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Un’elettrizzante partecipazione del pubblico partenopeo che ha spinto gli organizzatori della MGF Events Managements ad aumentare l’impegno nei confronti dell’evento motoristico, appunto arricchendolo e perfezionandolo ancora di più. E se i numerosissimi visitatori hanno sancito il successo del Motorexperience, il consenso delle istituzioni, a partire dal Comune di Napoli, ha fatto il resto. Napoli Motorexperience torna e si rinnova, dando appuntamento alla città e alla Regione, ma in particolare ai giovani. Sì, perché in questa seconda edizione il Salone partenopeo delle auto e delle moto, dedicherà un ampio spazio ai ragazzi e al loro coinvolgimento nel mondo dei motori, il tutto concertato con le Autorità competenti. Dunque sicurezza stradale in primis, per guidare al meglio e con un occhio di riguardo a chi nel giro di qualche tempo si troverà a prendere la patente, diventando così un automobilista a tutti gli effetti. Alla Mostra d’Oltremare, dall’11 al 13 maggio prossimi, tanti studenti e giovani “in odore” di patente, potranno cimentarsi in percorsi educativi, teorici e pratici, proprio per iniziare a familiarizzare con il piacere della guida ma soprattutto per cominciare a capire regole e norme, vitali, al fine di raggiungere l’obbiettivo di una consapevole e valida capacità al volante di auto che presto diverranno familiari per tanti prossimi neopatentati. Insomma attività dinamiche ed interattive che hanno come obiettivo quello di educare i più piccoli a uno stile di guida prudente, nel rispetto di se stessi e degli altri. E poi simulatori ad hoc, in grado di riproporre situazioni pericolose, che saranno messi a disposizioni dei giovani, ma anche di visitatori, magari interessati a fare qualche “ripasso” in materia di guida ed educazione stradale. Questi particolari ed ingegnosi oggetti, che ricreano perfettamente la distorsione visiva, la mancanza di percezione ed equilibrio di guidatori in stato di ebbrezza, saranno, per esempio, un modo stimolante ed interessante al fine di imparare molte cose sul come comportarsi in strada, nel contempo andando a scoprire alcune regole e leggi basilari del codice della strada. Napoli Motorexperience si rivolge così ad un pubblico ampio e variegato, dalle famiglie agli appassionati del settore, che qui, alla Mostra d’Oltremare, troveranno tutto ciò che cercano: i nuovissimi modelli delle migliori case automobilistiche, le auto di nuova generazione, ovvero le ibride e le elettriche, che sempre più prepotentemente si stanno affermando sul mercato, e poi le Supercar, quei gioielli a quattro ruote che coniugano magistralmente bellezza, velocità e potenza. Una vetrina spaziosa e per tutti i gusti, che espone, ovviamente, anche tutto ciò che fa parte del pianeta moto. Dagli scooter, attori indispensabili della nostra quotidianità, alle due ruote da cross, passando per le naked, fino ad abbracciare la dimensione del custom, sinonimo di carattere e personalizzazione. Per un evento unico nel suo genere in questa città, ai grandi spazi espositivi si aggiungerà un’area dinamica che, alla base del successo della scorsa edizione, per il suo pubblico si è perfezionata e migliorata ancor di più. In programma un ricco calendario di esibizioni di stuntman, professionisti al volante che riprodurranno manovre azzardate, testacoda e drifting mozzafiato, di quelli che si vedono solo nei film. E poi ancora salti adrenalinici, acrobazie ed impennate: anche la pista del motocross promette una buona dose di divertimento ed applausi dalle tribune. Proprio da quegli spalti, i più curiosi e coraggiosi potranno scendere e sedere al fianco di piloti professionisti, giusto per respirare il profumo della pista più da vicino.
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Napoli sin dalla sua fondazione è considerata, una metropoli magica dotata di un fascino particolare, detentrice e gelosa custode di millenari misteri e segreti le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Crocevia di popoli e crogiolo di dottrine e scienze ermetiche in un mix tra sacro e profano che un occhio attento può scorgere, attraverso simbolismi impressi su monumenti e portali del centro storico partenopeo. Dottrine e scienze che nel corso dei secoli hanno contribuito ad alimentare movimenti di pensiero e la costituzione di cenacoli filosofici raggiungendo l’apice, nel XVIII grazie alla diffusione dell’Illuminismo. Ebbene dunque, ci accingiamo ad affrontare un affascinante viaggio tra sacro, profano, riti esoterici, alchimia, massoneria nella Napoli del 700’ percorrendo quei luoghi che videro il proliferare dei principi illuministi e massonici. Ci addentreremo nella zona densa di storia e mistero considerata da secoli magica per eccellenza tra i decumani e cardini, chiese e palazzi punti di incontro tra illuminati e antiche sedi di cenacoli massonici nonché dimore di personaggi illustri dell’Illuminismo e massoneria del XVIII sec. quali: Cagliostro, Raimondo Di Sangro, Luigi D’Aquino, Domenico Cirillo, Goethe, Filangieri sui quali ampiamente ci soffermeremo. Spiegheremo, la concezione Ippodamea di polis secondo la scuola ermetico-pitagorica dell’antica Neapolis. Il mistero dell’obelisco di Piazza San Domenico Maggiore ed il motivo della sua posizione. Il concetto della Camera Caritatis, chi era Paracelso, cosa rappresenta il Caduceo. L’arcana architettura della Chiesa di San Domenico Maggiore con alcune enigmatiche simbologie racchiuse al suo interno. I tre punti energetici della cintura di Orione che interseca i decumani ed i monumenti ad essa associati. L’antico culto di Priapo ed il suo significato esoterico, statua del Corpo del Nilo ed il culto di Iside. Inoltre, grazie al volume "Esoterické podobnosti mezi Prahou a Neapolí". “Similitudini esoteriche tra Praga e Napoli” illustreremo con l’ausilio del tablet, la stretta similitudine che intercorre sotto alcuni aspetti urbanistici tra Napoli e la capitale della Boemia considerata la culla degli alchimisti ed in particolare tra Spaccanapoli e il Karlův most (Ponte Carlo). Spiegheremo il significato di Libera Muratoria ed i rapporti controversi ed ambigui che intercorrevano a quel tempo tra Chiesa e Massoneria e su alcuni personaggi del clero settecentesco che ne fecero parte rivestendo un ruolo di spicco nella Rivoluzione Partenopea del 1799. Mostreremo inoltre il luogo dove è ubicato un antico plesso oggi ridotto ad un fatiscente rudere, ma che nel 700 fu importante loggia massonica retta per l’appunto da un ecclesiastico dell’epoca conosciuto negli ambienti con l’appellativo di Paracelso napoletano in quanto aveva perfezionato le conoscenze alchemiche nella città di Praga.
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Arte, performance, moda e motori nelle profondità sotterranee di Napoli. Lo scenario spettacolare e unico della Galleria Borbonica di via Morelli a Napoli sarà il suggestivo palcoscenico della decima edizione di “Arte e Moda prendono forma”, l'happening, ideato da Ludovico Lieto e organizzato da Visivo Comunicazione, in programma sabato 17 marzo nel sottosuolo napoletano. Fil rouge dell’intera manifestazione la galassia, lo spazio e le sue meraviglie. Abiti preziosi e seducenti che come opere d’arte affioreranno dalle viscere della terra, “tableaux vivant” di modelle prenderanno corpo lungo l’affascinate percorso sotterraneo per mostrare le nuove preziose creazioni firmate Mello Gioielli, installazioni artistiche futuristiche dedicate alla collezione Bridal di Atelier Nicola D'Errico presentano al pubblico una sposa contemporanea. Protagonista dell’evento anche il mondo dell’auto. L’artista “Weronique Art” sarà impegnata in una performance di bodypainting ispirata al mondo dei motori, con un richiamo particolare ai brand Alfa Romeo & Jeep, marchi di punta del Motor Village Napoli che è partner dell’iniziativa. Ingranaggi, luci e cilindri prenderanno vita sul corpo dei modelli, resi meccanici dal pennello dell’artista. Il futuro che incontra il passato: sfondo della performance futuristica saranno infatti i ruderi di vecchie automobili d’epoca abbandonate alla ruggine e al tempo all’interno della galleria. In mostra anche una collettiva d’arte contemporanea sul tema “Galactica” a cura di Valeria Viscione e perfomance artistiche live, nuova tendenza dell’arte contemporanea, che permetteranno ai visitatori di entrare in contatto diretto con gli artisti e assistere al processo creativo di un’opera. Costo biglietto 10 euro.
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Visite guidate a Napoli tra storia e mistero

Martedì, 16 Gennaio 2018 08:25 Scritto da
Un avvincente ed entusiasmante tour alla ricerca di antiche e segrete simbologie appartenenti a scienze ermetiche. La prima tappa del percorso sarà la Galleria Umberto I dove verrà illustrata nei dettagli, la forma architettonica ed il riferimento a particolari simbologie in essa celata. Proseguiremo poi alla volta del maestoso ed imponente castello del Maschio Angioino con una prima esamina dettagliata da parte del personale di Projiect IVI Itinerari Video Interattivi dell’ingresso e dell’arco di trionfo, la sua simbologia nascosta legata a Re Alfonso D’Aragona, ai cavalieri della tavola Rotonda, Lancillotto e Galahad nonchè e di una donna prediletta del Re che non divenne mai regina ossia Lucrezia d’Alagno e di cui sarà raccontata la storia. Giunti nel cortile ci addentreremo, nelle viscere del castello attraverso un percorso sotterraneo normalmente non accessibile che ci condurrà nella antica Sala del Trono meglio conosciuta, con l’appellativo di Sala dei Baroni dove si consumò l’epilogo della famosa Congiura contro Ferrante D’Aragona ed in cui, luce e pietra si fondono tra loro per dar vita ad una misteriosa scrittura che da secoli tramanda un segreto legato al Graal ed alla casata Aragonese. Segreto che sarà svelato ai partecipanti al tour attraverso prove fotografiche e filmati in cui si evidenzierà un affascinante fenomeno solare legato alla luce del sole. A questo punto ci vien spontaneo porsi la domanda: Quale importante segreto custodiva la casata degli Aragona? Beh, ciò vi sarà spiegato domenica 28 gennaio. Visite guidate Napoli esoterica 28 gennaio 2018 Il Gral al Maschio Angioino tra storia e mistero e la Galleria Umberto I Durata tour 90minuti Contributo associativo a partecipante comprensivo di ticket € 12. Appuntamento ore 10:30 davanti ingresso Galleria Umberto I lato Teatro San Carlo. PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ENTRO E NON OLTRE IL 26/1/2018 CONTATTANDO ESCLUSIVAMENTE I SEGUENTI RECAPITI: CELL. 3405365852 WHATSAPP 3317100447 IN AMBEDUE I CASI FORNIRE IL PROPRIO NOMINATIVO, NUMERO DI CELLULARE, NUMERO DI PARTECIPANTI. L’ evento si svolgerà con la presenza minima di 20 partecipanti.
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Una intera giornata dedicata al caffè, con la sua storia, i valori nutrizionali, la sua affermazione in Italia e nel mondo, la sua produzione, la sua selezione, gli aneddoti, le canzoni a lui dedicate e la torrefazione Italiana che lo rende protagonista nel mondo con il suo Espresso, sono stati gli argomenti trattati nel corso del Convegno Nazionale realizzato da “Gran Caffè Italia”. Una associazione, quella di Gran Caffè Italia, che tende a riunire torrefattori di aziende piccole, medie e grand, con obbiettivi prioritari da voler realizzare in merito allo sviluppo sostenibile - economico, sociale ed ambientale delle imprese del caffè, consolidando ed allargando il network di collaborazioni con le Organizzazioni nazionali, europee ed internazionali, analizzando i Trend di Mercato, e fornendo alle aziende associate un supporto su aggiornamenti giuridico-normativi, promovendo così il settore con una sua identità, valori, progetti e servizi per gli associati, al fine di affermare il posizionamento e consolidare la reputazione del settore attraverso un confronto aperto e trasparente. Ad accogliere un evento tanto prestigioso è stato il Museo Pignatelli alla Riviera di Chiaia a Napoli, una villa fatta erigere nel 1826 dal baronetto Sir Ferdinand Richard Acton. A condurre gli interventi tecnici e culturali sul caffè, in una giornata dedicata alla Cultura dell'Espresso, passando da business a brand, da esperienza a passione, da valori nutrizionali a fenomenologia, è stato il giornalista e event manager Ciro Cacciola, autore del libro “L’Internazionale Juke–Box del Caffè”. Questo convegno, come affermato da Mario Cerutti, Presidente del Comitato Italiano Caffè: “ha messo in evidenza il successo avuto nell’aver definito cosa è lo standard dell’espresso nella sua forma più generale, attraverso un gruppo di lavoro, composto da oltre un anno e mezzo, da tanti torrefattori grandi o piccoli e di tutta Italia, che hanno voluto partecipare. Queste persone, hanno lavorato per cercare di trovare i parametri, tipo il tempo di erogazione, la quantità di caffè, la schiuma ed altro, 6/7 parametri che definiscono l’Espresso, ed è un grande risultato che sino ad ora non si era riusciti a raggiungere per diversificati interessi delle parti in causa. Stabilito quindi un punto di riferimento per la definizione dell’Espresso, all’interno di questo, ora si dovranno definire degli standard per delle formulazioni più specifiche, cosa che è un passaggio importante da un punto di vista di education, in quanto, si ha un riferimento per poter fare un tipo di prodotto ed occorre conoscere delle cose importanti che vanno insegnate ad un barista, un operatore, un altro torrefattore. Un trainer, la cultura del caffè, perché la sua storia ed anche la modalità di preparazione sono una caratteristica importante. Non è un caso che l’Italia ha questa performance di esportazione del caffè tostato che è meravigliosa, eccellente. Negli ultimi anni abbiamo avuto un tasso di crescita entusiasmante, il 40% della materia prima che importiamo in Italia, il caffè verde, viene riesportata sotto forma di caffè tostato, questo è un grande valore perché diciamo che stiamo esportando un modo di vivere dell’Italia, quello dell’Espresso, quello del caffè italiano, sia esso torrefatto al Sud o a Nord dell’Italia, ma noi stiamo esportando un pezzettino del nostro Stivale all’estero”. Altra importante affermazione fatta da Cerutti, riconfermata anche da Dario Ciarlantini nel suo intervento, è stata quella in merito alla formazione: “Già molti torrefattori fanno attività di formazione diciamo “in casa”, ora si studierà come armonizzare per portare questa cultura, attraverso un sistema, nel modo più distribuito, cercando di arrivare il più possibile, oltre che all’operatore anche al consumatore, perchè non c’è dubbio che questo sia di grande importanza”. Questa formazione, coinvolgerà alunni degli istituti alberghieri e tutte le associazioni di categoria dell’accoglienza: Ada, Aibes, Amira e Fic ed altre che comunque utilizzano il caffè. Cerutti, continuando dice: ”Noi come settore, abbiamo una vetrina invidiabile che è il bar, dove la gente va due, tre ed anche più volte al giorno, ed è un punto di contatto eccellente che più si riesce ad usarlo per fare cultura sul caffè e meglio è, poi noi siamo estremamente aperti con tutte le associazioni che vogliono collaborare. L’idea di scegliere Napoli, per questo convegno, è stata oltre che per quello che questa meravigliosa città ci ha permesso di godere in queste due giornate, anche e soprattutto quella di avvicinare nuovi soci al nostro sodalizio, in quanto lo scopo della nostra associazione è quello di propagandare e farci conoscere da tutti, perché il comitato che rappresento ha un 80 % ed oltre di mercato, e di per se non ha un problema di rappresentanza, ma riteniamo particolarmente di valore il poter essere più inclusivi possibile e quindi più riusciamo ad avere adepti, più arricchiamo la nostra associazione arricchendoci tutti con un gruppo più ampio. L’evento di oggi che segue di due anni quello svoltosi a Firenze, anche lì con gran successo, rappresenta un vera affermazione per questa associazione”. Mario Cerutti, Presidente del Comitato Italiano Caffè, con Patrick Hoffer e Gianni Forni, rispettivamente Presidente del Consorzio Promozione Caffè e Segretario del CIC, hanno dato vita ad una conversazione sul tema, che ha sottolineato come sia cresciuto il business delle esportazioni di prodotto finito, a riprova di quanto il caffè italiano sia apprezzato nei mercati mondiali e della vitalità del nostro settore. Sono intervenuti al convegno Denise Pagano, Direttore del Museo Pignatelli che ha fatto gli onori di casa ai tanti ospiti, illustrando la storia della Villa, attraverso slides che hanno accompagnato la sua descrizione espressa con gran cultura. Sono poi seguiti i vari interventi inerenti al caffè e contributi per i loro specifici settori, portati da: Maria Carmela Ostillio, Professore di Marketing e Direttore della Brand Academy in SDA Bocconi School of management – Milano, che si è esibita con una interessantissima ed aggiornatissima lezione di Comunicazione e diffusine del Loghi e Marchi di aziende; Massimo Andrei, Autore e Regista; Dario Ciarlantini, Master Barista, Bahttps://www.ilvesuviano.it/administrator/index.php?option=com_k2&view=item#k2TabImagermanager, Authorised Trainer SCA (Specialty Coffee Association); Maurizio Giuli, Presidente dell'Associazione Ucimac - Costruttori Italiani di Macchine per Caffè Espresso; Andrej Godina, Dottore di Ricerca in Scienza, Tecnologia ed Economia nell'Industria del Caffè, nonché Authorised Trainer SCA (Specialty Coffee Association) e Presidente Umami Area; Marino Niola, Docente di Antropologia dei Simboli, Antropologia delle arti e della performance e Miti e riti della gastronomia contemporanea all’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa; Alberto Ritieni, Ordinario di Chimica degli Alimenti, Dipartimento di Farmacia dell’Università di Napoli “Federico II”. Gli interventi, sono stati allietati da momenti musicali interpretati dal complesso degli “VoxInside” con Carmine Maiorano alla chitarra, Marco Amoroso al contrabbasso ed alla voce Valentina Brandi, che hanno mirabilmente interpretato una serie di canzoni con tema il caffè. A completare l’accoglienza offerta dalla stupenda dimora nobiliare del Museo Pignatelli, nel momento di intervallo dai lavori della giornata, per il pranzo, è intervenuto il grande chef Pietro Parisi, meglio conosciuto come il Cuoco Contadino, che con suoi cinque grandi classi piatti, elaborati con l’antica cottura del sottovuoto a vapore nei vari “boccaccielli” ha dato modo anche, ai tanti presenti, di poter gustare gli autentici ed impareggiabili sapori della cucina napoletana dell’arte tradizionale, ricevendo encomi da tutti. Ad accompagnare le leccornie del rinomato Cuoco: Scarola e fagioli, Gateau di patate, Parmigiana di melanzane, Polpetta di vitello in ragù e per concludere un Tiramisù, è giunto anche il pane cafone del Vesuvio e gli eccellenti vini IGP Falanghina e Aglianico dell’azienda vinicola Villa Matilde. Nei vari momenti di pausa dei lavori, si è potuto gustare la pasticceria napoletana di Vincenzo Bellavia, dapprima con sfogliatelle e babà e a termine giornata con i classici dolci del Natale: roccocò, mustaccioli, susamielli, raffioli e pasta reale, ovviamente accompagnati da un buon caffè come: Lollocaffè, caffè Verrè, caffè Morganti, caffè Piùespresso ed altri. A Pietro Parisi, siamo riusciti a strappare, in esclusiva, l’anticipazione della notizia dell’apertura di un suo nuovo ristorante, che prossimamente aprirà al Vomero in Piazza Fuga a Napoli, arricchendo la possibilità dei veri buongustai, di poter avere a disposizione un altro punto di riferimento dove poter gustare la sua cucina elaborata come negli altri suoi ristoranti “Era Ora” a Palma Campania, “Le cose buone di Nannina” a San Gennaro Vesuviano e “Cento“ a Acciaroli. Un convegno che a Napoli ha trovato il suo habitat naturale perché Napoli, è senza dubbio, una delle città che del caffè ha fatto una cultura, il caffè infatti è la bevanda sociale di Napoli, a Napoli per dire vediamoci ci si esprime dicendo: prendiamoci un caffè, poi puoi bere anche altro, ma prendiamoci un caffè vuol significare incontriamoci. Una città dove nessuno deve essere escluso da questo piacere, tanto da aver creato il “Caffè sospeso” perché questa tazzina non può essere negata a nessuno, quindi pagare due caffè e lasciarne anche uno pagato a favore di ignoto vale a dire che attorno al caffè si crea il vero circuito sociale, al punto tale che il caffè sta clonando anche altre tipicità emblematiche napoletane come la pizza, infatti è nata la “Pizza sospesa”. Il caffè dunque, sarà pure nato in Arabia, ma è in Italia è diventato uno stile di vita, oltre che una bevanda, quel modo di essere che ti globalizza il mondo e ti caratterizza, appunto, uno modo di vivere.