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Non monta la protesta degli allevatori e pastori sardi che da giorni ormai protestano contro il ribasso dei prezzi del latte sardo. I produttori isolani stanno riversando per strada centinaia di litri di latte cone segno tangibile della loro rabbia. Ma se da un lato i sardi piangono per il latte versato, dall'altra parte dell'Italia le cose stanno decisamente meglio. È giusto ricordare ai pastori sardi (ai quali va tutta la nostra ammirazione e solidarietá) che l'Italia paga da oltre un decennio milioni di sanzioni all'unione europea per lo sforamento delle quote latte dei produttori padani. Sanzioni che gli agricoltori padani avrebbero dovuto restitiure allo Stato Italiano (come i 49 mln...). Sapete come è andata a finire? Che al Ministero dell'Agricoltura c'è un leghista Centinao il quale proprio oggi in Sardegna durante un tavolo tecnico per risolvere la crisi, se ne è guardato bene di ricordare delle malefatte dei pastori padani nei suoi discorsi a 'difesa' dei sardi. È doveroso ricordare che grazie all'ultima manovra finanziaria, la cosiddetta pace fiscale (voluta fortemente dalla Lega) servirà a sanare la posizione delle centinaia di allevatori della pianura padana che non hanno restituito allo Stato l'ammontare delle multe europee per le quote latte, già pagate dall'Italia a Bruxelles. Un buco da oltre un miliardo, che tutti noi abbiamo giá pagato. ormai la musica è cambiata: la solita Padania leghista e ladrona, ma la Sardegna non perdona?
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Mentre il nuovo “liberatore” Salvini continua a fare incetta di consensi nelle terre, un tempo non tanto lontano, odiate e ripudiate, i giovani campani iniziano a pagare caro il prezzo delle azioni politiche antimeridionaliste che per anni, i leghisti del “prima il Nord” hanno sagacemente portato avanti. È di queste ore il dato drammatico diffuso dall’Istat: nel 2018 la Campania ha visto migrare ben ventimila giovani in cerca di lavoro verso le ricche regioni del nord. In Campania scompare praticamente una città di emigranti grande come Ischia o Agropoli. Una desertificazione scientemente programmata negli anni da chi si è sempre opposto alle politiche dello sviluppo infrastrutturale ed industirale del mezzogiorno con i risultati che sono ormai evidenti. Niente alta velocità, niente Ferrovie, niente aereoporti, pochissime strade di collegamento, pochi investimenti per i porti di Gioia Tauro e Napoli per non indebolire quelli di Genova e Trieste, con un risvolto drammatico sulle opportunità lavorative per i ragazzi campani (quelli pugliesi e siciliani non se la passano meglio). Mancati investimenti verso i quali la lega si è sempre opposta con campagne elettorali incentrate sull’antagonismo verso il lurido e scansafatiche popolo meridionale chee negli ultimi venti anni hanno portato, lentamente, i territori campani verso un default indotto. È così che la migrazione è entrata nelle casa dei campani (un fenomeno del genere nella storia del Sud lo si riscontra solo a fine 800 dopo l’arrivo di un altro eroe calato dal nord, tale Garibaldi) con  rotta impostata verso un futuro di certezze che nel mezzogiorno,  forse,  non potranno trovare mai. Il Sud muore, ma la pancia dei terroni ora è sazia. E chi se ne fotte se i nostri figli avranno un domani segnato da nuovi (e)migranti, il nuovo eroe ha inebriato tutti: salverà le coste, chiuderà i porti ai barconi di disperati, salverà la loro Patria sventolando il Tricolore . I napoletani (giovani)  scapperanno per non puzzare di fame, ma la pancia dei padri ed il ventre delle madri saranno sazi? Crediamo di no...

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Il Sindaco de Magistris inauga domani la giornata mondiale della cultura greca Sarà il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, domani venerdì 8 febbraio alle ore 9 ad inaugurare la giornata mondiale della lingue e cultura ellenica prevista nella Sala dei Baroni al Maschio Angioino. Il tema di questa edizione sara' “IL VIAGGIO DELLE IDEE”, che è il viaggio della cultura greca, che ancora alimenta la nostra cultura, ed è anche un richiamo ed un invito all’apertura, alla reciproca conoscenza, all’accoglienza, a non chiudere i nostri porti né alle idee, né ai sentimenti né alle persone. La partecipazione degli studenti avverra' attraverso la realizzazione di un prodotto su UNA parola greca di carattere civile, morale o politico, con letture di brani d’autore, brani rielaborati dagli studenti, performance teatrali o musicali e quanto altro possa essere allestito, dando ogni spazio possibile alla creatività.
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Il 10 maggio si svolgerà l'ultimo appuntamento del Corso di formazione per i docenti delle "Scuole Amiche" promosso dal Comitato UNICEF Campania e dall'Ufficio Scolastico Regionale e inaugurato il 22 febbraio di quest'anno. L'iniziativa gode dell'importante patrocinio morale dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli. Nel corso di queste settimane importanti nomi hanno partecipato ai vari appuntamenti: il 3 maggio scorso il Consigliere del Ministero della Istruzione, Marco Rossi Doria, ha trattato i temi della dispersione scolastica e povertà educativa con un excursus sulla storia della nascita dell’istruzione in Italia, il Magistrato Nicola Graziano ha sviluppato il tema del Diritto al Gioco e la Delegata Unicef Vomero-Arenella, Clara Di Bernardo, ha parlato dello sviluppo delle Scuole Amiche e presentato i ragazzi del Consiglio junior della Municipalità, i quali hanno presentato le loro proposte sulla accoglienza e l’inclusione dei rifugiati non accompagnati. Nell'ultimo appuntamento apriranno i sessanta studenti dell’Orchestra scolastica della Scuola Media Verga, guidati dal Maestro Bruno Persico e con una esibizione esclusiva della vocalist Maresa Galli. Nel corso dell’incontro sarà data ai docenti che hanno partecipato la possibilità di presentare riflessioni sul corso e proposte.
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SANREMO 2019 TRA CONFERME E GAFFE

Mercoledì, 06 Febbraio 2019 11:06 Scritto da
“Sanremo è un pendolo che oscilla tra il “Ma chi è questo?” e il “Questo è ancora vivo?” è una delle battute lette ieri sui social mente andava in onda la prima puntata della 69esima edizione del Festival di Sanremo. Probabilmente tutti si aspettavano qualcosa in più, c’è musica e generi musicali diversi ma solo questo. Baglioni si ė aggiudicato nuovamente la conduzione e ha aperto il festival cantando “via”, ed è via che vorremmo andare un po’ tutti per un Sanremo immaginato all’insegna della comicità ma che ha visto i co-conduttori Bisio e Raffaele impacciati e poco coordinati. Certo, di conferme né abbiamo avute ma esibire 24 artisti in un'unica serata ha penalizzato e non di poco. Anche l’audio traballante non aiuta ed è diventata virale la frase “Sono venuta a fare una passeggiata o a cantare?” detta da Patty Pravo costretta ad aspettare qualche minuto prima di cantare il suo duetto con Briga. La conferma delle conferme sono stati i due ospiti Bocelli e Giorgia. Il tenore orgoglio d’Italia nel mondo torna a Sanremo dopo 25 anni assieme al figlio Matteo a cui simbolicamente passa il testimone: la giacca di pelle che indossò al suo esordio Sanremese del 1994, per loro standing ovation. Meritano una menzione il lungo applauso fatto ai ragazzi de “Il Volo”, la grinta di Loredana Bertè, la maturità di Arisa, l’audacia di Simone Cristicchi che per questo Sanremo ha scelto una canzone non proprio sulle sue corde ma di un significato profondo. Si distinguono Nek, Paola Turci, Silvestri che canta un brano dedicato a un ragazzo di 16 anni che da “10 vive in carcere”, tema attualissimo che ha attirato l’attenzione del presidente del Pontificio consiglio della Cultura che ha condiviso il testo su Twitter durante la diretta. Non sono mancate le gaffe dei conduttori tra i saluti ai Casamonica e la battuta infelice di Bisio sulle canzoni di Baglioni e i migranti. E tra rumori strani durante la diretta e le dieci scuse dei “The Jackal” per non vedere il Festival la prima puntata è andata e la classifica vede in vetta Loredana Bertè, Nek, Renga, Il volo, Ultimo, Silvestri, Cristicchi e Irma.
Ultima modifica il Mercoledì, 06 Febbraio 2019 11:12