Dal mondo fatato e ricco del calcio a duro e povero del podismo il passo non è certo breve e, nonostante i due pianeti siano diametralmente opposti c’e chi in controtendenza ha il coraggio di appendere le scarpette al chiodo e rimettersi in discussione in uno sport, come il podismo nel quale tutto può esserci eccetto la notorietà che è tipica dei calciatori (anche se nelle categorie inferiori) ed i guadagni sui quali non apriremo nemmeno il discorso vista la distanza improponibile. Le storie sono simili e parallele e vedono come protagonisti due giovani ex calciatori vesuviani di belle speranze: Pasquale Coppola ex portiere del Napoli primavera, della Nocerina di Del Neri in cui fece da dodicesimo a Gennaro Iezzo (poi portiere del Napoli) ed una serie di squadre di serie D tra cui Milazzo, Rossanese e Crotone fino alla decisone di voltare pagina ed abbracciare uno sport difficile dove ci si misura ogni giorno con se stessi. Accomunato al percorso di Pasquale Coppola è un altro ex portiere vesuviano, Francesco Cutolo classe 74 originario di Ottaviano con un carriera tra le giovanili del Napoli e la Scafatese dei tempi d’oro. Come Coppola anche Francesco Cutolo è un portiere di belle speranze. Ma il calcio sopratutto quello di provincia è vissuto tra alti e bassi e procuratori cinici. Sicché anche Francesco un giorno decide di voltare pagine e dice basta ai polverosi campi di provincia. “ ero stufo di praticare uno sport come il calcio in cui i valori autentici si stanno perdendo, per questo ho deciso di darmi al podismo già da qualche anno con dei risultati molto gratificanti. Questo è uno sport in cui si privilegia il rapporto umano piuttosto che il risultato finale e questo è uno dei motivi per cui ho scelto di tesserarmi con la Terzigno Corre, una società che apprezzo perché ancora basata sul valore umano prima di quello sportivo”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche lo strianese doc Pasquale Coppola che dalla sua ha anche una laurea in scienze motorie: “ lo sport per me è vita è da quando corro ne apprezzo molto di più la portata. Corro per quasi 500 km a settimana per tenermi in forma e continuare a dare lustro alla mia società podistica l’atletica San Giuseppe alla quale sono molto legato.” Altra storia invece è quella di Pasquale Capasso, apprezzato podista libero sangiuseppese che ha scoperto la corsa ed il podismo dopo un periodo buio della sua vita in cui il peso corporeo era arrivato a circa 120 kg. Poi la svolta, lenta ma inesorabile che avvicina Capasso allo sport quasi fosse una terapia per rimettere in linea i valori ematici. “Corsa ed attenzione a tavola nel giro di pochi anni mi hanno portato a perdere 50 kg ed oggi con un peso forma conquistato con sacrifici posso dire che il podismo mi ha salvato la vita facendomi riscoprire lo sport come terapia medica”. Queste sono alcune delle testimonianze che saranno riportate alle 21.30 su Italiamia canale 274 durante la trasmissione Terra Mia condotta dal giornalista Genny Galantuomo, nell’arco dello stesso programma da seguire la rubrica di Antonella Bianco che intervisterà lo scrittore Vito Nocera, autore del libro “l’imprevisto del futuro”. Appuntamento alle 21.30 su Italiamia canale 274
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