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A Napoli la calza è piena di sfogliatelle

Giovedì, 04 Gennaio 2018 10:06 Scritto da
Quest’anno la Befana porterà ai bambini napoletani, oltre ai classici dolciumi – caramelle, cioccolatini e carbone (naturalmente dolce) -, anche sfogliatelle e sfogliacampanelle. Il 6 gennaio, infatti, presso Città della Scienza sarà allestita un’area show cooking ove Vincenzo Ferrieri, patron di SfogliateLab (storica pasticceria ubicata a piazza Garibaldi), insegnerà ai piccoli spettatori come si fanno la sfogliata riccia e la sfogliacampanella (la famosa sfogliatella con il cuore di babà). A fine laboratorio i dolci saranno offerti gratuitamente ai bambini partecipanti. Sarà possibile accedere all’iniziativa tramite prenotazione (partenza dall’ingresso Corporea, massimo 30 persone a turno). Tale attività è compresa nel programma della Festa della Befana che si svolgerà presso Città della Scienza dalle ore 10 alle ore 18: una giornata all’insegna della scienza e del divertimento, durante la quale si svolgeranno laboratori, esperimenti, osservazione delle stelle e 3 science show per grandi e piccoli.
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Natale e Capodanno 2017-2018 in sintonia per gli italiani, che senza distinzioni sceglieranno di trascorrerle per lo più all’insegna del Bel Paese e della famiglia. Quasi un quarto viaggerà per le festività natalizie - divisi tra chi resterà in vacanza per pochi giorni e chi invece per una settimana o più – mentre il 15% si sposterà per brindare al nuovo anno, anche se la maggioranza per pochi giorni (entro i 5). Chi viaggia lo farà prevalentemente in auto, per non avere vincoli di tempo e orari, e c’è anche chi ne approfitterà per comprare gli ultimi regali last minute in autostrada (16%). Le mete preferite da raggiungere in auto? In primis la cornice magica e innevata delle località di montagna, ma tanti sono orientati verso città d’arte come Roma, Verona, Firenze, Matera e Napoli, località marittime o Paesi europei. Sono alcuni dei risultati emersi dalla ricerca realizzata da AutoScout24 (www.autoscout24.it), il portale di annunci auto e moto, leader in Europa, che ha analizzato abitudini e comportamenti degli italiani per le prossime festività, rivelando come l’auto sia il mezzo più usato per viaggiare sia a Natale (per il 77%) sia a Capodanno (83%). La passione per le quattro ruote, oltre che attenta e responsabile (il 56% effettua sempre i controlli di sicurezza prima di mettersi in strada) è il caso di dirlo, “guida” le scelte di chi ha deciso di partire in auto: quasi nove su dieci (89%), infatti, ama guidare, e dichiara di avere optato per questa soluzione per le grandi libertà offerte dal mezzo, come la possibilità di partire ai propri ritmi e a qualsiasi ora (85%), e la libertà di ascoltare musica ad alto volume e fermarsi in qualsiasi momento (13%). Solo il 9% usa l’auto perché la considera più economica, mentre il 6% approfitterà delle bellezze della nostra Penisola e della trasferta per organizzare un on-the-road tra più città. L’auto, inoltre, si scopre anche un mezzo strategico per chi non ha avuto il tempo di comprare tutti i pensierini di Natale, dal momento che il 16% confessa di avere acquistato o di avere in programma di acquistare regali last minute in autostrada. Una scappatoia utile e a cui ricorre in particolare la fascia dei giovani dai 18 ai 34 anni, che sale al 19%. CHI PARTE A NATALE Vacanze di Natale 2017 in viaggio per il 24% degli italiani, che sceglierà di scartare i regali fuori casa, prevalentemente con la propria famiglia (85%), concedendosi una pausa di una settimana o più per il 48% del campione e fino a 5 giorni per il 43%. Si rimarrà prevalentemente in Italia (71%) e l’auto sarà il mezzo con cui ci si sposterà di più (77%), preferito all’aereo e al treno. Tra le mete italiane più gettonate da chi viaggia in auto, troviamo in primis quelle di montagna con il 38% delle preferenze, seguite dalle città d’arte al 20% (prese d’assalto dal 29% dei millennials), con Roma, Firenze e Napoli in cima alla classifica. Al terzo posto le località marittime scelte dal 12% del campione, mentre la rilassante campagna è indicata dal 9% e i laghi dal 3%. Non solo Italia. Il 13% degli automobilisti vacanzieri oltrepasserà, infatti, i confini per spingersi in Europa, facendo tappa soprattutto in Francia e Germania, oppure per immergersi nel clima dei mercatini natalizi di Svizzera e Austria. CHI PARTE A CAPODANNO Se il Natale è con i tuoi, anche il Capodanno non è da meno, con ben il 65% degli italiani che lo passerà in famiglia. Solo il 27% brinderà invece con gli amici e il 12% in coppia, scambiandosi auguri romantici con il partner. Diversamente dai millennials, per cui la compagnia degli amici diventa fondamentale per divertirsi l’ultima notte dell’anno (48%). Sono ancora tanti gli indecisi, con il 22% che ammette di non avere ancora scelto cosa fare, mentre il 15% partirà sicuramente per una vacanza: da 3 a 5 giorni (38%), giusto il tempo del cin cin (fino a due giorni il 25%), e per una fuga di una settimana e oltre (18%). L’83% si muoverà comunque in auto, mezzo preferito anche per le vacanze di Capodanno. Ma quali saranno le top destinazioni scelte per salutare il 2018? In linea generale l’Italia si conferma il Paese più apprezzato dal 70% degli intervistati, rispetto all’Europa (20%) e ai pochi che voleranno verso mete extra continentali (9%). Tra le località italiane raggiunte in auto ci sono la montagna (43%), il mare (16%) e le città d’arte (11%), con quest’ultime che vedono spiccare Verona (30%), Matera e Napoli (20%), Milano e Palermo (10%). Se qualcuno staccherà la spina rifugiandosi in campagna (8%) oppure ai laghi (6%), non mancherà chi preferirà sterzare oltre confine in Europa (17%), festeggiando il Bonne Année in Francia, magari davanti alla Tour Eiffel, il Frohes neues Jahr in Germania e lo Srečno novo leto in Slovenia.
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Iberico: la novità spagnola a Napoli

Martedì, 12 Dicembre 2017 13:44 Scritto da
Già dal naming è chiara la filosofia alla base di Iberico, il progetto di Stefano Scarpa e Giorgio Maddaluno, concepito per portare a Napoli, città storicamente e culturalmente vicina alla Spagna, la vera cucina delle regioni iberiche usando la maestria e l’arte della cucina partenopea. La “taberna española” inaugurerà i locali di Traversa privata Sanseverino, 10, a Napoli (quartiere Vomero-Arenella) giovedì 14 dicembre dalle ore 20.00. Un ristorante che punta sicuramente sui classici della cucina spagnola come la paella ma dove non mancheranno neppure prodotti più originali e locali come il Jamon Iberico, i formaggi, vini e birre, tutto rigorosamente made in Spain. “Iberico” è un’idea nata dall’intuizione dei giovani imprenditore Stefano Scarpa, che ha scelto Napoli e il quartiere Vomero per investire insieme allo Chef del ristorante, Giorgio Maddaluno, in un’attività che porterà sviluppo, lavoro e diversificherà l’offerta food in città. Proprio lo chef, per anni, ha prestato servizio presso uno dei ristoranti spagnoli più noti della Campania e non vede l’ora di mettersi nuovamente in gioco, questa volta in prima persona. Iberico, la novità spagnola a Napoli “Dobbiamo provarci ora che ne abbiamo la forza e i requisiti, - afferma il primo chef di Iberico, Giorgio Maddaluno - da parte mia metterò in campo la decennale esperienza in questa tipologia di cucina e la grande passione per la Spagna che accomuna me e Stefano in questa esperienza.” La cucina come possibilità Passione per la Spagna ma anche profondo impegno civico. Iberico vuole promuovere un concetto di cucina che va oltre la cultura culinaria e si espande come discorso sociale. “Volevamo andare oltre la classica domanda che fanno a tutti i giovani imprenditori che investono in un momento economico così delicato ‘Ma chi ve l’ha fatto fare?”– precisa Stefano – Abbiamo il dovere morale di provarci, per dare una possibilità a noi stessi e creare le condizioni economiche e sociali per risollevarci”. La Spagna unita Il ristorante mira ad unire le varie specialità della cucina spagnola offrendo prodotti tipici Castigliani, Valenciani, Baschi, Catalani, Andalusi e non solo. Il menù sarà interprete di un modo di intendere la cucina come strumento di unione tra culture diverse che a tavola trovano la giusta fusione. Napoli, crogiolo di esperienze diverse e incredibili, è la location ideale per questo progetto ambizioso e assolutamente originale. L’inaugurazione Giovedì 14 dicembre, dalle ore 20.00, si partirà con questa nuova avventura. A impreziosire la serata inaugurale ci saranno ballerini di Flamenco e dj set. Il prosieguo sarà condito da assaggi dei prodotti tipici spagnoli oltre che da mono porzioni dei piatti che caratterizzeranno il menù a partire dall’indomani stesso.
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E’ stato pubblicato a marzo di quest’anno il rapporto del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e i dati relativi al solare termico confermano il trend positivo di preferenze da parte degli italiani. Il dossier, infatti, conferma la presenza del solare termico tra le prime 10 forme di energia più apprezzate. Un dato che viene fuori dall’analisi delle richieste di riqualificazione energetica delle abitazioni pervenute nel 2016. Lo scorso anno sono state approvate circa 15000 richieste per un totale di 70 milioni di incentivi. La maggior parte di queste richieste erano finalizzate a impianti solari termici da utilizzare sia per la produzione di acqua calda a uso sanitario che per il riscaldamento domestico. La valutazione delle domande di incentivo è stata molto attenta e scrupolosa e ha prodotto circa il 35% di domande respinte. Tali domande presentavano delle incongruenze incompatibili con i requisiti richiesti e pertanto non adatte ad accedere agli incentivi. Il 2016 è stato un anno che ha confermato delle tendenze molto positive pèer il nostro paese sul piano energetico e ambientale. Lo scorso anno un terzo dell’energia totale è stata prodotta da fonti rinnovabili, fotovoltaico, biomassa, eolico e solare termico, un traguardo davvero notevole, tale da raggiungere con anticipo i limiti imposti a partire dal 2020. Traducendo in kWh questi risultati, su un totale di 10kWh in rete almeno 3 di essi sono prodotti da fonti rinnovabili. Tutto ciò grazie alle politiche di incentivo alle riqualificazioni energetiche ed ai circa 700000 inpianti a fonti alternative che hanno consentito all’Italia di raggiungere questi risultati davvero straordinari. A ciò si uniscono anche le azioni di riqualificazione sugli edifici tradotto in Titoli di Efficienza energetica, che consentono un ulteriore ottimizzazione dei consumi e dei costi in generale. Oltre alle tasche degli utenti anche l’ambiente ringrazia. Sono circa 3 milioni le tonnellate di petrolio risparmiate oltre alla riduzione delle quantità di CO2 immesse nell’atmosfera. Gli ottimi dati hanno trovato un ulteriore riscontro nei nuovi incentivi destinati alla riqualificazione energetica e le cui linee guida di accesso sono state fornite sempre a marzo di quest’anno. L’ecobonus è destinato anche a caldaie a biomassa, a condensazione e a pannelli solari termici. Gli impianti termosolari in particolare, il cui principio di funzionamento è caratterizzato dal trasferimento della radiazione solare all’acqua mediante tubi sottovuoto, hanno riscosso un certo successo tra coloro che desideravano trovare una soluzione economica per riqualificare la propria abitazione. Il pannello solare termico rappresenta un’ottima scelta non solo per i costi accessibili a tutti, ma anche per l’efficienza che assicurano, consentendo non solo di avere acqua calda praticamente gratis ma anche per la possibilità di integrazione con l’impianto di riscaldamento domestico e dunque per la possibilità di risparmiare sui costi del metano. Gli incentivi statali per la riqualificazione energetica sono destinati anche ai condomini e coprono il 75 delle spese di adeguamento, oltre alla detrazione Irpef o Ires, dal 65% al 75%. Un’occasione da prendere al volo per iniziare fin da subito a risparmiare sui costi in bolletta.
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A Castel dell'Ovo di Napoli arrivano circa 100 opere dell’alchemica Lolita Timofeeva - artista lettone che trovò ispirazione nel geniale ed ermetico Principe di Sansevero - in una mostra organizzata da Kengarags e dall'Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli. Dal 27 ottobre al 2 dicembre 2017 Castel dell’Ovo di Napoli ospita l’esposizione Opus Alchymicum: una mostra personale dell’alchemica artista lettone Lolita Timofeeva, poetessa raffiguratrice dell’indagine dimensionale metafisica del mondo e della simbologia archetipica della realtà circostante. La mostra Opus Alchymicum, con il patrocinio del Consolato Onorario della Lettonia a Napoli, è organizzata da Kengarags in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli e alla Fondazione La Verde La Malfa, vede come co-promotore Touring Club Italiano di Territorio di Bologna e come curatore scientifico Giorgio Agnisola. La mostra vede come sponsor Fondazione La Verde La Malfa, Italò SRL, Occitane Voyages e Berengo Studio. Per la prima volta nella città partenopea, circa 100 opere tra dipinti, disegni, sculture, installazioni e un film corto esposti a Castel dell’Ovo sono la testimonianza espressiva di un’idea nata durante il primo viaggio dell’artista a Napoli (nel 2005), quando visita la Cappella Sansevero e decide di avvicinarsi al pensiero ermetico di Raimondo di Sangro (Torremaggiore, 1710 – Napoli, 1771), settimo principe di Sansevero, inventore, alchimista e letterato, geniale ideatore del nobiliare mausoleo. Affascinata dall’aspetto esoterico del patrimonio artistico Sanseverino, Lolita Timofeeva sviluppa un nuovo spunto creativo, una conoscenza più profonda del suo essere grazie a un’autoanalisi delle immagini del sogno, dell’incubo e dell’allucinazione. Colori vivi, atmosfere cupe e personaggi suggestivi delineano ogni opera dell’esposizione. Tempo e spazio si legano nel dinamismo dell’azione, generato nella maggior parte delle rappresentazioni da una musa, che trasporta lo spettatore in una dimensione surrealistica. La sua ricerca di modelli e di ambienti misteriosi aperti al silenzio dell’oltre, identifica un linguaggio di una vita interrogativa, uno sguardo rivolto ai limiti e alle ragioni dell’esistere. La grande mostra allestita nel Castel dell’Ovo rappresenta perciò una tappa significativa di questo viaggio umano e spirituale, in cui emergerà la dimensione meno visibile e conosciuta della città. Non sarà infatti la Napoli solare e passionale che conosciamo, ma quella più nascosta e sotterranea, come riaffiora nella Cappella San Sever