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Ritorno a scuola, quanto costa alle famiglie?
Giovedì, 30 Agosto 2018 15:09 Scritto da Giuseppina Coticella Pubblicato in Attualità Letto 658 volte
Manca poco al suono della campanella e al rientro a scuola ma quest'anno studiare costerebbe di più. A confermarlo è l’aumento dei prezzi di tutto ciò che è necessario per astucci e materiale indispensabile per il primo giorno in classe. Ma non solo: tra libri, dizionari e spese di chi vive fuori sede, i costi lievitano su più fronti. Mettendo in difficoltà più famiglie, che hanno iniziato a ricorrere in modo più strutturato ai prestiti. Un’indagine di Federconsumatori stima che per il corredo scolastico servano 526 euro a studente, +0,8% rispetto all’anno scorso, compresa la scorta per tutto l’anno. Nella classifica degli aumenti per il materiale di scuola, il primo posto spetta ad astucci e diari brandizzati con i personaggi dei cartoni animati più visti. Segnano un +4/5% sul 2017 (se vuoti). E un +2/4% se sono pieni. In questi casi, in cartoleria si arriva a spendere fino a 30 euro.
Tra le voci di spesa maggiore a scuola, ci sono i libri di testo. Protagonisti anche quest’anno di una lieve flessione, che si aggiunge a quella del 2017, ma che risulta irrisoria. Continuano a incidere particolarmente sul bilancio, soprattutto degli alunni delle prime classi medie e superiori. Più in generale, Federconsumatori, prendendo in considerazione le diverse classi delle scuole medie inferiori, licei e istituti tecnici, stima che per i libri e due dizionari, ogni ragazzo necessiti di un plafond di 456,9 euro, il -1,1% sull’anno scorso. Uno studente di prima media spende mediamente per libri di testo e due dizionari 428,8 euro (-0,1% sul 2017).
Aggiungendo i 526 euro per il corredo, si arriva a 954,8 euro all’anno, ricambi compresi. Passando ai ragazzi di prima superiore: libri di testo e 4 dizionari per 651,6 euro (-5,4% sul 2017) e 522 euro di corredo. Totale 1.177,6 euro. Si tratta di cifre consistenti, che mettono in difficoltà molte famiglie. Se poi si considera il ciclo di studi universitario, le spese sono ancora maggiori. Oltre ai libri, si devono aggiungere le rette e talvolta anche i costi della vita da fuori sede. Un recente studio di Facile.it e Prestiti.it mostra come da gennaio a luglio 2018 sono stati erogati 87 milioni di euro come prestiti per lo studio. Soprattutto in giugno e luglio, in vista dell’avvio del nuovo ciclo di scuola. Anche se le richieste risultano comunque equamente distribuite.
Dall’esame di un campione di oltre 75mila domande di prestito personale presentate ai due portali, esce che chi si è rivolto a una società del credito per sostenere i costi legati alla formazione ha cercato di ottenere, in media, 7.664 euro. Una somma che intende restituire, sempre in media, in 4 anni e mezzo, ovvero in 55 mensilità. Significa un importo che va dai 149 euro e i 162 euro, con un Taeg compreso tra il 7,10% e l’11,26%.
Dall’analisi dei due portali si legge che circa il 30% delle richieste sono per un prestito di importo inferiore ai 3mila euro. Circa il 50% per un prestito tra i 3.001 euro e i 10mila. E il 20% oltre i 10mila. Numeri che lasciano intendere come le risorse siano indirizzate verso il pagamento di rette e iscrizioni a corsi universitari e master. Ma anche di asili nido.
Sempre secondo Federconsumatori, uno studente universitario fuori sede arriva a pagare più di 9mila euro l’anno se si considerano vitto, alloggio e trasporti di una vita lontano da casa. Da un’indagine di Solo Affitti, nel 2018 per gli universitari i posti letto sono più cari del 4% (293 euro mensili) rispetto allo scorso anno. Con incrementi massimi del 20% a Trieste (275 euro) e del 18% a Perugia (200 euro).
Milano è la città con le camere singole più care di Italia. Seguono Roma e Napoli. Nel capoluogo lombardo i prezzi sono impennati del +7%. Prendersi una stanza ha un costo medio di 563 euro al mese. I canoni sono cresciuti del 6% a Ferrara (225 euro) e del 2% a Bologna (350 euro). Le camere singole sono invece diventate più accessibili a Cagliari (-13%), per un costo medio di 230 euro, e a Pavia (-13%, 225 euro). Canoni in diminuzione anche a Roma (-5% per 378 euro mensili), Torino (-5%, 287 euro) e Firenze (-4%, 319 euro). Per Solo Affitti le città dove costa meno affittare una singola sono Perugia (200 euro), Pavia e Ferrara (225 euro).
Ad aumentare sono soprattutto le stanze doppie. Il posto letto in doppia in Italia viene mensilmente 204 euro (+5%). Con l’incremento più rilevante a Parma (+33%, 200 euro). Mentre le triple non hanno un mercato ovunque. Sono richieste solo a Milano, Roma, Firenze, Torino, Bari, Genova.