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American Sniper, la storia del cecchino diventato legenda

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http://youtu.be/c2nnAvBnvek
Trailer

American Sniper non è solo la storia del cecchino più letale dell’esercito americano ma è il racconto, l’apologo se vogliamo di un uomo il cui desiderio è quello di servire e salvaguardare il proprio paese.  Eastwood dipinge, con la solita inconfondibile maestria, il profilo di un uomo che viene assorbito pienamente nell’assolvimento di un compito alto che si risolve nella protezione dei propri cari prima e dei propri commilitoni poi.  Un cowboy texano che, convinto fin da bambino dal padre di essere un alfiere della giustizia (“sei un cane da gregge che difende le pecore e affronta i lupi”), decide di arruolarsi nei Navy Seal (le Forze per Operazioni Speciali della Marina degli Stati Uniti) per dare il suo contributo alla guerra in Iraq nonostante un matrimonio appena celebrato ed un figlio in arrivo. Giorno dopo giorno, colpo dopo colpo a Fallujah si conquista l’ammirazione di tutti i reparti dell’esercito a stelle e strisce, marines compresi, divenendo per tutti: la leggenda. Ma si sa agli onori corrispondono altrettanti oneri e così Eastwood riesce a tratteggiare il combattuto animo del cecchino che, una volta rientrato in licenza a casa, non riesce a staccare la spina e vivere agevolmente. Le brutalità, la violenza, la sofferenza, i rimorsi e l’innato senso del dovere distraggono e tormentano Kyle dalla semplice ma speciale vita di tutti i giorni. Ilseal ha un solo obiettivo compiere il proprio dovere e difendere gli amici morti o feriti dal nemico e, le esecuzioni che compie, non lo turbano in quanto è pronto a rendere a Dio ogni singolo sparo, approntato in nome ed in difesa dei propri compagni d’armi. La vita, la guerra, l’amore, l’altruismo, il dovere sono elementi assai difficili da far coincidere e collimare in una pellicola del genere ma, l’ottimo Bradley Cooper e la regia del poliedrico Eastwood convergono in un unico intento: quello di restituirci l’immagine di un eroe leggendario e fragile allo stesso tempo, mitico totem eessere quasi disumano, un uomo dalla monolitica fede che si sente investito di un ruolo più grande di lui. Il ritorno definitivo a casa lo porta dentro una nuova sfida, una sfida che lo obbliga a frustrare il proprio sentimento di colpa non per le circa 160 morti accertate provocate ma per le vite che non è riuscito a salvare nei suoi quasi 1000 giorni di Iraq.

Ultima modifica il Martedì, 13 Gennaio 2015 23:12