Servizi a pagamento: multe per Telecom, Wind e Vodafone

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Ieri l’Autorità Antitrust ha reso noto di aver sanzionato i tre principali telefonici Telecom, Wind e Vodafone per aver posto in essere, nel settore della telefonia mobile, pratiche commerciali scorrette e violazioni delle nuove norme del Codice del Consumo in materia di contratti.In particolare, l’AGCM ha irrogato una multa di 400mila euro a Telecom e una di 500mila a Vodafone per aver adottato pratiche commerciali scorrette in occasione della trasformazione dei “servizi di reperibilità” (“Lo sai” e “Chiamaora” per Tim e “Chiamami” e “Recall” per Vodafone) da servizi a titolo gratuito a servizi a pagamento in modalità “opt-out”, cioè senza il previo consenso espresso del cliente, e nell’aver preattivato gli stessi sulle sim acquistate dai nuovi clienti. Tali condotte integrano, secondo l’Autorità, una pratica commerciale aggressiva, sostanziandosi nell’attivazione non richiesta di un servizio a titolo oneroso. Inoltre, l’AGCM  ha irrogato una sanzione di 150mila euro a Vodafone per la violazione delle nuove norme del Codice del Consumo in materia di diritti dei consumatori nei contratti. Infatti, per le sim commercializzate dopo l’entrata in vigore della nuova normativa, l’operatore ha utilizzato una modulistica che prevede l’acquisizione implicita del consenso del cliente a sostenere il costo supplementare per i servizi di reperibilità. Al riguardo, il nuovo art. 65 del Codice del consumo prevede invece che il professionista sia tenuto a chiedere ilconsenso espresso del consumatore per qualsiasi pagamento supplementare, oltre alla remunerazione concordata per l’obbligo contrattuale principale. In un terzo provvedimento, l’Autorità ha sanzionato Wind con una multa di 250mila euro per una pratica commerciale scorretta consistente nell’attivazione unilaterale in modalità “opt-out” di un servizio a pagamento denominato “Service card” attraverso il quale i clienti di telefonia mobile possono cambiare la propria sim senza sostenere alcun costo ulteriore. Si tratta, secondo la ricostruzione dell’AGCM, di una modalità di attivazione che integra una pratica commerciale aggressiva in quanto non viene acquisito il previo consenso alla contrattualizzazione da parte dei clienti. Infine, i tre operatori sono stati interessati da tre procedimenti relativi alla distribuzione degli elenchi telefonici cartacei. Secondo l’Antitrust, Wind, Telecom e Vodafone avrebbero omesso di indicare agli utenti la possibilità di rinunciare alla fornitura degli elenchi e quindi all’addebito in bolletta del relativo importo. Vodafone e Telecom hanno presentato impegni – accettati e resi obbligatori dall’AGCM – consistenti nella comunicazione di tale facoltà tramite web o fattura. Wind, invece, è stata sanzionata per complessivi 195mila euro per non aver previsto l’acquisizione del consenso espresso al pagamento di un costo supplementare per il servizio di distribuzione degli elenchi.

Ultima modifica il Venerdì, 06 Marzo 2015 15:55