A Napoli non è raro confondere un agente della polizia municipale per un comune passante. Non è raro perché quest'ultimi sono soliti lavorare, per cause di forza maggiore, senza un'appropriata uniforme distintiva. A tal proposito ha suscitato molto scalpore il recente servizio di Luca Abete, nel quale si documentava il grave disagio con cui sono costretti a lavorare i vigili della città partenopea. Gran parte dell'organico infatti non dispone di una consona divisa, ed è costretto ad esercitare il proprio servizio con un comunissimo gilet sintetico di colore blu, sul quale la scritta "polizia municipale" è visibile solo posteriormente. I più sfortunati, invece, non dispongono nemmeno di quest'ultima e lavorano con gli abiti civili: per essere riconoscibili ai cittadini sono costretti a mettere sempre in evidenza la paletta segnaletica. Da quanto è emerso, è addirittura dal 2002 che il Comune di Napoli non provvederebbe al rifornimento di nuove uniformi per gli sventurati pubblici ufficiali. Il motivo ? Sembra che non ci siano fondi sufficienti per comperare i ricambi a tutti i dipendenti comunali. "Ogni singola divisa costa al Comune oltre 3.000 euro"- ha spiegato il comandante dei vigili urbani di Napoli Ciro Esposito- " …è dal 2000 che non riusciamo a dare ai poliziotti municipali una fornitura completa". Tuttavia questi dichiara: "grazie ad una gestione dei costi più efficace ed oculata, effettuata negli ultimi mesi dal Comune, dovremmo essere in grado , entro 60 giorni, di ovviare al problema". Si spera che l'intervento dell'amministrazione locale nel risolvere questa situazione sia perentorio, sia perché i vigili urbani, soprattutto per motivi di sicurezza ed ordine pubblico, devono essere ben visibili ai cittadini, ed anche perché hanno il diritto di espletare le loro mansioni con un'uniforme che garantisca il dovuto decoro al loro ruolo. Come ha giustamente detto l'inviato del tg satirico: l'abito non fa il monaco... ma l'uniforme fa il vigile.