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Ussita e Visso erano, fino a poche settimane fa, delle località sconosciute ai più rimbalzate agli onori delle cronache nazionale dopo gli eventi sismici che ne hanno devastato tutte le abitazioni. Oggi questi pittoreschi borghi del centro Italia sono diventate delle località fantasma. I propri cittadini sono stati costretti, a causa della perdurante azione tellurica, a lasciare tutto ed a trasferirsi nei campi di accoglienza della Protezione Civile. Proprio da Ussita proviene una famiglia vesuviana residente a Terzigno che ha promosso la raccolta di bene a favore dei terremotati. Grazie alla disponibilità del Forum dei giovani di Terzigno in collaborazione con "il Vesuviano" questa mattina a partire dalle ore 09.30 e fino alle 13 sarà possibile donare abiti, cibo e beni di prima necessità che nei prossimi giorni orientativamente tra il 18 ed il 19 novembre verrà consegnato direttamente ai terremotati di Ussita e Visso nel centro di accoglienza di Porto Recanati.L'appuntamento con la solidarietà è per questa mattina alle ore 09.30 in piazza Troiano Caracciolo del Sole per dare un'aiuto concreto ai terremotati delle Marche e del Lazio. La raccolta si protrarrà fino al 16 novembre con il punto di consegna ubicato presso la yogurteria di via Fuime di Terzigno.

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Hanno 14, 15 e 16 anni, i tre giovani minori che, nella tarda serata di ieri, sono stati sorpresi, dagli agenti del Commissariato di Polizia “S. Ferdinando”, nel corso di tafferugli avvenuti sul lungomare di Via Partenope. I poliziotti, infatti, impegnati come di consueto nei servizi di prevenzione e controllo del territorio, volti ad assicurare una movida tranquilla, con particolare attenzione nella zona dei  “baretti”, nel quartiere Chiaia e sul lungomare, su segnalazione di un Ispettore del Commissariato di Polizia S. Ferdinando, libero dal servizio, sono intervenuti per un’aggressione ai danni di un minore. L’Ispettore, poco prima dell’arrivo della volante, aveva avuto modo di osservare ed intervenire per un zuffa tra giovanissimi, scaturita a seguito di una lite, ove uno di questi veniva aggredito da un folto gruppo di coetanei. L’arrivo della Polizia sul posto, creava un via vai di ragazzini, tanto da costringere ad uno dei partecipanti alla zuffa, di disfarsi di un coltello a farfalla, della lunghezza di circa 14 centimetri, prontamente recuperato dagli agenti. I poliziotti, nella circostanza, bloccavano 6-7 giovanissimi, due dei quali, trovati in possesso di coltelli, della lunghezza di 22 centimetri, abilmente nascosti negli slip e nella cintola dei pantaloni, così come un terzo giovane, fermato nella vicinissima Via Tommaseo, sorpreso mentre stringeva tra le mani un coltello. Uno dei giovani fermati, con l’esattezza un 16enne, è stato riconosciuto dalla vittima come uno dei suoi aggressori. Gli agenti hanno denunciato, in stato di libertà, F.P.S., A.N. e A.A. perché responsabili di detenzione e porto ingiustificato di coltello, A.A., inoltre, è stato anche denunciato per il reato di lesioni personali nei confronti della vittima. Tutti i giovanissimi, fermati dalla Polizia, sono stati affidati ai rispettivi genitori.

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Terzigno, lacrime e speranze nel ricordo di Enza Avino

Domenica, 18 Settembre 2016 15:49 Scritto da

“ State molto attenti a non far piangere una donna. Dio conta le sue lacrime. In memoria di Enza Avino morta per mano di un uomo violento” questo è il testo scritto sulla lapide letto dal primo cittadino di Terzigno, Francesco Ranieri in occasione dell’anniversario della morte della giovane mamma vesuviana e deposta sul luogo dell’incidente. Una doppia commemorazione fatta nella città del vino. Alle 15,30 circa, ora del decesso, una folta rappresentanza di rappresentanti istituzionali e di associazioni, insieme alla famiglia Avino, ha ricordato Enza in via Fiume. La fascia tricolore del comune vesuviano ha deposto un bouquet di fiori e la targa in pietra lavica. “Mai più femminicidi” è stato l’urlo disperato lanciato da mamma Giovanna, sostenuta dal marito Stefano, visibilmente commosso. Mamma Giovanna segnata dal dolore, ha ricordato in più momenti la figlia scomparsa. La manifestazione pomeridiana, in sala consiliare, ha visto invece la presenza oltre dei vertici istituzionali locali anche di rappresentanti di associazioni che quotidianamente operano con le donne vittime di violenza. All’incontro dibattito ha partecipato l’avvocato Marianna Hasson dell’associazione “ Le Kassandre”, la criminologa Mariorosaria Alfieri, l’avvocato penalista Angelo Bianco, il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola, Francesco Urraro e il sottosegretario alla Difesa, On. Gioacchino Alfano. Un momento toccante della serata è stato il messaggio letto dal primo cittadino Ranieri inviato dall’ex ministro alle pari opportunità Mara Carfagna “ scusa per non averti ascoltato, scusa se non siamo riusciti a salvare, scusa Enza” questo in sintesi il testo inviato dall’onorevole. Emozionante il tributo musicale eseguito dall’artista Daniela Picciau verso l’amica Enza così com’è stato emozionante gli stralci di letture eseguite dagli attori dell’associazione teatrale “ I Giovani della Piazza” dal libro “Ferite a morte “ di Serena Dandini. L’assessore  Genny Falciano, organizzatrice dell’evento, ha spiegato nel suo intervento le modalità con cui sarà gestito lo sportello di ascolto dedicato proprio a Enza. Uno sportello attivabile anche tramite smartphone sull’app istituzionale del comune per denunciare in forma anonima ogni tipo di violenza subita. Il finale dell’incontro-dibattito è stato da brividi. Dopo l’intervento dell’onorevole Alfano, sono apparse le immagini di Enza e la lettera dedicata dall’amica cognata Angela Mosca, le lacrime rigavano il volto dei presenti alla manifestazione. La rivisitazione in chiave teatrale del femminicidio dell’opera di De Filippo “ Filumena Marturano” eseguito dall’associazione teatrale ha strappato applausi e commenti favorevoli dai presenti così com’è stato bello la chiusura musicale di Daniela con “ Gli uomini non cambiano”. Terzigno ha ricordato una pagina nera della sua storia perché ci sono ferite ancora aperte che non smettono di sanguinare. 

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Dopo gli atti vandalici compiuti due settimane fa presso il cimitero del comune di Terzigno, l’amministrazione Ranieri corre ai ripari. Dopo la distruzione delle 130 tombe, i vertici comunali hanno pensato DI intraprendere una serie d’iniziative per prevenire un nuovo raid attuando un progetto di videosorveglianza sempre attivo monitorato dal personale della polizia municipale. I danni subiti nell’oasi del riposo eterno hanno toccato anche privati cittadini che stanno facendo una raccolta fondi per iniziare la ricostruzione delle zone colpite. Il sindaco Ranieri a difesa del patrimonio pubblico ha dichiarato che attende l’esito della magistratura per conoscere i Responsabili del vile gesto che hanno profanato le tombe, non avendo nessun rispetto verso chi non c’è più. Dall’inaugurazione del nuovo cimitero nell’era Auricchio era stato fatto presente che il muro di cinta a nord è troppo basso e può essere facilmente scavalcato, si spera adesso che con l’installazione delle telecamere aumenti la sicurezza dell’area.
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Ancora una aggressione, l'ennesima ai danni di un controllore della Circumvesuviana. L'episodio è avvenuto oggi pomeriggio sul treno numero 649 in servizio da Napoli in direzione Sarno. Il treno partito regolarmente alle ore 16:02 da Napoli Porta Nolana ha dovuto sostare per circa 40' all'interno della stazione di Somma Vesuviana per consentire ai carabinieri della locale stazione di fermare e condurre in caserma un giovane poco più che 18enne S.M. resosi protagonista di una aggressione a carico del controllore di servizio una persona di circa 60 anni. Il giovane, alla richiesta del controllore di smettere di fumare all'interno del convoglio si è scagliato con una violenza inaudita sull'uomo, aggredendolo con pugni, calci fino a procurandogli una evidente tumefazione dell'occhio destro. Prontamente sono intervenuti gli altri passeggeri ed una guardia giurata che dopo una ennesima e violenta colluttazione, sono riusciti a domare la furia dell'esagitato risultato peraltro sprovvisto anche di titolo di viaggio. Il malcapitato ha dovuto fare ricorso ai sanitari per le cure del caso. Ancora una volta la violenza nei confronti degli indifesi operatori della Circumvesuviana rimbalza agli onori della cronaca nonostante da più parti si chiede l'intervento di pattuglie delle Forze Amrate per arginare tale fenomeno sempre più in aumento.