E la quadriglia ci riconsegnò il carnevale di un tempo In evidenza

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In questo periodo in cui tutto si rimette in discussione a causa della crisi e dei tagli alle spese che affliggono tutti i comparti dal pubblico al privato, ci sono delle certezze che si rinsaldano nel segno della tradizione e dell'essenziale. Così, mentre altrove per organizzare eventi ci vogliono fiori fior di euro, a Terzigno un gruppo di amici ed appassionati della tradizione popolare riescono con poco o niente a rinverdire, annualmente, la tradizionale quadriglia Terzignese. Razziati gli armadi di capi e vestiti d'epoca, messe su parrucche e trucco trasgressivo così come le calze  auto reggenti dalle quali sbucano ciuffi di peli castigati dal naylon, il più è fatto. Si può andare in piazza a festeggiare il carnevale a modo nostro, alla vesuviana maniera, con poco, anzi, pochissimo. La quadriglia sfila e sfida il tempo e le crisi, tra sorrisi ed applausi  strappati nelle piazzette cittadine dove si riscopre il gusto di questo rito mai tramontato e , forse minimamente scalfito nel periodo in cui da queste parti i carri la facevano da padroni. E come spesso accade nel momento di crisi si torna al passato e si riscoprono percorsi e passioni sopite per troppo tempo. Magari un domani si potesse ripartite dalle quadriglie per costruite un carnevale nel segno della tradizione meno megalomane e più reale a portata di armadio, meno dispendioso e più gradevole, dove a trovare spazio sono la risate strappate ad ogni passo. E forse, il senso del carnevale dovrebbe ritornare ad essere questo: ridere e divertirsi senza nemmeno la necessità  di fare brutti scherzi alle tasche intristite all'inverosimile.