Siamo a pochi giorni dalla partita d’andata del preliminare che vedrà gli uomini di Sarri impegnati contro il Nizza, e le strategie di mercato e di società sembrano essere tracciate. Il vero tormentone dell’estate è stato il nodo portiere con l’amletico dubbio se resta o no Reina. Il quadrato che lo staff tecnico e l’intera squadra ha fatto vicino al pipelet spagnolo fa presagire che il titolare sarà lui, mentre le altre due caselle, così come scritto in precedenza saranno occupate dal giovane Sepe e forse da un neo acquisto. Perché bisognerebbe dar via Rafael? La causa è di natura economica, il brasiliano ha un ingaggio elevato e il costo del cartellino fu di cinque milioni, allora perché non cederlo (richieste dal Benfica e dalla madre Patria) a cospetto di quel Karnezis, eppure trentaduenne ma di sicura affidabilità. Il grande rammarico per completare l’organico difensivo è di un cursore di fascia destra, non ce ne voglia Maggio, ma una sqaudra ambiziosa come il Napoli dovrebbe ambire a qualcosa di più, il solo Hysai potrebbe non reggere il peso di tante partite e l’alternativa Widmer poteva essere quella giusta. Il lavoro più importante è stato fatto prima del ritiro di Dimaro, con i rinnovi di quei campioni che potranno far fare, il definitivo salto di qualità. Quest’anno tanti si aspettano il definitivo salto dei giovani, su tutti Rog, Zielinski e Diawara, senza dimenticare il bomber Milik e il difensore Maksimovic costato venticinque milioni nella scorsa finestra di calcio mercato. La vera garanzia resta mister Sarri, il tecnico toscano ha dato un’identità a questa squadra, adesso si aspetta forse il grande colpo post turno Champions, che sia Chiesa o Keita poco importa, importa che sia un colpo in prospettiva. Adesso bisogna gettare le basi per il domani, costruire e investire sui giovani. Giovani, inteso come settore giovanile, come strutture, come campi, impensabile che ci si continui ad allenare su dei campi, tre per l’esattezza, non di proprietà del club. Le varie diatribe poi fra presidente e sindaco dovrebbero terminare solo per il bene di Napoli e del Napoli. Un San Paolo fatiscente non serve a nulla, l’idea dell’imprenditore De Laurentiis verte su un gioiellino eco sostenibile che comprenda musei, ristoranti, sale convegno e attrazioni dove il tifoso può vivere la domenica non soltanto con i fatidici novanta minuti. E questa cosa comporta? Introiti, ricavi, soldi per potenziare Napoli e il Napoli.
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