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Michele Caiazzo, una vita a sinistra

Giovedì, 14 Settembre 2017 15:21 Scritto da

Continuiamo le nostre interviste chiacchierate davanti a un buon caffè e incontro Michele Caiazzo, già sindaco della città di Pomigliano d’arco ma soprattutto un militante politico di sinistra che ha un'intolleranza altissima verso le ingiustizie. A soli quattordici anni si è iscritto e ha militato nella F.G.C.I. (Federazione Giovanile Comunista Italiana), è poi transitato nel Partito Comunista Italiano, ha continuato la carriera politica prima nelle file del P.D.S., poi è transitato prima con i Democratici Sinistra, poi nel Partito Democratico e ora con Articolo UNO per costruire una moderna forza di sinistra in Italia. Michele, chi è il tuo modello politico e perché? Ti posso citare tante persone da Berlinguer al Presidente della Repubblica Sandro Pertini a Martin Luther King, a Salvator Allende a Pietro Ingrao, tutti personaggi di spicco del mondo politico che si sono impegnati per i diritti e la giustizia sociale. Che cosa rappresenta per te la “ festa dei lavoratori”? “L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, è questo il cuore del progetto di Articolo UNO ed è per questo che la festa si chiama FESTALAVORO&DIRITTI. Se vedi il programma della manifestazione, ti rendi conto che tocca argomenti importanti in questo momento storico per il Paese. In che direzione vede il suo futuro e da chi si sente rappresentato? Beh, il futuro lo immagino come quello di una persona che dedica parte del suo tempo a rimettere in piedi una sinistra delle idee e degli ideali. Il tuo motto politico? Questo motto mi ha accompagnato nel mio percorso politico “Pensare globalmente, agire localmente”. Il tuo più grande progetto portato avanti? Le tante opere realizzate nel periodo 1995/2005 in cui sono stato sindaco di Pomigliano. La tua delusione politica? Politicamente ho ricevuto diverse delusioni, ma dalle delusioni s’impara a crescere e migliorare. Renzi o De Luca, chi butti giù dalla torre? Non li butto giù anche perché sono uscito dal PD e, poi, non hanno bisogno di aiuto. Che cosa rappresenta per te la città di Pomigliano d’Arco? Nonostante i colpi inferti dall'attuale regressione politico-culturale, resta una delle realtà migliori della conurbazione napoletana.

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Non sono ancora spente le fiamme sul Vesuvio che inizia a montare il balletto di responsabilitá a livello istituzionale su chi avrebbe dovuto prevenire questo scempio e su chi , invece, a livello politico punta l'indice verso il ministro dell'ambiente Galletti per la poca attenzione verso un incendio che, appena sette giorni fa era circostritto a piccoli focolai, facilmente gestibili, se ci fosse stata una pronta azione di spegnimento. Cosi come le fiamme divampa anche la polemica politica: i sindaci del vesuviano, in coro hanno denunciato la lentezza su come la macchina amministrativa si sia messa in moto, nella fase critica, per fronteggiare l'incendio che ha distrutto centinaia di ettari di pineta alle falde del Vesuvio. Sulla questione roghi è intervenuto il senatore terzignese Domenico Auricchio che ieri ha formulato una interrogazione parlamentare al ministro dell' Ambiente Galletti per sapere quali saranno le azioni che vuole intraprendere il governo dopo questo disastro ambientale a tutela del parco nazionale del Vesuvio. Insomma, siamo all'inizio di uno scontro politico istituzionale che ora si delinea tra chi vuole additare Governo nazionale e regionale e chi invece, vuole far sembrare il tutto come frutto della casualitá dovuta alle temperatore torride degli ultimi giorni che hanno favorito lo sviluppo dei focolai. Ipotesi formulata dallo stesso ministro Galletti ad Ottaviano nei giorni scorsi.

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Il cambiamento arriva anche dalle piccole cose: uno dei primi provvedimenti della mia amministrazione sarà il rifacimento della segnaletica stradale, per migliorare in maniera significativa la viabilità di Somma Vesuviana. In generale, la manutenzione delle strade deve tornare ad essere considerata una priorità: per far diventare più vivibile la città questi interventi sono indispensabili”. Così Salvatore Di Sarno, candidato alla carica di sindaco di Somma Vesuviana e sostenuto da Verdi, Udc, Psi, Svolta Popolare, Liberamente e Siamo Sommesi. Dopo il primo turno tenutosi domenica scorsa, il prossimo 25 giugno ci sarà il ballottaggio per scegliere il nuovo primo cittadino di Somma Vesuviana.

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Somma Vesuviana è sicuramente scossa da questi gravi avvenimenti e noi siamo i primi ad invitare l’autorità giudiziaria e le istituzioni a fare luce su quanto è accaduto. Vorrei però che sia chiaro che gli elementi dei quali si discute in queste ore sono due: per il bene della città essi vanno scissi e non confusi. Da un lato, c’è la rinuncia del Pd a presentare la propria lista o comunque a comporre una coalizione. Tale rinuncia nasce anche a causa di una spaccatura al loro interno, che a Somma Vesuviana va avanti da molto. Un partito nazionale, di ispirazione popolare, proprio in nome della legalità, dinanzi a intimidazioni e pressioni, va avanti con compattezza e alza con forza la propria bandiera. Se il Pd non lo ha fatto deve assumersi le proprie responsabilità e trarne le dovute conseguenze. Ben diversa è, invece, la questione delle denunce formalmente presentate, rispetto alle quali vanno fatti i dovuti accertamenti dagli organi competenti. E, tuttavia, è proprio nel rispetto del lavoro della magistratura e delle istituzioni che le elezioni non possono venire meno. Esse rappresentano un momento di democrazia, oltre che di rispetto per la dignità dei cittadini sommesi. Rappresentano la difesa di un territorio che mai ha prestato il fianco a forzature di qualsiasi genere, nonostante le difficoltà. Tutte le liste a sostegno della mia candidatura a sindaco prendono le distanze dalle strumentalizzazioni e ribadiscono la loro fiducia nei confronti della magistratura. Diamo ai cittadini la libertà di scelta, senza rinunciare alla legalità”.

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Sul sito del Senato sono stati pubblicati tutti gli emendamenti al disegno di legge delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale. Tra gli emendamenti vi sono anche importanti proposte di modifica, presentate dal relatore Stefano Lepri, riguardanti il sistema dei Centri di Servizio per il Volontariato e a cui il relatore aveva già fatto riferimento prima dell’estate. La scadenza per la presentazione degli emendamenti alla Commissione Affari Costituzionali del Senato era stata fissata, dopo alcuni slittamenti, al 7 settembre scorso. Ora riprende il percorso della Riforma con l’illustrazione delle proposte di modifica al testo approvato nell’aprile scorso dalla Camera dei deputati, per poi arrivare, nelle prossime settimane, alla votazione in Senato.