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Sanremo70. Diodato vince l’edizione dei record

Domenica, 09 Febbraio 2020 17:29 Scritto da
Diodato è il vincitore della 70esima edizione del Festival di Sanremo con il brano “Fai rumore”. Insieme a lui sul podio: Francesco Gabbani con la sua “Viceversa” e la rivelazione dei Pinguini Tattici Nucleari che hanno cantato “Ringo Star”. Premio della Critica “Mia Martini” al cantante pugliese che incassa anche il Premio Sala Stampa “Lucio Dalla”. Mentre, il Premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo - assegnato dalla Commissione Musicale” - va a Rancore con “Eden” scritta dal rapper romano in collaborazione con Dario Dardust Faini. Premio “Giancarlo Bigazzi” per il miglior arrangiamento alla bravura di Tosca che ha portato sul palco dell’Ariston un brano soave come “Ho amato tutto”, scritta per lei da Pietro Cantarelli. Invece il Premio Tim è stato vinto da Gabbani che ha cantato un pezzo diverso sia per sonorità che per testo da quell’Occidentali’s Karma che gli valse la vittoria nel 2017. Quello che ricorderemo più di ogni altra cosa di questo Festival, al di la degli ascolti stellari - ieri sera si è chiuso con il 60% di share - è lo show. Perché Sanremo, fatte salve le canzoni, è spettacolo, intrattenimento, polemiche aizzate prima, durante e dopo, mode lanciate, liti scoppiate dal nulla (vedi alla voce Fiorello/Ferro e Bugo/Morgan) e gaffe imbarazzanti: insomma è lo specchio del nostro Paese spalmato in cinque (lunghissime) serate. Un’occasione per sentirci popolo, solido e fiero come l’orgoglio che ci sale in petto quando sentiamo l’inno di Mameli suonato dalla Banda dei Carabinieri. Poche volte ci accade di accapigliarci su qualcosa di così nazionalpopolare che non sia il calcio. Il Festival dei record targato Amadeus ha potuto risplendere grazie a Fiorello. Lo show man italiano per eccellenza, l’uomo capace di farti sbellicare parlando dei problemi prostatici degli uomini, dando una sonora spallata al machismo che tanto imperversa ultimamente nel nostro bel Paese, colui che con la perenne allegria da capo comico del Villaggio Vacanze fa del cazzeggio la cifra stilistica della sua goliardia. Un’artista in grado di tenere il palco come nessuno, che entra nel bel mezzo dell’assurda lite in diretta tra Bugo e Morgan (dove quest’ultimo le canta all’ormai ex amico, tacciandolo di ingratitudine e di essere sostanzialmente un cantante mediocre) esternando quello che è il pensiero di tutti “Eleggiamo in vincitore stasera (venerdì) e andiamocene tutti a casa”. Tanto è stato d’impatto questo Festival 2020 che già i vertici Rai pensano ad un Amadeus/Fiorello bis. Tra i momenti flop di Sanremo70 mi piace ricordare, così per pure sadismo, il monologo nonsense di Diletta Leotta nel quale ha sottolineato come non debba essere una colpa nascere belle (davvero Diletta? L’hai detta davvero questa cosa?), pare di sì, ahinoi. La performance della cronista di Dazn diventa aberrante se la si coniuga al balletto trash con annessa “Ciuri Ciuri” cantata in playback sulle note di un pezzo di Eminem. Di tutt’altra caratura l’intervento della giornalista Rula Jebreal che ha toccato gli animi con il racconto della mamma vittima di violenze e in seguito morta suicida. Una lezione di umanità ed un inno contro la violenza sulle donne che difficilmente dimenticheremo. Come difficilmente dimenticheremo il bacio tra Tiziano Ferro e Fiorello a suggellare una giornata di incomprensioni, o gli omaggi del cantante di Latina ai grandi della musica italiana. È vero. Tiziano si è lasciato un po' prendere la mano e quando sei un artista di quel livello ti si perdona poco tutto, specie l’emotività, ma quanta emozione! Altro momento top, la presenza del giovane Paolo Palumbo affetto da Sla che ci ha regalato per voce dell’amico Christian Pintus la sua “Io sto con Paolo”. E infine il monologo di Roberto Benigni in versione “divulgatore scientifico” che ha deliziato il pubblico poco reattivo dell’Ariston e l’Italia tutta con l’esegesi e la lettura de “Il Cantico dei Cantici”. Troppo per la prima serata di RaiUno? Un po' deludente la mancata standing ovation se si pensa che la si è fatta per la Réunion dei Ricchi e Poveri. Menzione speciale per l’eleganza vocale di Tosca, il rap a mitraglia di Rancore, l’anima rock di Piero Pelù e la grazia di Elodie. Ulteriore menzione speciale per la kamikaze di questo Festival: Elettra Lamborghini e la sua inconsapevole esuberanza che rasenta, spesso e volentieri, l’inconsapevolezza di sé e dei suoi mezzi. Epico il suo twerking. Nessuno aveva mai osato tanto. Complimenti, Elettra! E complimenti anche ad Achille Lauro, in barba a coloro che storcono il naso di fronte a tanto eccesso. Siamo d’accordo, non ha molta voce e la canzone era deboluccia, ma Sanremo è anche spettacolo e quindi, grazie Achille per le tue tutine e i tuoi travestimenti. Se domani un ragazzino andrà a googlare il nome della Marchesa Casati per sapere chi lei sia, avrai vinto tutto!
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Si prospettano tempi duri per i guidatori inclini alla velocità. Lo “Scout Speed”, posizionato direttamente sulle macchine delle Forze dell’Ordine, ha l’obiettivo di multare tutti colori i quali sfrecciano sulle nostre strade credendo di trovarsi sul circuito di Monza. Nato nel 2012 e diffusosi dapprima nell'area Centro Nord - il primo è stato testato a Rimini nell'ottobre del 2018, - la versione contemporanea del classico autovelox si sta diffondendo a macchia d’olio lungo il bel paese: l’ultimo, rilevato lungo la SS 106 che collega Basilicata e Calabria, in zona Villapiana (Cosenza), in Campania e in quasi tutta l’Italia centrale, per un complessivo di 38 postazioni mobili ed “invisibili”. Il rilevatore di velocità ha come particolarità quella di non essere posizionato su strada e di non aver bisogno di alcun cartello che ne segnali o certifichi la presenza, secondo quanto stabilito dalla Legge Minniti del 2017 che afferma la non applicabilità «dei dispositivi di rilevamento della velocità mobili (installati a bordo di veicoli) per la misura della velocità in modalità dinamica, vale a dire in movimento, in coerenza anche con quanto previsto dall'art. 3 del più volte richiamato DM 15 agosto 2007», riforma dell’allora ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Alessandro Bianchi. Dotato di una telecamera, di un radar che invia impulsi radio ai veicoli da sottoporre ad accertamento e di un illuminatore a infrarossi, lo “Scout Speed” si accerta, a 360 gradi e fino ad una velocità di 270 km/h, che tutti i mezzi in movimento, indipendentemente dal senso di marcia, rispettino il codice della strada. Inoltre, il sistema ad infrarossi gli consente di essere operativo h24, vale a dire anche nelle ore serali e notturne. Altresì, il collegamento con le relative banche dati dei ministeri delle Infrastrutture e dell’Interno permettono di rilevare la targa del veicolo, reo di aver compiuto un abuso, di controllare in tempo reale se l’auto in questione è regolarmente assicurata e sottoposta ai controlli di revisione previsti dalla legge e di evidenziare eventuali divieti di sosta. La ripresa frontale operata dal dispositivo garantisce l’anonimato dell’automobilista. Le multe sono salate: vanno da €40 fino a oltre 3 mila euro. La validità delle suddette è controversa. Alcuni sostengono che non lo siano, dal momento che il dispositivo dovrebbe essere sempre segnalato, ma come abbiamo potuto constatare la legge del 2017 stabilisce l’esatto opposto e il ministero delle Infrastrutture considera lo “Scout Speed” una sorta di eccezione alla regolamentazione del Codice della Strada. Le pattuglie della Polizia locale, infatti, sono postazioni in movimento per cui non sussiste la necessità di segnalare il dispositivo di rilevamento. Lo “Scout Speed” è sottoposto a controlli annuali per verificarne la taratura presso un laboratorio specializzato con relativa annotazione sul verbale, se questa non è presente l’eventuale ricorso da parte del conducente annulla, di fatto, la multa emessa. L’unico modo per scampare al temibile autovelox itinerante è rispettare le leggi della strada, essere in regola con i pagamenti e portare a controllare il nostro mezzo di trasporto. Dopotutto, se le norme esistono è bene che vengano rispettate.
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È iniziata ieri mattina nella splendida laguna veneziana l’avventura di Antonio Menzione e Sabato Sicignano, del team “Idee per la testa”, al festival internazionale del cinema di Venezia. Dopo le esperienze ai festival sanremesi maturate negli ultimi tre anni i valenti e talentuosi hairstylist vesuviani sono stati “precettati” per la più importante kermesse cinematografica italiana. Da Brad Pitt a Scarlett Johansson passando per Mario Marrone, Kristen Stewart tantissime le stelle del firmamamento cinematografico che calcheranno il red carpet veneziano e che avranno modo di affidarsi alle sapienti mani degli acconciatori campani. “Siamo orgogliosi ed entusiasti per questa nuova avventura alla mostra internazionale del cinema di Venezia - dichiara, visibilmente emozionato, Antonio Menzione - a dimostrazione che l’estro e la genialità degli operatori napoletani nel settore dell’hairstylist é riconosciuta ovunque. Un sentito ringraziamento alla Schwarzkopf Italia, azienda leader nella creazione di prodotti per capelli, per aver creato i presupposti per la nostra partecipazione ad un evento così importante”. Una nuova esperienza che arricchisce il già ricco curriculum di collaborazioni con il mondo dello spettacolo per gli art director del team “idee per la testa” dopo quelle del festival del cinema di Roma e quelle al Festival di San Remo.

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La sala consiliare dedicata a Papa “Woytila” aprirà le porte alla cultura ed allo stesso tempo alla storia recente dei giorni nostri. Una storia scritta da uomini in divisa che con abnegazione e sacrificio hanno garantito negli ultimi anni al contrasto dell’attività antiterroristica. Terzigno accoglierà il Generale Mario Mori, ex comandane del ROS dei Carabinieri, autore del libro “oltre il terrorismo, soluzioni alla minaccia del secolo” che verrà presentato mercoledì 29 maggio alle ore 18.30. Evento fortemente voluto ed organizzato dal presidente del consiglio comunale Giuseppe De Simone, da sempre attento a tematiche di interesse collettivo ed al territorio. “Sono orgoglioso e felice di poter accogliere nella nostra cittadina delle personalità importanti quali sono il Generale Mario Mori, il Generale Mauro Obinu ed il Colonnello De Donno, figure cardine in prima linea per il contrasto al terrorismo internazionale. Tengo particolarmente a questo incontro – aggiunge De Simone – perché sono convinto che servitori dello Stato come Mori, Obinu e De Donno abbiamo un bagaglio di valori da trasmettere alle nuove generazioni. Ho voluto, infatti, che gli alunni delle scuole medie abbiano l’occasione di interfacciarsi con l’autore del libro e gli altri conferenzieri per conoscere da vicino gli uomini in divisa che hanno quotidianamente impegnato buona parte della loro vita al contrasto della criminalità in tutte le sue forme. L’occasione sarà propizia per far conoscere al Generale Mori il nostro territorio ed i nostri prodotti tipici”. All’evento presenzieranno il sindaco di Terzigno Francesco Ranieri, l’assessore alla cultura Genny Falciano ed i consiglieri Tina Ambrosio e Tonia Langella. Moderatore dell’incontro sarà il giornalista Genny Galantuomo

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La XV Edizione del "Certamen Latinum Capuanum" ha conferito la medaglia d'oro al Liceo "A. Diaz" di Ottaviano: a trionfare, uno degli alunni più meritevoli dell'Istituto, Raffaele Febbraro, V C classico, componente della squadra “Agonistai”.

Il "Certamen Latinum Capuanum", nato nel 1998, è una competizione nazionale sulla lingua latina. Quest'edizione si è svolta il 5 aprile, presso l'aulario del Dipartimento di Lettere dell'Università della Campania "Luigi Vanvitelli". La premiazione è avvenuta al Salone degli Specchi del Teatro Garibaldi.