Frosinone, abbandonando, così, l’ultimo posto in classifica. Di pari passo continua a lievitare il rendimento e la cadenza realizzativa del giovanissimo attaccante di Terzigno, Gianluca Polizzi. Nella ridente ed accogliente Serino, sotto gli occhi di un gruppo entusiasta di amici e parenti, Polizzi trascina i compagni ad una vittoria di prestigio. Prima mandando in rete con un assist invitante e millimetrico un compagno, poi andando a segno di potenza e con travolgente falcata. Mentre principiano anche ad intravedersi numerosi talent-scouts,  interessati alla sua crescita ed ad un suo assiduo monitoraggio. Come per il compagno di squadra Filippo Marricchi (’99, portiere, h. 1,90, Nazionale Under 16, già promesso alla Juventus, che dovrebbe aver vinto la concorrenza di Roma, Milan ed Inter), sul promettente  Polizzi incominciano a convergere molteplici, superiori interessi “mercatali”. Ricordiamo che la Ternana negli ultimi anni molti ragazzi è venuta a  pescare in Campania: Simone Tascone (’97, centrocampista, dalla Frattese, che Tesser ha di recente convocato in prima squadra per la gara contro il Cittadella); Alessandro Carnicelli (’99, seconda punta, già Nazionale Under 16, ora al Genoa) e Stefano Condito (’99, esterno), entrambi dalla Scuola Calcio Azzurri, diretta da Stefano Cirillo; Michele Barbiero (’97, centrocampista, da Ariano Irpino); Antonio Terracciano (’97, da Nola); Simone Sirico (’97, da San Giuseppe Vesuviano); Mattia Pesce e Giuseppe Argento (’97, da Napoli); Manuel Guillari (’97, attaccante, prelevato dalla Mariano Keller, ed attualmente alla Reggiana). E, logicamente, di recente, diversi ne ha piazzati in settori giovanili molto importanti: Damiano Landi (2000, difensore, nei Giovanissimi della Fiorentina), Gianmarco Laurenti (’99, esterno d’attacco, all’Empoli, Nazionale Under 16, a gennaio prelevato dalla Juventus nell’affare Rugani), Andrea Leonardi (2000, centrocampista, alla Roma, per i Giovanissimi allenati da Roberto Muzzi). Ed ora in rampa di lancio sono pronti Marricchi e Polizzi. Verso un agognato e gratificante approdo che si chiama: Serie A.   

Enzo Torre

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"C'è chi legge la storia e c'è chi la scrive". Così recitava una delle due magliette celebrative sfoggiate lo scorso anno dalla Juventus, al termine dell'ennesimo campionato (meritatamente) vinto. L'altra maglietta, un po' meno altezzosa e più simpatica, ribadiva: "non c'è 2 senza 3", con i due numeri incrociati in modo da indicare il "32", equivalente al totale degli scudetti che la società torinese dichiara di aver vinto. In barba alle sentenze. Del resto, "vincere è l'unica cosa che conta", altro slogan bianconero famoso. Non importa evidentemente come.

La storia, dunque, c'è chi la scrive. Ed è storia di pochi giorni fa, che più che scritta si è prescritta. Ancora una volta. Dopo nove anni si è chiuso il processo di Calciopoli, con il verdetto della Cassazione che ha mandato in archivio tutto, fuorchè i dubbi. Prescrizione. Un finale di storia talmente scontato da sembrare ormai da tempo già scritto. O prescritto.

Le motivazioni saranno pubblicate entro 90 giorni, tanta altra acqua scorrerà tranquillamente sotto i ponti, con la stessa sensazione vissuta in questi anni, vale a dire di assistere ad un’ennesima storia italiana, fatta di giorni persi, di lungaggini, rinvii e alla fine di decisioni mai prese. Perché, come è anche piuttosto semplice da intuire, prescrizione non vuol dire assoluzione, vuol dire semplicemente l’impossibilità di arrivare ad una sentenza definitiva.

Non è la prima volta che ciò accade, come da degno costume italico. Ma non è la prima volta che accade nemmeno quando l’imputato si chiama Juventus.

Successe anche anni fa, quando le accuse mosse alla società piemontese furono di doping. Anche quello fu un percorso lungo e pieno di ombre, iniziato con le accuse dell’allenatore Zeman, nell’estate del 1998, proseguito con le indagini infinite del procuratore Guariniello e concluso, anche in quel caso, con la prescrizione a salvare l’allora amministratore delegato bianconero, Antonio Giraudo, e il responsabile del settore medico, Riccardo Agricola, dall’accusa di frode sortiva. 

Che le parole chiave siano “doping” o “calciopoli”, la sostanza non cambia, come non è cambiato l’esito dei processi. La non sentenza lascia tutti nel limbo delle discussioni, un invito a nozze per una nazione, come quella italiana, che altro non è che un immenso Bar Sport, sempre pronta ad accalorarsi su facezie, piuttosto che pensare alle cose serie. Ognuno resterà della propria idea, ognuno ribadirà le proprie convinzioni accusando gli altri di scarsa obiettività. E tutto resterà come prima.

Molto prima della pubblicazione delle motivazioni, la Juventus festeggerà l’ennesimo scudetto.

Perché “vincere è l’unica cosa che conta”. E poi c’è la storia, che c’è chi la scrive e chi evidentemente la prescrive. Per arrivare all’ultimo e forse più profetico degli slogan celebrativi dello scorso anno: “non c’è 2 senza 3”.

E dopo la prescrizione per il processo per doping e quella per Calciopoli, aspettiamo serenamente la terza prescrizione.