Terzigno. Partirà oggi pomeriggio alle 15 dall'incrocio di via Panoramica con via cavour la sfilata del carnevale terzignese 2015. Manifestazione, quella di quest'anno, fortemente condizionata dalla crisi economica e quindi organizzata all'insegna dell'austerity, ma la voglia di divertisti dei giovani terzignesi in questa giornata particolare è andata ben oltre gli effetti delle spending review che obbligano qualsiasi organizzazione a rivedere spese e costi. Ma il divertimento, lo si può riscoprire anche con poco ma devi mettere in conto sacrifici e difficoltà quando poi devi confrontarti con una realtà avulsa dalla programmazione e quando hai a che fare con istituzioni locali che non programmano nulla, né in termini di valorizzazioni del territorio né, tanto meno, in manifestazioni strettamente collegate ad esso come ad esempio è il carnevale (per ulteriori informazioni chiedere all'amministrazione comunale di Palma Campania). Bisogna farsene una ragione se i qui privati non spendono ed investono sul territorio, c'è poca speranza nell'auspicare forme di investimento da parte di chi amministra. Il carnevale comunque, si fa per volontà di giovani liceali temerari che si armano di buona volontà e voglia di divertirsi. Ad essi si affianca la tradizionale quadriglia dei soliti noti, travestiti nei personaggi più strampalati ma che di fondo rinverdiscono una tradizione carnevalesca che resiste al tempo ed alla crisi. Si parte da via Panoramica Zabatta, si percorrerà con l'unico "minicar-ro" il percorso tradizionale  sfidando il fondo stradale di Corso Leoanardo da Vinci in una sorta di corsa ad ostacoli più adatta ai giochi senza frontiere che ad un carnevale (anche se il vecchio adagio recita che di questa giornata ogni scherzo vale...) per poi chiudere in piazza Troiano Caracciolo con quello che, si preannuncia essere, il momento più spettacolare di questa edizione. Le fontane danzanti dei maestri Dominicis, noti al grande pubblico per aver partecipato al programma televisivo di Maria De Filippi "Italia's got talent". "Siamo felici per i giovani di Terzigno - commenta il presidente del carnevale terzignese Vincenzo Ranieri - nonostante le difficoltà e mille peripezie alla fine la voglia di divertirsi e la tradizione del carnevale hanno avuto la meglio. Rispetto al passato si riscontrano maggiori difficoltà nel coinvolgere imprenditori e persone disposte ad investire, tuttavia abbiamo voluto regalare ai terzignesi uno spettacolo che resterà unico nel suo genere con le fontane danzanti che siamo sicuri stupiranno quanti stasera accoreranno in piazza Troiano Caracciolo del Sole"  .

Il  Caporal Maggiore Scelto Rocco Vastola è nato nel 1983 a Vico Equense  .Dal 2003 è un volontario dell’ Esercito Italiano, lavorando a Trento presso il 2 ° Reggimento Genio guastatori della Brigata alpina Julia, reparto con il quale ha partecipato alla missione  di pace  in Afghanistan e con il quale ha prestato soccorso umanitario all’isola di Haiti dopo il terribile terremoto del 2010; attualmente è impegnato con altri 50 genieri del 2° Reggimento guastatori nella missione EUFOR RCA a Bangui la capitale della Repubblica Centrafricana. La sua famiglia vive a Striano piccola realtà   in provincia di Napoli, luogo in cui torna ogni volta che riesce a ricavarsi una pausa dai numerosi impegni di servizio per stare con gli amici d’infanzia ed i parenti.

 Che genere di missione è quella che stai svolgendo?

“EUFOR RCA è una missione relativamente piccola (700 militari in tutto), ma estremamente efficace e soprattutto molto apprezzata dalla popolazione di Bangui, la capitale della Repubblica Centrafricana, dove l’Unione Europea esplica un’intensa azione diplomatica, militare e di assistenza allo sviluppo in uno dei Paese più poveri del mondo.La ragione del successo di EUFOR risiede essenzialmente nella presenza costante, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, per le strade di Bangui: le pattuglie europee girano molto a piedi ed entrano in contatto con la gente, adottando un approccio ‘light’ che ha di fatto rianimato quella che era diventata una città fantasma dopo i violenti scontri interconfessionali scoppiati giusto un anno fa. Nelle strade è tornata la vita, i mercati hanno riaperto i battenti e per le strade circolano una miriade di veicoli, e tantissime persone in fuga dalla guerra civile sono rientrate a casa: all’inizio dell’anno si contavano - soltanto intorno all’aeroporto - oltre 100.000 profughi, mentre oggi sono meno di ventimila, grazie all’intervento internazionale e alla presenza di EUFOR, che ha garantito la sicurezza dello scalo di Bangui e facilitato l’azione delle organizzazioni umanitarie. A Natale, nei quartieri cristiani di Bangui si è respirata una bella aria di festa, e anche la parte musulmana ha mostrato rispetto per le celebrazioni, alcune delle quali hanno avuto un significato davvero speciale: il 25, presso la missione religiosa dei carmelitani  di Bimbo (nei pressi di Bangui) - dove da più di un anno hanno trovato rifugio 5.000 persone in fuga dalla guerra -  sono stati battezzati tantissimi bambini nati nella missione, e gli Alpini della Julia hanno portato dall’Italia pacchi di doni che hanno regalato un sorriso ai giovani ospiti dei missionari italiani, padre Federico e padre Matteo.”

 Come svolge la sua giornata tipo ? Di cosa si occupa li a Bangui?

La mia giornata inizia molto presto, per sfruttare le ore più fresche dalla giornata considerando che le temperature diurne a Bangui posso raggiungere i 40°, ed è principalmente dedicata alla realizzazione di opere infrastrutturali utili alla popolazione locale. Insieme ad altri 50 genieri alpini del 2 ° Reggimento Guastatori di Trento realizzo piccoli ponti a passerelle necessarie a garantire la mobilità tra i quartieri inoltre insieme ripristiniamo strade rese impraticabili dal maltempo e dagli scontri tra gruppi opposti nel del 2013, bonifichiamo canali di scolo delle acque dove proliferano zanzare e insetti, causa della diffusione della malaria, al momento la prima causa di mortalità infantile qui inCentrafrica. Lavoriamo in un contesto multinazionale europeo e quotidianamente supportiamo con il nostro lavoro sia la popolazione locale sa le organizzazioni internazionali schierate a Bangui."

Lavorando in un contesto internazionale europeo, quali sono gli aspetti  che l hanno colpita maggiormente quali l hanno delusa?

"Questa non è la mia prima missione internazionale ma per la prima volta mi trovo a lavorare in una missione a guida europea. EUFOR è appunto l’espressione più diretta dell’integrazione dell’Unione Europea. Potendo contare su contingenti provenienti da 13 paesi oltre che il supporto e l’appoggio di tutti 28 paesi membri. C’è molta collaborazione e solidarietà tra i contingenti che operano qui e si instaurano rapporti umani molto intensi con i ragazzi di altre nazioni malgrado lingue e culture diverse. Passiamo spesso il poco tempo libero con loro parlando di Sport, di calcio e cercando di imparare qualche parole delle loro lingue. Sto veramente apprezzando la cordialità e la professionalità dei miei colleghi europei".

L’immagine dell’Africa più frequente è un’immagine di povertà e dolore. Lei che è lì cosa può dire a riguardo?

"Purtroppo devo confermare quest’immagine di miseria e dolore anche se la caparbietà della gente e i sorrisi dei bambini infondono speranza per un futuro migliore. Girando per le strade di Bangui si notano i disagi lasciati da anni di scontri sociali e l’incertezza politica non aiuta la ripresa della normalità sebbene questa parte del mondo presenta aspetti e culture bellissime. L’assenza di un governo forte e condiviso, di forze di polizia sufficienti alimentano la diffusione in città della criminalità e bande armate. Una vera piaga per questa gente".

La missione EUFOR è in atto da 8 mesi e da quanto pare terminerà a marzo. Quali sono gli obbiettivi raggiunti e quali mancano ancora per dire missione compiuta?

"EUFOR RCA è una missione relativamente piccola (700 militari in tutto), ma estremamente efficace e soprattutto molto apprezzata dalla popolazione di Bangui, la capitale della Repubblica Centrafricana, dove l’Unione Europea esplica un’intensa azione diplomatica, militare e di assistenza allo sviluppo in uno dei Paese più poveri del mondo. La ragione del successo di EUFOR risiede essenzialmente nella presenza costante, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, per le strade di Bangui: le pattuglie europee girano molto a piedi ed entrano in contatto con la gente, adottando un approccio ‘light’ che ha di fatto rianimato quella che era diventata una città fantasma dopo i violenti scontri interconfessionali scoppiati giusto un anno fa.Nelle strade è tornata la vita, i mercati hanno riaperto i battenti e per le strade circolano una miriade di veicoli, e tantissime persone in fuga dalla guerra civile sono rientrate a casa: all’inizio dell’anno si contavano - soltanto intorno all’aeroporto - oltre 100.000 profughi, mentre oggi sono meno di ventimila, grazie all’intervento internazionale e alla presenza di EUFOR, che ha garantito la sicurezza dello scalo di Bangui e facilitato l’azione delle organizzazioni umanitarie".

Da qualche mese la diffusione dell’ebola in Africa è diventata una delle pene più grandi per l’umanità? Ha paura? Come vi siete preparati?

"Non sono stati riscontrati casi di Ebola qui in Repubblica Centrafricana, ma dato l’alto numero di contagiati in Sierra Leone  e Liberia l’ attenzione rimane alta e vengono rispettate tutte le procedure di controllo previste dalle organizzazioni sanitarie; qui a Bangui  opera il centro epidemiologico “Pasteur” che controlla e monitorizza la situazione tenendo costantemente aggiornati il governo e gli operatori internazionali oltre i nostri responsabili sanitari. Siamo sereni e rispettiamo tutte le direttive ed i consigli dei nostri esperti medici".

A breve la missione Eufor terminerà, come vi state preparando al rientro?

“I prossimi mesi saranno dedicati al passaggio di consegne definitivo ai caschi blu della missione MINUSCA, ed il conseguente ripiegamento del contingente europeo che dovrebbe avvenire entro il prossimo mese di  marzo, tuttavia è stato appena portato a termine in parallelo alle numerose attività del EUFOR, un progetto che ha visto i genieri italiani protagonisti della costruzione di un ponte destinato a riunificare due quartieri che furono divisi dalle ostilità, una riunificazione non solo simbolica ma altrettanto necessaria per ridare slancio all’indotto economico e commerciale. Il progetto “ponte per Bangui”  è una bella iniziativa di cooperazione europea (l’U.E. è infatti il primo partner della Repubblica Centrafricana);   il ponte costruito in Polonia, è stato fornito dalla Repubblica Ceca, trasportato con un volo della Germania, e appunto installato dal contingente italiano, un coordinato e perfetto gioco di squadra!”

Continua infaticabile l'opera di supporto e sostegno dell'Esercito Italiano nella Repubblica Centrafricana, paese che negli ultimi anni è stato teatro di violenti scontri da opposte fazioni per assumere il governo nazionale in cui la Forza Armata opera dal 1 aprile 2004 sotto mandato dell'unione europea ed egida ONU.  E’ stato, infatti, inaugurato nei giorni scorsi il ponte metallico di 24 metri costruito dal genio militare italiano della missione europea EUFOR RCA per riunire tre zone della capitale centrafricana divise dal crollo – nel 2010 - della struttura che superava un ampio canale idrico, mai più ripristinata a causa del conflitto civile. Il ponte ‘Sewa’ – ‘unità’ in lingua locale – rappresenta un’iniziativa europea a sostegno della  sicurezza, dello sviluppo economico e della riconciliazione interconfessionale tra le diverse comunità di Bangui. Al progetto hanno preso parte numerosi Paesi dell’Unione Europea: la Repubblica Ceca ha fornito la struttura metallica modulare di fabbricazione polacca, successivamente trasportata a cura delle Svezia e infine assemblata dai militari dell’Esercito italiano, con la supervisione di tecnici tedeschi e cechi. Composto da oltre 1000 elementi, nell’arco di due giorni il ponte modulare è stato costruito e spinto a mano tra le due sponde del canale dagli uomini del 2° reggimento genio della brigata Julia di stanza a Trento. L’iniziativa portata a termine dalla missione EUFOR RCA si inserisce nel quadro dei progetti europei a sostegno della popolazione realizzati in cooperazione con le autorità centrafricane. In particolare, il ponte metallico realizzato dai genieri italiani ha anticipato temporaneamente il ponte permanente in costruzione nella stessa zona grazie al finanziamento dall’Unione Europea, che è il primo partner per lo sviluppo della Repubblica Centrafricana. Il taglio del nastro è avvenuto per mano del Generale Philippe Pontiès – comandante operativo di EUFOR RCA – e della Presidente della Repubblica Centrafricana Catherine Samba Panza, in presenza della massime autorità centrafricane e dei rappresentanti della comunità internazionale, tra cui l’Ambasciatore a capo della Delegazione UE Jean-Pierre Reymondet e il Console onorario d’Italia a Bangui Stefano Giuliani.Nel discorso tenuto prima dell’inaugurazione, l’alto ufficiale francese, dopo aver evocato lo spirito che anima l’operazione europea, a base di “apertura, dialogo, rispetto reciproco per facilitare il ritorno della stabilità e della sicurezza per tutti nell’ambito di quartieri fortemente segnati dagli scontri di Dicembre 2013”, ha sottolineato la cooperazione esemplare tra nazioni europee, citando tra l’altro il ruolo fondamentale del genio italiano nel montaggio della struttura

Ranieri: "mai più con Auricchio e Pagano"

Martedì, 10 Febbraio 2015 17:43

“Occorre un ricambio generazionale ed una profonda ristrutturazione del sistema politico terzignese altrimenti rischiamo il baratro sociale ed economico – ad affermarlo è Francesco Ranieri ex vicesindaco di Terzigno che nei giorni scorsi ha realizzato un’intervista nell’ambito delle iniziative promosse dal nostro giornale. “Credo che ormai sia necessario, per il bene di Terzigno, mettere da parte ogni forma di personalismo e di velleità che sono il frutto della bramosia di potere e cercare altresì di parlare di progettualità e programmi per la nostra cittadina. Terzigno una volta era conosciuta per tanti aspetti positivi  nell’hinterland vesuviano, oggi invece, rappresenta il fanalino di coda e tutto questo a discapito dei giovani”. E’ disposto a candidarsi come sindaco? “Fino ad oggi, e non lo posso negare, ho avuto diversi incontri con le varie componenti politiche e forze che si stanno proponendo come alternativa ai centri di potere precostituiti. Sono disposto anche a fare un passo indietro di fronte a personalità di spessore pronte a mettere al centro dei programma Terzigno ed i giovani. Sento parlare e fare molti nomi ma si parla pochissimo di progetti ed idee per la nostra città. E’ un peccato vedere la nostra realtà subire, inerme, gli effetti delle crisi, maggiormente acuita dall’inasprimento delle imposte locali. Generazioni di giovani sono ormai costretti ad abbandonare la nostra terra per cercare fortuna altrove. E questo è un dato che deve farci riflettere”. Ha sempre creduto nei giovani e nelle loro potenzialità. “Fino a prova contraria nelle precedenti consultazioni ho avuto il sostegno di due liste che avevano dei nomi che esemplificano il concetto di vicinanza che ho per la gioventù. “I giovani per Terzigno” ed “Il Tralcio” incarnavano infatti, due elementi importanti: la componente giovanile con la propria voglia di riscatto, ed il tralcio che riconduce inevitabilmente alle radici storiche ed alle tradizioni vesuviane. E’ proprio da qui che intendo partire. Ho pagato sulla mia pelle scelte politiche coraggiose che sono state, purtroppo, ripagate con il disprezzo e l’arroganza di chi teme la competenza e la passione autentica per il territorio.” Si riferisce alla sua rimozione da vicesindaco? “Certo, quella è stata una brutta pagina politica che mi ha fatto comprendere tante cose e, soprattutto, mi ha fatto maturare la convinzione che con gli attuali interpreti del centro destra non ci sono margini di trattativa alcuna. Né con Domenico Auricchio né, tantomeno, con Stefano Pagano qualora sia lui il candidato a sindaco, farò più accordi politici visto i precedenti. Il centrodestra non può rispecchiarsi in personaggi che hanno solo e continuamente inasprito il regime fiscale sul territorio, aumentando vertiginosamente le tasse locali a discapito delle piccole e medie imprese che rappresentano l’ultimo nucleo produttivo sul territorio. Anziché favorire le imprese e le attività commerciali, le stanno facendo collassare. Per la prossima tornata elettorale confido ed auspico in una ampia coalizione di persone perbene e volenterose che pongano al centro del programma politico Terzgino ed i giovani. Con o senza il mio nome e candidato sindaco sarò disponibile a fare non uno ma dieci passi indietro pur di contribuire alla rinascita del nostro paese”.

 

Pensiero Libero per Terzigno, si chiama così l’associazione nata da una idea di Rosa Rosanna dirigente scolastico di origine terzignese che da oltre cinque anni dirige, con ottimi risultati, l’istituto alberghiero “Pittoni” di Pagani. “Era una idea che coltivavo da tempo –ha dichiarato la dirigente – durante il periodo natalizio ho maturato la convinzione che fosse giunta l’ora di creare qualcosa di nuovo sul territorio e per il territorio. Così ho iniziato a contattare amici ed a mettere insieme idee e pensieri “liberi” per la nostra realtà. Questo movimento  associativo nasce da una carica emotiva e per il legame che ho con la mia terra . Ora cercheremo di creare dei presupposti per offrire opportunità ai giovani terzignesi. La cultura e la formazione saranno i veri capisaldi dell’associazione che si prefigge di essere un sicuro punto di riferimento sul territorio. Proprio al territorio ed ai suoi prodotti guardiamo con interesse, nella consapevolezza che da esso abbiamo tanto da prendere e valorizzare. I luoghi ed i prodotti nostrani meritano di essere adeguatamente valorizzati attraverso un percorso a ritroso verso le nostre origini, facendo così prendere coscienza ai giovani che dal  territorio e sul territorio si possono coltivare idee ed opportunità. L’evento è stato meticolosamente organizzato all’interno del Salone Teatrale in piazza Troiano Caracciolo a Terzigno dinnanzi ad una folta presenza di spettatori (nonostante le avversità climatiche), l’associazione “Pensiero Libero” si è presentata con un convegno di altissimo valore e di grande attualità: “La dieta Eu-Mediterranea l’arte dello star bene, conosci te stesso”. L’importanza della salvaguardia del territorio e dei suoi prodotti come filo conduttore dei valenti interventi dei relatori - ripresi dalle telecamere in diretta streaming di medianews24.it- che hanno partecipato dando con un notevole contributo di idee e di informazioni. Dopo i saluti di rito da parte del parroco Don Antonio Fasulo, è stata la volta di Alberto Romano, in qualità di portavoce del primo cittadino di Terzigno Domenico Auricchio, a portare i saluti delle istituzioni locali. La brillante voce di Daniela Picciau ha suscitato emozioni quando ha ricordato Pino Daniele sulle note di “Napul’è”. A seguire l’intervento del dirigente Scolastico del Liceo Diaz di Ottaviano e Terzigno Prof. Antonio Alvino che ha sottolineato l’importanza per i giovani terzignesi di poter continuare a studiare sul territorio dopo la scuola dell’obbligo. Il dirigente ha salutato favorevolmente la scelta dalla Regione Campania di avviare a Terzigno un nuovo indirizzo di studi, avviando a Terzigno il corso del liceo linguistico. Si sono seguiti poi gli interventi scientifici del Dott. Carlo Montinaro, Preside dell’Università Popolare Nuova Scuola Media Salernitana che ha trattato sulla dieta mediterranea con un tema specifico da titolo emblematico: “la salute si serve a tavola”. A seguire l’intervento della Dott.ssa Maria Tagliamonte – Psicologo che ha messo allerta i consumatori sulle tecniche di markenting utilizzate dalle grandi multinazionali per vendere cibo e prodotti alimentari non del tutto salutari. Particolarmente apprezzato è stato l’intervento della Dott.ssa Pasqualina Nappo –psicologo perfezionata in comportamento alimentare-. Nel suo brillante intervento, la dott.ssa Nappo ha focalizzato l’attenzione sul Benessere Psicologico e l’ambiente, fattori che, in sintesi, indicono fortemente sulle scelte degli italiani a tavola compromettendo la salute in funzione del bombardamento mass mediatico. Gli interventi scientifici si sono conclusi con il commento e le slides  della Dott.ssa Rossella Bicco che ha dissertato in merito alla “Daieta: evoluzione architettonica ed antropologica negli anni 2000". A chiudere questa interessante serata il Maestro Mario Apuzzo, stimato artista locale che ha rinverdito alla platea tutte le potenzialità artistiche e culturali che Terzigno ha con una particolare citazione ai reperti archeologici rinvenuti in Cava Ranieri  negli anni ’80 ed il ruolo che le associazioni come fu l’Archeo hanno avuto nella storia di Terzigno per valorizzare il territorio. Un grosso augurio è stato fatto alla promotrice di questa interessantissima serata da parte di tutti i convenuti nella speranza che in un prossimo futuro tanti pensieri liberi possano accomunarsi per dare nuovo slancio alla realtà vesuviana.

 

Quando la misura è colma e di fronte alla perdurante indifferenza non ci sono più alternative che denunciare il tutto alle autorità competenti, nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso ed ai cittadini venga restituito il senso di fiducia nelle istituzioni locali. E’ questo il motto che accomuna un gruppo di attivisti terzignesi  i quali, dopo una prima riunione interlocutoria si sono riuniti in comitato civico per la difesa dei diritti dei cittadini di Terzigno ed hanno denunciato quanto è accaduto negli ultimi anni nella città del buon vino per difendersi dai tributi e tasse locali che, da palazzo comunale, stanno creando dissapori e malumore nella cittadinanza. Qualche buontempone sul tema, intervistato nella centrale piazza Troiano Caracciolo, sta facendo circolare la voce che i responsabili delle cartelle pazze e dei calcoli “ad capocchiam” delle aliquote Tares e Tari prima di mettere nero su bianco si erano lasciati conquistare dagli effetti collaterali di quel nettare prezioso che dai vigneti vesuviani si estrae. Tant’è che ormai la frittata è fatta e dalle parole si è dovuto purtroppo passare ai fatti denunciando il tutto per vedere riconosciuti i propri diritti. A capeggiare il gruppo di cittadini responsabili è il dinamico Luigi De Falco che ha minuziosamente approfondito il discorso tributi ed ha portato alla ribalta dei veri e propri strafalcioni amministrativi (approvati dal Consiglio Comunale ad agosto scorso durante l’interregno di Stefano Pagano) a discapito dei cittadini per le aliquote Tares 2013 e Tari 2014. Nella lettera denuncia, inviata lo scorso 28 gennaio al Comune di Terzigno, al Procura della Repubblica di Nola, al Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla Corte dei Conti e alla Prefettura di Napoli, il Comitati Civico denuncia che, nonostante loro abbiano informato il primo cittadino di Terzigno Domenico Auricchio sulla questione dell’errato calcolo della Tari, ad oggi non hanno avuto alcuna risposta. Ancor peggio è lo scarica barile che si sta consumando. Sembrerebbe, infatti, quasi impossibile identificare il responsabile di questo pastrocchio tutto made in Terzigno. La componente politica addita la società di gestione per la riscossione dei Tributi che, a sua volta, respinge critiche e accuse ai responsabili del settore Tributi di via Gionti. Nel frattempo però, a rimetterci, sono gli ignari cittadini che hanno pagato quanto richiesto e sono in attesa di decisioni per vedersi restituiti gli importi eccedenti al dovuto visto che, in alcuni casi, gli importi corrisposti sono quadruplicati rispetto al dovuto. Mero errore o, come qualche malizioso ha definito questa vicenda, si tratta di una tattica pre-campagna elettorale in pieno stile terzignese?  Occasione mai più ghiotta per chi è in cerca di consensi e per presentarsi prima maggio all’elettorato come risolutore del problema, tanto un politico "amico" di questi tempi che ti risponde “mo bec io, nun te preoccupà” qui si trova sempre…ieri, come oggi e sicuramente come sarà domani. 

Mentre gli strateghi ed i soliti volti noti della politica Terzignese affilano le armi e mettono a punto strategie ed alleanze, una novità assoluta irrompe sulla scena politica locale. Dopo oltre cento anni di vita politica, finalmente, Terzigno avrà una candidata a primo cittadino di sesso femminile. Sarà la Dottoressa Anna Ranieri ( attualmente segretario comunale presso il comune di Boscotrecase) a lanciarsi nella competizione politica e cercare di scalzare dopo oltre un secolo a guida maschile la poltrona di primo cittadino. Per lanciare la sua candidatura ha scelto la redazione del giornale locale 'il Vesuviano" davanti ad un nutrito gruppo di simpatizzanti con una folta presenza di rappresentanti del gentil sesso. "Ho valutato e maturato questa decisione perché ritengo che  il nostro paese sia ormai entrato in un tunnel dal quale non si intravede nessuna via di uscita. Il decadimento sociale ed economico in cui versa il paese e le  potenzialità mai valorizzate del territorio, sono i motivi cardine che mi spingono a fare questa scelta da cittadina responsabile affinché, ai nostri giovani, sia garantito almeno un futuro dignitoso. Mi candido a sindaco perché voglio mettere a disposizione della collettività la mia esperienza come segretario comunale maturata negli anni di servizio svolti in comuni come Potenza,  Avellino ed anche per rompere un monopolio di candidati espressione del sesso forte che dura praticamente dall'anno di fondazione del comune vesuviano (1913 ndr). Guiderò una lista civica- puntualizza la Ranieri- composta da persone appassionate che non hanno bisogno della politica per vivere,  quindi i miei candidati  non saranno politici di professione che si servono della politica per meri scopi personali o per fare carriera. Con me sarà candidata gente che ama, con  fatti, azioni e non chiacchiere la nostra Terzigno. Vogliamo presentarci come la reale e plausibile opportunità di cambiamento ai Terzignesi, ai quali mi rivolgerò con determinazione e senza mezzi termini. Non amo fare promesse irrealizzabili e voli pindarici, attueremo un programma realizzabile e perseguibile evitando gli sprechi e le spese inutili. Ogni euro speso dell'amministrazione dovrà fruttare servizi ed opportunità per la collettività e non investimenti inutili e fini a se stesso. Da qui a maggio ci aspettano sfide interessanti, di fronte alle quali non ci tireremo indietro. Tutt'altro. Parola di donna". Interessante si preannuncia anche il programma per il rilancio di Terzigno "A partite dalla partecipazione ai bandi europei per attivare progetti finanziati da Bruxelles sul nostro territorio, - conclude la Ranieri - discorsi che da queste parti evidentemente o non si vogliono o non si sanno fare..." La sfida è dunque ufficialmente lanciata.  

Terzigno, l'onda anomala di via Cavour

Venerdì, 23 Gennaio 2015 12:00

Terzigno. Come se non bastassero le difficoltà alla viabilità locale causate da buche disseminate su tutte le principali strade cittadine, retaggio dalle recenti piogge e dagli interminabili cantieri, questa mattina Terzigno si è svegliata con una novità che ha lasciato non poco attoniti gli automobilisti vesuviani. In via Carlo Alberto dalle prime luci del mattino ha iniziato a levarsi un getto di acqua causato, molto probabilmente, dalla rottura delle tubature della Gori. Un getto d’acqua alto almeno tre metri molto simile ad un’onda anomala che ha suscitato interesse e perplessità sia tra i residenti che i passanti. Qualche buontempone ne ha approfittato anche per fruire di un autolavaggio gratuito percorrendo la strada in entrambi i sensi di marcia. Altri invece, la maggioranza e piuttosto spazientiti, non hanno esitato a contattare la nostra redazione per denunciare quanto stava accadendo. Sul posto sono prontamente intervenuti gli agenti della polizia locale che hanno delimitato il transito alle autovetture. “Siamo davvero stufi di questa situazione- ha dichiarato un’automobilista mentre era intento in una vera e propria gimkana tra buche e onde anomale – non se ne può davvero più. A Terzigno ormai è impossibile circolare in auto. Si rischia di fare un incidente ogni 100 metri per evitare buche ed imprevisti. E’ uno schifo, qui non c’è più una strada che possa essere chiamata tale, oramai le nostre carreggiate sono dei veri e propri percorsi di guerra, meglio camminare a piedi”. 

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