Ottaviano, "il Vesuviano" entra in classe con gli alunni del "Beneventano" In evidenza

Martedì, 17 Gennaio 2017 09:07 Scritto da  Antonella Bianco Pubblicato in Attualità Letto 1638 volte

La cultura non è un monologo. E nemmeno una prerogativa essenzialmente mentale. E non si smette mai di imparare: anche da chi ne sa meno di noi e da chi ha vissuto appena la metà dei nostri anni. A partire da sabato 14 gennaio, la redazione “Il Vesuviano” ha dato inizio al progetto “Raccontiamoci” inserito nel programma regionale "scuola viva" in cooperazione con l’istituto scolastico “Mimmo Beneventano” di Ottaviano. Il progetto si articola in una serie di lezioni frontali extradidattiche, che si svolgeranno prevalentemente il sabato mattina e saranno incentrate sui principali moduli comunicativi e sulle problematiche socio-psicologiche ricorrenti tra le nuove generazioni. I protagonisti indiscussi saranno un gruppo di giovani allievi dell’Istituto che, nel corso dell’iniziativa, dopo essere entrati in possesso dei principali strumenti teorici e tecnici, parteciperanno attivamente alla stesura e alla realizzazione di una puntata televisiva di “Terra Mia” durante la quale racconteranno la propria esperienza di vita e scolastica. Una finalità esclusivamente formativa tesa a rendere fruibile la scuola anche al di fuori dei canonici orari ed impegni didattici: gli studenti avranno la possibilità di familiarizzare con il mondo della comunicazione in tutte le sue forme, oltre che prendere confidenza con i propri sogni e con le proprie potenzialità per costruirli. Particolarmente entusiasta del progetto è la dirigente scolastica dell'Istituo "Mimmo Beneventano" la dottoressa Anna Fornaro che per questo progetto si avvale della preziosa partecipazione delle docenti Carmen Prevete e Consiglia Carbone. Un team di formazione a disposizione degli alunni è costituito, sul fronte giornalistico da Francesco Gravetti, Genny Galantuomo e Antonella Bianco, mentre sul fronte tecnico dagli addetti alla regia Pasquale Stanziano, Giacomo Acunzo, Daniele Ciniglio. Ritornare tra i banchi oltre il suono della campanella e ascoltare sogni e pensieri giovani equivale a realizzare un po’ del tempo degli altri e un po’ del proprio tempo.