A diciannove anni dalla scomparsa di Agostino Palomba
Ho atteso un pò di tempo prima di sedermi davanti ad una fredda tastiera, per cercare di dedicare un pensiero a Chi mi ha insegnato ad amare quelle tavole chiamate palcoscenico. Il 31 marzo del 1996 ci lasciava Agostino Palomba, semplicemente ‘o Professore. Ancor più, il “nostro” Maestro. Colui che trasformava in versi il quotidiano, sempre in possesso di qualche rima per ogni situazione, per ogni circostanza. Ricordo, con grande affetto, quegli abituali inviti che rivolgeva alla nostra compagnia teatrale, all’indomani di un successo, a discutere, davanti ad una buona pizza, dei più svariati particolari che riguardavano il mondo della recitazione, dalle singole abitudini recitative ai miglioramenti da apportare in futuro. Raccontava, con quell’eterno sorriso stampato sul volto, l’origine delle sue straordinarie invenzioni di testi, monologhi che invero solo un immenso talento culturale poteva “partorire”. Ora ci insegnava la dialettica da utilizzare, ora ti parlava di Eduardo, con gli occhi intrisi di gioia e passione, proprio come un bambino che assaggia il primo gelato estivo. Mai banale, mai scontato nel replicare alle nostre richieste, democratico e sinceramente interessato al confronto dialettico. Ci insegnava ad avere fiducia in noi stessi, a sviluppare la curiosità per i fatti del mondo, a conservare il rispetto per la nostra terra d’origine e per le persone. Insomma, tutto ciò era il nostro Maestro. Utilizzo le parole con grande responsabilità, pertanto, nel parlare di Agostino Palomba, attingo anche al termine “amico”, oltre a quello di maestro. Uso questi due termini, perché credo fermamente nel loro significato e nella riconducibilità degli stessi al nostro amato Agostino. E’ triste invece, che le nostre istituzioni, nel corso del tempo, non abbiano mai pensato di realizzare un’opera, intitolargli una strada, insomma esprimere in qualche modo gratitudine per chi non ha mai rinunciato a pensare in grande per la nostra Terzigno, vantandola, a suo modo, in ogni concorso o rassegna teatrale che sia, e sempre con il medesimo grande successo. A me non resta che il ricordo vivo, lo sconfinato amore che mi ha trasmesso per quel meraviglioso mondo chiamato teatro. Termino questi miei pensieri attingendo a due brevi ma significative massime di Eduardo, che penso siano assolutamente adeguate, e quindi “con la tecnica non si fa teatro, si fa il teatro se si ha fantasia”, proprio quel che non mancava di certo al nostro Maestro; e poi “trovare la mia strada nella strada, il teatro che è stato ed è tutto per me". Lunga vita al teatro, onore ad Agostino Palomba.
Parte "Terra Mia" la trasmissione per valorizzare l'area vesuviana
“Far emergere le eccellenze campane, valorizzare il territorio vesuviano e dare spazio a tutte quelle realtà che operano silenti nel sociale”. Sono questi i tre temi principali della nuova trasmissione “Terra Mia” nata dalla sinergia tra la redazione de “il Vesuviano” e “Italia Mia”.
A comunicarlo sono Francesco Gravetti e Genny Galantuomo rispettivamente conduttore ed ideatore del programma televisivo che sarà trasmesso a partire dal 20 aprile tutti i lunedi sera sull’emittente regionale “Italia Mia” visibile sul canale 274 del digitale terrestre.
“Nei trenta minuti di programmazione settimanale – si legge nella nota redazionale – verranno ospitati personaggi e rappresentanti istituzionali, nonché esponenti del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo per affrontare temi e problematiche comuni ai paesi dell’area metropolitana a sud di Napoli. Grande risalto sarà dato al mondo dell’associazionismo e del sociale, con uno spazio dedicato che sarà curato dal C.S.V. di Napoli. Intendiamo promuovere il territorio vesuviano e tutte le opportunità che esso offre cercando di far emergere -oltre alle bellezze paesaggistiche e naturali- anche tutte quelle tradizioni che da sempre hanno caratterizzato questa terra indissolubilmente e storicamente legata a “movimenti” del Vesuvio.
Terzigno: il forum dei giovani, presentato il logo
Si è conclusa tra gli applausi di una giovane e partecipe platea la presentazione ufficiale del Forum dei Giovani alla cittadinanza terzignese. Una nutrita schiera di ragazzi ha ben accolto l'invito dei consiglieri, i quali, allo Sweet Cafè sito in via Zabatta, hanno presentato le linee programmatiche che connoteranno da qui a due anni il modus operandi del Forum. Dapprima il presidente Romano Giovanni Francesco e i consiglieri Angelo Ranieri e Giuseppe Bianco hanno spiegato i motivi che hanno portato alla sua formazione : dall'abbandono di Terzigno da parte della compagine giovanile, alla carenza di opportunità che lo stesso Comune offre ai ragazzi (con profonde lacune che lambiscono vari ambiti del contesto sociale, di tipo scolastico, sportivo e culturale), ed alla quasi totale mancanza di forme d'intrattenimento di rilievo, le quali invece sarebbero utilissime per creare spirito d'incontro e occasioni d'aggregazione. Anche il dott. Alberto Romano , che ha fatto le veci del senatore ed ex sindaco Domenico Auricchio (oberato da alcuni impegni che non gli hanno permesso di essere partecipe all'incontro ma solo di fare ad una breve visita agli organizzatori prima dell'evento), ha avuto modo di raccontare l'entusiastica accoglienza del progetto giovanile da parte della giunta comunale: "è pienamente condivisibile l'inserimento delle idee giovanili nella politica locale ed apprezzabile la fisionomia che è stata data al Forum, supportata da un'organizzazione completa,funzionale e qualificata… lodevole poi il non aver voluto dare ad esso nessuna impronta partitica".
Dopodiché sono intervenuti gli esponenti dei forum giovanili di alcuni paesi limitrofi, quali San Giuseppe Vesuviano, Striano, Poggiomarino, Scafati ed Ottaviano, che hanno rimarcato l'importanza della presenza giovanile nella gestione amministrativa e nella struttura politica di una comunità ed hanno incoraggiato i neo consiglieri del forum di Terzigno nell'avere il giusto temperamento dinanzi alla responsabilità a cui sono esposti e alle richieste degli iscritti che rappresentano, prendendo spunto anche da eventuali critiche costruttive.
La serata si è conclusa poi con il verdetto finale relativo al Logo Contest: una commissione esterna e super partes, composta dal maestro d'arte Antonio Verdino, il laureando in Accademia delle Belle Arti Emmanuele Stanziano, il designer Claudio Apuzzo e i due architetti Ugo Picciau e Pietro Ranieri, ha decretato la vittoria del fotografo Michele Casillo, il quale, oltre ad una targa commemorativa, si è aggiudicato il premio di 100 euro messo in palio dagli organizzatori del Forum.
Terzigno, il Presepe vivente "in famiglia" tra culto e tradizione
Il presepe nella cultura e nella tradizione partenopea rappresenta oltre che il momento di commemorazione della nascita di cristo anche un momento di sana aggregazione e partecipazione familiare intoro ai valori cattolici. Dalle indimenticabili frasi di Eduardo a quella che orami è molto più di una tradizione, il presepe rappresenta un momento di vivida partecipazione alla vita cristiana. Nel segno della tradizione anche quest’anno a Terzigno il presepe, quello vivente, nel giorno dell’Epifania è tornato a coinvolgere intere famiglie e non solo nella mera passeggiata tra vicoletti e rioni. Questa volta le famiglie- e sono state davvero tante- hanno partecipato con entusiasmo indossando gli abiti d’epoca per rinverdire mestieri e culti di un tempo che poco appartengono al culto cristiano ma tanto rappresentano per quello partenopeo. Allora capita di vedere che tra i raffiguranti ci si ritrova di fronte padre, madre e figli abilmente calati nella parte ad interpretare un ruolo di un personaggio del presepe tanto caro a San Francesco. Le rappresentazioni alla falde del Vesuvio si sono svolte nei rioni che più di tutti si prestano coreograficamente alla rappresentazione. Il rione Caprai (location che purtroppo fece da cornice ad alcune riprese di Gomorra) questa volta stupisce per l’incanto e la minuziosa attenzione posta negli abiti dei partecipanti. Ad organizzare il tutto i residenti della frazione di Boccia al Mauro ai quale va dato merito di essere riusciti ad allestire ben due rappresentazioni sia il 4 che il 6 gennaio. Non da meno è stata la rappresentazione del presepe vivente allestito tra i vicoletti e le stradine del rione Perni. Qui la curiosità dei tanti visitatori è stata particolarmente stimolata nel vedere chi fossero i volti di alcuni personaggi come ad esempio i Re Magi vestiti di tutto punto e truccati come meglio non si poteva. Eventi che di fondo hanno accumunato fedeli più o meno assidui, nel segno di una tradizione che, a quanto pare, piace a tanti ritrovare e rinverdire in tempi in cui i valori cristiani hanno sempre più difficoltà ad affermarsi in una società molto più avvezza al consumo e poco attenta all’essenziale. Un plauso ai rappresentanti del clero, a chi ha partecipato attivamente ed a chi, semplicemente visitando i rioni ha riscoperto posti e ambienti di una Terzigno che quando vuole sa bene cosa fare.
Neve e gelo alle falde del Vesuvio, maxi tamponamento a Terzigno
Sarà un fine d'anno che i cittadini campani e quelli vesuviani in particolare, difficilmente dimenticheranno. La neve, infatti, ha fatto copiosa la sua comparsa questa mattina regalando immagini da cartolina un pò ovunque. Tutti con lo sguardo verso il Vesuvio per immortalare immagini da regalare ai posteri. Il bianco candore regalato dalla nevicata imprevista ma comunque gradita, ha impreziosito questi giorni di festività natalizie all'ombra del vulcano. A tante belle immagini ha fatto da contraltare il disagio che la neve ed il ghiaccio hanno rappresentato per la viabilità ordinaria. Le strade di Terzigno e San Giuseppe in molti tratti sono state chiuse dalla Polizia Locale a causa del fondo scivoloso. A Terzigno poco dopo le ore 8 un maxi tamponamento in via Einaudi ha visto coinvolto ben 6 autovetture diventate incontrollabili all'altezza del sottopasso ferroviario della Circumvesuviana. Nessun danno per i conducenti. Il pronto intervento dei caschi bianchi ha evitato danni peggiori. Tanto da fare anche per i vigili di San Giuseppe che hanno dovuto rispondere a diverse richieste di aiuto. Ad Ottaviano il primo cittadino ha dovuto emettere addirittura un'apposita ordinanza in cui si vieta fino al termine dell'emergenza neve il transito agli automezzi e ciclomotori su tutto il territorio comunale se non provvisti di catene da neve o di pneumatici termici. La circumevesuviana, invece ha registrato ritardi nella percorrenza dei treni da Napoli verso Sarno.. Insomma a tanto clamore per la neve sono arrivati disagi che il sole di mezzogiorno ha lentamente attutito. Nelle prossime ore il meteo riserva ancora temperature basse con possibilità di nevicate anche in bassa quota. (nella foto il corso Leonardo Da Vinci a Terzigno imbiancato questa mattina alle 8.30)
Terzigno ricorda il maestro Agostino Palomba
Una sala gremita per testimoniare l’affetto verso quel “poeta amico mio”, titolo della rappresentazione portata in scena dalla sgangherata compagnia teatrale verso l’indimenticato amico, poeta e maestro Agostino Palomba (nella foto il primo a sinistra tratta dal gruppo "Terzigno per non dimenticare"). Sono quasi diciassette anni dalla sua prematura scomparsa, ma i cittadini vesuviani non hanno mai dimenticato chi dall’interno del suo maggiolone dispensava sorrisi e rime baciate, chi nonostante la malattia continuava a chiedere informazioni sul suo amato Napoli, chi ha investito parte della sua giovane vita in cultura, in teatro, in testi in vernacolo, in poesia. Tutto è cultura, quell’entusiasmo che trasmetteva ai suoi giovani allievi manca alla società moderna, quel suo modo d’insegnare teatro, quello vero, quello classico napoletano, manca alla nuova generazione, troppo offuscata dalle nuove e moderne tecnologie. Terzigno mio te tengo dint’ ‘o core ‘e te so’ eternamente ‘nnamurate, questa è una delle sue celeberrime canzoni scritte per la sua terra, quei versi in vernacolo è l’inno di gioia dedicata all’intera comunità vesuviana. Terzigno, tramite la compagnia teatrale che porta il suo nome, ha reso omaggio prima all’uomo e poi all’artista Palomba. In sala, oltre alla famiglia erano presenti alcuni suoi allievi e un vecchio compagno di scena mentre lì su quelle tavole a rendere omaggio all’amico Agostino c’era l’amico di sempre Luigi Bifulco che tramite versi, poesie e canzoni ha ripercorso la vita del poeta nato a Torre del Greco nel lontano 1943. I ricordi con le lacrime non sono mancati, gli spettatori con un po’ di malinconia hanno ricordato con applausi scroscianti il loro concittadino che per tanti anni ha regalato solo sorrisi. A volte è triste non dare un giusto riconoscimento verso chi ha portato il nome della cittadina vesuviana in giro per l’Italia. Tanti i premi che sono stati vinti dal prof. Palomba, la celeberrima commedia “Pulcinella si sistema” ha chiuso con tre primi posti nel concorso nazionale riservato agli alunni di scuola elementare nella località di Chiusi in Toscana o la vittoria con il teatro delle marionette vinto a Sangemini, innumerevoli poi i riconoscimenti vinti con le sue poesie. Terzigno almeno per una sera ha trascorso una serata diversa in ricordo di un vero amante della cultura partenopea.