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Al via la quinta edizione del concorso "Vesuvio"

Lunedì, 12 Settembre 2016 19:01 Scritto da

Si terrà sabato 24 settembre dalle ore 17 la cerimonia di premiazione della quinta edizione del Concorso Nazionale “ VESUVIO” organizzato dall’Associazione “ I Giovani della Piazza”. Ai premi, suddivisi nelle sezioni poesia e narrativa hanno aderito 354 autori provenienti da tutta Italia. La cerimonia di premiazione che si terrà presso la sala consiliare del Comune di Terzigno sarà presentata dal presidente dell’associazione organizzatrice Nando Zanga. La giuria sarà composta dai giornalisti Francesco Gravetti de “ Il Mattino”, Walter Medolla de “ Corriere del Mezzogiorno”, Genny Galantuomo direttore de “ Il Vesuviano”, Antonella Bianco de “ Il Vesuviano”, dal docente universitario Ottavio Soppelsa, dallo scrittore Tonino Scala, dai docenti Carmela Mascolo, Lilia Giugliano e Ferdinando Carillo. La composizione della giuria si completa con l’assessore alla cultura del Comune di Terzigno, Genny Falciano e il primo cittadino del comune vesuviano Francesco Ranieri. L’intera manifestazione sarà ripresa dalle telecamere di Italia Mia. Appuntamento quindi, sabato 24 settembre dalle ore 17 presso la sala consiliare del Comune di Terzigno.

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Sabato 10 settembre con inizio dalle ore 20,30 ritorna “ Parola Note live” nella splendida cornice della villa settecentesca, conosciuta come Villa Bifulco. Parole Note è un progetto che unisce musica, poesia e prosa con obiettivo unico la valorizzazione dei testi della letteratura italiana e no. La musica dell’ideatore, Maurizio Cattaneo e la voce coinvolgente di Giancarlo Cattaneo catturano lo spettatore in un tourbillon di forti emozioni, le immagini e il Vesuvio come sfondo rende l’atmosfera davvero emozionante. L’edizione, voluta fortemente anche per quest’anno dall’assessore alla cultura Genny Falciano, proietta la città vesuviana in diversi appuntamenti culturali da non perdere. “ Spiegare parole note, esordisce l’assessore, significa perdersi in un racconto fatto d’immagini, suoni e soprattutto parole". “Poter raccontare tutto questo tra i giardini e le cantine di villa Settecento è motivo di orgoglio, continua la Falciano, basti pensare alle splendide location che hanno proposto in giro per l’Italia lo stesso appuntamento, penso a Roma, Firenze, Sirmione, allo splendido scenario di Agrigento e della valle dei templi". Un viaggio, termina L’assessore Falciano, che racconta cultura e parla con la poesia. Un momento di magia dedicato al nostro territorio”.

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Continua il nostro viaggio nel territorio vesuviano e tra i personaggi che lo vivono. Incontro una ragazza che è 'fidanzata' con il suo lavoro, che poi tra l’altro coincide con il suo hobby: la musica! Daniela Picciau, una musicista che si sta facendo apprezzare non soltanto a livello regionale, ma si sta imponendo a livello nazionale. Daniela dove e quando nasce questa passione per la musica? Nasce da una famiglia in cui la musica è il pane quotidiano: mio nonno suonava la tromba, mio padre suona la chitarra, mia madre ha trasmesso la passione per il pianoforte a mio fratello maggiore che suona il piano divinamente e l’altro fratello suona la chitarra e ha una voce stupenda … in questo palcoscenico a tre anni mi esibivo con un carciofo, un microfono perfetto. Daniela e la musica, parlaci di questo binomio. La musica … c’è una frase di una canzone di Elisa, artista che amo profondamente, che dice “music is the reason why I know time still exists”… la musica è la ragione per cui il tempo esiste e per me è così, tutto ciò che vivo o è accompagnato da una canzone o diventa canzone. Come nasce una canzone? Le mie canzoni vengono da me, all’improvviso mi risuona un motivo nella mente e non si ferma fin quando non lo metto nero su bianco. Per quanto riguarda il testo, il lavoro è molto più complicato; mi è capitato anche di tenere testi “fermi” nel cassetto per un anno, come la mia ultima canzone “L’attesa” ma l’ho completata esattamente un anno dopo aver scritto la musica. A quali canzoni sei maggiormente legate? Prima di tutte “Spunta la luna dal monte” cantata per un’intera vita accompagnata da mio padre alla chitarra, poi ce ne sono tante e varie; tra cui le straniere “Creep”, “Madrid world”, “Someone like you” “I will always love you” e le italiane “Quando” “Almeno tu nell’universo” “Eppure sentire” “Meraviglioso”… ma ci tengo ad affermare, ce ne sono veramente tante. Un verso di una tua canzone che potrebbe essere da spot per il nostro Paese. Partendo da un’attenta riflessione sull’energia rinnovabile inviterei tutti a rivedere il proprio modo di vivere; una mia canzone dice “che state ad aspettare? Bisogna rinnovare e l’energia può farla col vento, con l’acqua, col sole … è ora di cambiare di rivoluzionare” e alla fine della canzone potremmo scegliere la frase spot: “Il vento non si ferma, il sole non finisce …. Mai!” Gli appuntamenti e gli obiettivi per questo 2016. Sono impegnata in una stagione estiva al “Villaggio Albatros” in Puglia, tra pianobar e spettacoli e ho numerose date in giro per l’Italia, ho fatto uno spettacolo a Pompei, inizio agosto, “Omaggio alla musica leggera” unplugged: voce e chitarra in una scenografia spettacolare. Cosa ci sarà domani e cosa ti aspetti? In una mia canzone ho scritto “Non è la vita che decide tu chi sei, sei solo tu che scegli chi diventerai” io scelgo che domani sarò una cantante, se non famosa, felice di fare musica sempre e comunque. Il rapporto che hai con Terzigno? Amo il mio paese, farei qualsiasi cosa per la mia terra; io mi sento figlia del Vesuvio e solo a casa mia mi sento bene per questo non metto mai radici nei posti in cui lavoro. Le mie radici restano ferme, ho lavorato a Parigi, a Venezia, a Milano, a Stoccarda, a Lugano …. Sono tornata sempre a casa e continuerò a farlo ogni volta che potrò. Una canzone che t’identifica? Piccola stella senza cielo. La tua cantante preferita? Elisa, senza ombra di dubbio. Tra le varie esperienze artistiche fatte, qual è quella che ricordi con maggiore soddisfazione? Non amo vantarmi delle cose fatte … spero sempre di farne migliori e poi sai qual è la fortuna di fare un lavoro che coincide con la tua passione? È sempre una soddisfazione, anche quando canti solo per te stessa. Lasciamo Daniela al suo lavoro e alla sua passione, ma la stessa ci lascia con un seguitemi su fb “Daniela Picciau”, un mi piace a voi non costa nulla e per me significa tanto.
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NAPOLI – «Sì alle politiche sostenibili di integrazione, no a progetti superficiali che non aggiungono valore». A dirlo è Raffaele Marrone, presidente del gruppo Giovani Confapi di Napoli, commentando la proposta del direttore generale della Soprintendenza di Pompei Massimo Osanna di far lavorare i richiedenti asilo nel parco archeologico. «Tutti noi abbiamo il dovere di aiutare chi fugge da realtà devastate da guerre e condizioni di povertà e pericolo – aggiunge Marrone – ma non credo che il coinvolgimento dei profughi in attività lavorative in siti di altissimo valore storico e archeologico sia la strada giusta da seguire per promuovere una vera integrazione». «Al netto delle valutazioni sulla mancanza di un'adeguata preparazione tecnica e delle necessarie competenze per questo genere di attività – prosegue – bisogna interrogarsi anche e soprattutto sul tipo di effetto che un intervento del genere provocherebbe sul mercato del lavoro nazionale dove gli indici di disoccupazione, soprattutto tra i giovanissimi al Sud, sono drammatici. Una vera e propria emergenza che non si può ignorare o derubricare a semplice trend negativo». «La strada per unire solidarietà e lavoro esiste – conclude – e passa per le politiche di integrazione finanziate dall'Ue. Ma le Istituzioni italiane devono essere maggiormente ricettive sul punto e anche più pronte a trasformare queste proposte in fatti concreti. Proposte che sono asset di sviluppo e non semplice assistenzialismo».

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Buona la prima al Cine Teatro Politeama di Torre Annunziata dove è andato in scena ieri sera il musical Dracula Opera Rock, musiche della PFM, regia di Dario Matrone. Nell'allestimento anche due terzignesi, l'aiuto regista Gianluca Servino, che ha curato il bellissimo video introduttivo girato al borgo di Casertavecchia, e la ballerina Ida De Luca. Un filmato in bianco e nero crea l'atmosfera horror, mentre corpi sinuosi si muovono tra il pubblico in un suggestivo gioco di luci: si apre così lo spettacolo che ricorda l'esperienza del fortunato Circo de Los Horrores. Bravura e maestria si presentano all'appello: si alza il sipario e si rimane a bocca aperta di fronte alla curata scenografia. Un tutto esaurito più che meritato per lo show a cura dell'associazione culturale Ecleptica: cantanti e ballerini hanno regalato perfomance di altisimo livello intrattenendo il pubblico per oltre un'ora e mezza. Bellissimi anche il trucco e i costumi. Dracula Opera Rock punta molto sul lato romantico del celebre vampiro, come lo stesso Matrone aveva dichiarato alla trasmissione "Terra Mia": bene e male si sovvertono, l'amore seppure infernale è una forza incontrastabile e trascina i protagonisti Dracula e Mina nel baratro (ma attenzione al colpo di scena finale). I toni del rosso e del blu imperano: il sangue e il chiaro di luna, la morte e l'amore si intersecano. Il finale è un crescendo di bravura dei due protagonisti, i belli e bravi Luca Voccia e Virginia Gallo. Considerevole la carica erotica dello spettacolo che lo rende un'esperienza ancor più potente. Un applauso, meritato, va a tutto il cast: Maurizio Balzano (Jonathan), Salvatore Ascione (Seward), Alessia Fiorenza (Lucy), Domenico Izzo e Francesco Cirillo (Van Helsing), Maria Gaia Monsurrò e Monica Buonocore (Renfield), Annarita Cozzolino e Lucia Mosiello (le mogli di Dracula), Emanuela Esposito (La Mente) oltre a tutto il corpo di ballo. Una sfida quella di proporre un musical, un'opera di difficile "accettazione" rispetto, ad esempio, al teatro classico napoletano, vinta alla grande dal regista torrese e dal suo staff che agendo in autonomia hanno reso ancora più interessante il tabellone eventi estivo di Torre Annunziata. Dracula Opera Rock sarà riproposto a Settembre al Lido Nettuno, main sponsor dell'evento. Per la seconda data al Politeama si registra nuovamente il tutto esaurito.