La storia inizia in primavera quando il comando dei vigili urbani di Terzigno coordinato dal Comandante Francesco De Rosa avvia una indagine per stanare un migliaio di aziende intestate a cittadini cinesi ai quali era impossibile notificare atti giudiziari relativi ai tributi locali, con una evasione vicina al cento per cento dei tributi dovuti. Con un caso limite di un titolare di un'azienda cinese che aveva accumulato debiti con il Comune di Tezigno pari a oltre centomila euro. Il comando devi vigili sollecitato dall'ente gestore per il servizio di riscossione dei tributi locali Geset, ha avviato dei controlli incrociati presso l'ufficio anagrafe e nel giro di pochi mesi si è riusciti a notificare cartelle esattoriali di circa seicentomila euro. I dettagli di questa brillante operazione saranno raccontati questa sera alle 21.45 su Italiamia canale 274 e 211 durante la trasmissione "Terra Mia" condotta da Genny Galantuomo alla quale parteciperà anche il sindaco di Terzigno Francesco Ranieri. Durante la puntata appuntamento con la rubrica dedicata alla poesia napoletana curata da Mario Grazio Balzano e le esilaranti gag di Daniele Ciniglio ed i suoi 13 perchè.

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Prendete un tecnico radiologo in pensione mettetelo di fronte ad un abile elettricista entrambi con la passione per il vino buono, fategli aprire le loro bottiglie e vi accorgerete che anche il perbenismo cede il passo al cospetto dell’orgoglio contadino. Antonio Annunziata e Giuseppe Datura sono due terzignesi doc, si conoscono da una vita e si fanno i complimenti a vicenda per come producono il vino. Entrambi portano avanti una mai sopita tradizione di famiglia nella quale credono come se la vendemmia e la pigiatura fossero un rito religioso con tanto di rigoroso protocollo da seguire. Li abbiamo intervistati per la prima puntata autunnale di Terra Mia che andrá in onda stasera alle 21.40 su Italiamia canale 274 e durante l’intervista tra un ricordo ed un aneddoto della vendemmi degli anni 60 è emerso l’orgoglio tipico vesuviano alla classica battuta :” chistu vino comm o faccio io nun o sai ffá tu”. Una puntata frizzante e ricca di notizie legate alle tecniche di vendemmia e produzione artigianale del Vino vesuviano. Nella seconda parte del programma il debutto del faceboker Daniele Ciniglio ed i suoi esilaranti clip estratti dal sequel “La mia ruotine” storie divertenti di vita vissuta.

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Venerdì, 15 Settembre 2017 11:40

Femminicidio, Terzigno ricorda Enza Avino

Ore 15.30 Terzigno ricorda la sua figlia, Terzigno non dimentica Enza Avino. Alla giovane mamma uccisa è stato dedicato il centro anti-violenza Lilith alla presenza del primo cittadino Francesco Ranieri, dell’assessore alle pari opportunità Genny Falciano, di Lisa Giannetta presidente dell’Associazione Fermaletuemani, di Valentina Scudiero del centro stesso e dei genitori di Enza, Giovanna e Stefano. “Il ricordo di Enza è ancora vivo in ogni cittadino e la sua non è stata una morte vana” così esordisce l’assessore che con la locale stazione dei carabinieri comandata dal maresciallo Adolfo Montagnaro ha intrapreso un’attività di studio e controllo sul territorio in favore di queste donne in difficoltà. “ La nostra attività sul territorio- continua la Falciano- è in costante crescita, adesso purtroppo dopo l’omicidio di Enza, non si ha più paura e noi come centro e come istituzione siamo vicini a chi vuole aprirsi e confrontarsi con i professionisti che sono a disposizione per due volte a settimana nelle giornate del lunedì e giovedì”. Enza sarà un simbolo indelebile della lotta contro la violenza delle donne, la dott.ssa Giannetta ha rilevato più volte nel corso del suo intervento questo punto e lo stesso comandante della stazione dei carabinieri, emozionatissimo, ha ricordato gli ultimi momenti di Enza dopo la presentazione dell’ennesima minaccia subita. Il primo cittadino del comune vesuviano Francesco Ranieri ha ricordato la figura della giovane vittima a distanza di due anni dal giorno dell’omicidio. “ Adesso si usa la parola “amore” impropriamente, commenta Ranieri, ricordo bene quando mi giunse la notizia dell’uccisione, rimasi impietrito, distruggere la vita di una donna, di una mamma, così, in un attimo”. Mamma Giovanna ascolta le parole mentre a papà Stefano le lacrime rigano il volto.”. Sono due anni che non vivo perché mia figlia è dentro di me, è parte di me, - ricorda mamma Giovanna - non mi so dare ancora una giustificazione soprattutto quando vedo e sento notizie terribili in tv”. “Enza, termina la mamma, ha salvato e continuerà a salvare tante giovani donne, credo solo in Dio è Lui la vera giustizia”. Al termine di questa chiacchierata dibattito il primo cittadino ha deposto una corona di fiori all’ingresso del centro vicino alla targa ricordo in pietra lavica che recita così: “ State molto attenti a non far piangere una donna, Dio conta le sue lacrime”.
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Non sono ancora spente le fiamme sul Vesuvio che inizia a montare il balletto di responsabilitá a livello istituzionale su chi avrebbe dovuto prevenire questo scempio e su chi , invece, a livello politico punta l'indice verso il ministro dell'ambiente Galletti per la poca attenzione verso un incendio che, appena sette giorni fa era circostritto a piccoli focolai, facilmente gestibili, se ci fosse stata una pronta azione di spegnimento. Cosi come le fiamme divampa anche la polemica politica: i sindaci del vesuviano, in coro hanno denunciato la lentezza su come la macchina amministrativa si sia messa in moto, nella fase critica, per fronteggiare l'incendio che ha distrutto centinaia di ettari di pineta alle falde del Vesuvio. Sulla questione roghi è intervenuto il senatore terzignese Domenico Auricchio che ieri ha formulato una interrogazione parlamentare al ministro dell' Ambiente Galletti per sapere quali saranno le azioni che vuole intraprendere il governo dopo questo disastro ambientale a tutela del parco nazionale del Vesuvio. Insomma, siamo all'inizio di uno scontro politico istituzionale che ora si delinea tra chi vuole additare Governo nazionale e regionale e chi invece, vuole far sembrare il tutto come frutto della casualitá dovuta alle temperatore torride degli ultimi giorni che hanno favorito lo sviluppo dei focolai. Ipotesi formulata dallo stesso ministro Galletti ad Ottaviano nei giorni scorsi.

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Continua a bruciare inesorabilmente la pineta del parco nazionale del Vesuvio. A sette giorni di primi focolai le lingue di fuoco hanno ormai devastato quasi per intero l'area verde dei tredici comuni del parco. Una situazione che è andata gradualmente aumentando fino al punto di diventare ingestibile e pericolosa. Da Ercolano a Trecase si contano centinaia di persona evacuate con il primo cittadino di Trecase Raffaele De Luca che ha dichiarato: "questo è un disastro economico embientale senza eguali. L'economia delle nostre realtà basate sull'agricoltura e sulla produzione del vino è stata irrimediabilmente segnata". La situazione odierna vede ancora attivi roghi a monte di Ottaviano, località nella quale per tutta la notte i vigili del fuoco e operatori della protezione civile hanno operato per evitare che il fuoco divorasse il ristorante "Villa Giovanna". A Terzigno, dopo la pesantissima giornata di ieri, la situazione sembra stia lentamente stabilizzandosi dopo che le fiamme hanno, nel giro di poche ore, lambito in località lavarelle la Tenuta Giugliano e, successivamente, i vigneti di Villa Dora, nota azienda che produce i vini doc del Vesuvio. Il primo cittadino terzignese Francesco Ranieri ha presenziato per tutta la notte sul punto più a rischio Cava Sari: "Nessun rischio incendio per l'impianto di biogas - ha precisato Ranieri - ringrazio i volontari della rptezione civile, i vigili del fuoco ed i tecnici della SMA per aver scongiurato il pericolo incendio". Sulla stessa lunghezza d'onda l'ing. Persico: "presico che la Cava Sari non è a rischio incendio e che mai l'impianto di biogas sia stato minacciato dalle fiamme cosi come riportato da alcune testate giornalistiche". Nonostante inizi a serpeggiare un velo di ottimiso, nella notte grosse lingue di fuoco sono state visibili a ridosso del campo sportivo di Terzigno. Area che resta difficile da raggiungere per i mezzi dei vigili del fuoco viste la sentieristica e sulla quale dalla prime luci del mattino stanno operando i canadair della Protezione Civile. I comuni vesuviani, tutti colpiti dal fuoco restano sommersi sotto una coltre di fumo e cenere che sta creando non poche difficoltà alla respirazione viste anche le alte temperature di questi giorni. Già da ieri sono operativi i primi nuclei antincendio dell'Esercito Italiano che da oggi daranno supporto ai vigili del fuoco ed ai volontari della protezione civile. La speranza dei vesuviani è che l'intervento degli uomini in mimetica possa essere determinante per spegnere gli ultimi focali che hanno messo letteralmente in ginocchio l'area vesuviana.

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Sabato, 24 Giugno 2017 17:09

Terzigno, il taxi sociale è realtà

Si è svolta questa mattina in piazza Troiano Caracciolo del Sole, la consegna dell’autovettura da parte del gruppo PMG (Progetto di Mobilità Garantita) all’amministrazione comunale targata Ranieri. Il progetto gratuito per l’ente comunale entra nel campo delle attività di politica sociale finalizzate al miglioramento del benessere dei soggetti della terza età e delle persone portatrici di handicap. Da oggi è attivo il servizio di “ Taxi Sociale” totalmente gratuito per i cittadini ed è inteso come importante risposta alle esigenze di mobilità delle fasce più deboli. Parole di elogio per questo nuovo servizio sono state espresse anche dal parroco Don Antonio Fasulo all’atto della benedizione dell’autovettura. Il primo cittadino Francesco Ranieri, ha ringraziato chi ha creduto fortemente nel progetto, ha citato la responsabile dei servizi sociali del Comune, Luisa Parisi, l’assessore di riferimento, Giuseppe Caputo, il consigliere Serafino Ambrosio e infine ha ringraziato di cuore le aziende operanti sul territorio che hanno creduto in questo progetto.“ Un’altra vittoria per Terzigno, un’altra sfida vinta con la mia squadra, noi crediamo fortemente in questo paese e alle sue innumerevoli potenzialità che ha, adesso ci aspettano altre sfide termina Ranieri, come la costruzione del liceo scientifico e del parco archeologico”. L’assessore Caputo crede fortemente nella sinergia fra pubblico e privato per raggiungere importanti traguardi. Luigi Ammirati, uno degli imprenditori che ha creduto al progetto ha così dichiarato: “ siamo contenti di aver contribuito alla realizzazione di un importante opera per il nostro territorio, un investimento fatto per aiutare soprattutto le fasce più deboli”. Terzigno è il primo comune della Campania ad aderire a questo progetto, si attende adesso l’emanazione del regolamento per chi può usufruire di tale servizio.

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Il Comune di Terzigno ha aderito al Progetto di Mobilità Garantita per la concessione in comodato d’uso gratuito di un mezzo a disposizione dei Servizi Sociali del Comune. L’automezzo, una nuova Fiat Punto di colore bianco, sarà utilizzato nell’ambito delle attività svolte dei Servizi Sociali dell’Ente per le persone svantaggiate, per servizi di accompagnamento a sostegno dell’autonomia individuale, oltre che per il trasporto di personale che svolge attività professionale e/o sanitarie alla popolazione interessata di Terzigno. La realizzazione del Progetto Mobilità è gratuita per l’Ente, che dovrà solo sostenere i costi per il carburante, e totalmente gratuito per gli utenti. Ciò reso possibile grazie all’impegno della responsabile dei Servizi Sociali dell’Ente, Luisa Parisi e con la sponsorizzazione di circa dieci aziende del territorio, che, con il loro contributo, lo hanno reso una realtà concreta a disposizione delle persone in difficoltà. Il servizio organizzato dalla società PMG viene finanziato, quindi, dai fondi raccolti con la locazione, da parte di imprese locali, di spazi pubblicitari sulla carrozzeria della nuova auto. Sabato 24 Giugno 2017, alle ore 10 in Piazza Troiano Caracciolo del Sole a Terzigno, avrà luogo la cerimonia di consegna del veicolo. Alla presenza del sindaco, Francesco Ranieri e degli amministratori locali, dei rappresentanti della PMG, degli imprenditori che hanno aderito e del parroco Don Antonio Fasulo, vi sarà la cerimonia con la benedizione dell’auto e la consegna ufficiale del mezzo al Comune di Terzigno. “Un progetto che ci permette di garantire un servizio utile a chi è svantaggiato” commenta il consigliere Serafino Ambrosio, a cui si aggiungono le parole dell’assessore alle Politiche Sociali e Sanitarie, Giuseppe Caputo: “Grazie alla collaborazione tra Amministrazione ed aziende del territorio abbiamo un esempio concreto ed efficace di come ci si può coordinare, in maniera costruttiva, tra pubblico e privato. Doveroso ringraziare le aziende che hanno dato e che daranno il proprio sostegno a quest’iniziativa, poiché al ritorno di immagine si affianca un obiettivo di utilità sociale”. Il sindaco Ranieri condivide queste parole e aggiunge: “In un momento economico così particolare – ha concluso il Primo Cittadino – sono particolarmente soddisfatto e grato a chi ha lavorato a questo progetto, perché così si aggiunge un importante servizio gratuito per Comune e Cittadini”.

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"Bisogna ridare dignità al territorio attraverso una bonifica totale delle periferie, senza perder altro tempo- è perentorio nel suo intervento il senatore Domenico Auricchio - nel suo appello lanciato agli amministratori terzignesi dai microfoni di Italiamia. L'ex primo cittadino di Terzigno rivolgendosi poi all'attuale sindaco Francesco Ranieri ha dichiarato:" io sono a sua completa disposizione per avviare un percorso comune, in sinergia affinché si possa liberare definitivamente il nostro territorio dai rifiuti accumulati nelle periferie che sono, in molti casi, frutto della lavorazione del tessile". Nell'intervista televisiva (che andrà in onda questa sera alle 21.30 su Italiamia canale 274) il senator Auricchio punta l'indice anche contro la Sogesid spa (società in house del ministero dell'ambiente) rea a detta del parlamentare di aver speso poco per le bonifiche del territorio, appena 1,2 milioni di euro e tanto per le consulenza circa 3,5 milioni di euro". Argomenti importanti che verranno trattati questa sera alle 21.30 durante la trasmissione Terra Mia, condotta da Genny Galantuomo nella quale saranno ospiti il sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri -che preannuncerà l'avvio della bonifica di Cava Ranieri- e l'avvocato Mariarosaria Esposito dell'associazione " Di terra e di fuoco"- che ha recentemente condotto uno studio sull'incidenza sul territorio delle malattie correlate alla presenza dei rifiuti.

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Le dichiarazioni del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca dopo l'approvazione di due delibere sul piano rifiuti e sul programma di eliminazione delle ecoballe riaccendono un focolaio mai estinto: la possibilità di aprire una nuova discarica entro il 2019 in un'ex cava, per la realizzazione della quale sono stati stanziati 30 milioni di euro. Per De Luca c'è la necessità di collocare in qualche fosso il 20-30% delle ecoballe inertizzate con le quali "si potranno ricomporre le ferite delle cave", le montagne tagliate - a mò di plastilina o didò - e realizzare dei parchi. La solita tiritera. Dichiarazione che devono in un certo senso allarmare i terzignesi: considerato che lo sversamento dei liquami di Vasca al Pianillo in pineta non sembra aver destato la stessa indignazione di "chi di dovere" rispetto ai filmati che documentavano il fattaccio e preso atto che la denuncia di alcuni ambientalisti (che tali sono rimasti) è stata bollata come "sciacallaggio".... c'è tutto fuorchè da stare tranquilli. Si spera che l'opinione del fronte civico terzignese non sia cambiata nel tempo per delle ragioni che seguono la politica: al di fuori di un pugno di "duri e puri", infatti, il coro di proteste per la gestione tutt'altro che straordinaria dell'emergenza incendio non è stato unanime e un'affezione crescente verso il pensiero deluchiano, che vuole far passare il rifiuto come accettabile, "inertizzato", potrebbe avere effetti disastrosi. Poniamo le mani avanti quando si tratta del nostro terrotorio, non per piangeria, ma per dignità avendo vissuto, nel recente passato, una tragedia ambientale di proporzioni immani.  La storia del rifiuto "pulito" la ricorderanno bene quei cittadini attivi (ivi compreso il sottoscritto), membri di comitati e associazioni che si ritrovarono ad annusare la FOS da barattoli di vetro presentata come se fosse una crema di cacao senza olio di palma: prodotto rispedito al mittente. Chi è garante del nuovo corso, del cambiamento, si opponga non alla libera circolazione delle informazioni e alle denunce degli ambientalisti ma fin da subito e con decisione a uno spettro che si rimaterializza, quello della megadiscarica nel Parco Nazionale del Vesuvio, prendendo una posizione netta: c'è una ragione, forse, per la quale certe cose non andassero bene prima e vanno bene adesso? Manteniamo alta l'allerta ogni volta che la parola "discarica" fa il paio con "cava". I veri sciacalli non sono mai sazi di allungare le grinfie sul territorio e pedissequamente cercano un varco per dargli il colpo di grazia.

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Brucia sulla pelle dei cittadini vesuviano e degli agricoltori che hanno visto distruggere il proprio patrimonio curato per anni, ed il giorno dopo la domanda da porsi è lecita: cosa resta adesso? Solo rabbia e tanto dolore. Allo stato attuale sono circa venticinque ettari di macchia vesuviana che sono andati in fumo. Le fiamme hanno invaso uno dei luoghi più belli del Parco, la Valle dell’Inferno. Un luogo simbolo di straordinaria bellezza. Adesso non è ancora il momento di puntare il dito verso chi ha responsabilità in merito, ma troppe sono le domande che i cittadini vesuviani si pongono alle quali non riescono a dare risposta. Atteso che il primo cittadino di Terzigno, Francesco Ranieri, ha confermato che come amministratore aveva opportunamente avvertito chi di dovere della situazione che si stava creando già nella giornata di sabato scorso. Ecco allora che le domande sorgono spontanee. Perché allora la situazione non è stata monitorata? Perché chi ha la tutela del controllo del territorio non ha fatto prevenzione? La previsione del pericolo costituisce un’utile indicazione per pianificare le operazioni di allerta e di controllo degli incendi e soprattutto per la scelta del più idoneo metodo di estinzione. Come si fa prevenzione? La prevenzione parte dalla pulizia del sottobosco, in questo caso a chi compete? In presenza poi dell’incendio è palese che si doveva ridurre la combustibilità. Allora chi per primo ha operato perché non ha potuto ridurre la biomassa combustibile? Altra situazione a cui non riesce a dare risposte è perché all’apertura della campagna antincendio, iniziata il 15 giugno, nessuno ha previsto all’interno del Parco dei viali o strisce tagliafuoco? Perché nessuno ha previsto all’inizio dell’incendio dei bacini idrici da cui approvvigionarsi? Dopo la denuncia dell’utilizzo delle acque di Vasca Pianillo documentata dal nostro Francesco Servino, perché si era scaricata acqua contaminata e putrida all’interno del Parco, sono state allestite poi delle vasche all’interno del campo sportivo del Comune di Terzigno, alimentate, da allacci alla rete idrica realizzati dalla Gori cui gli elicotteri e il Drago 69 attingono costantemente. All’esterno del campo sportivo è stata realizzata anche una mini sala operativa, delimitata da nastro, ma non sarebbe stato opportuno montare delle tende e creare un centro di collegamento con le forze operanti sul terreno, avere così costantemente un quadro chiaro della situazione? Per adesso sono solo delle domande che i vesuviani si pongono speranzosi che alla fine qualcuno possa rispondere, perché questa situazione ha ferito l’orgoglio di chi ama il proprio territorio auspicando che il sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri, che in questi giorni abbiamo visto molto stanco e stremato possa quanto prima invitare i vertici istituzionali compreso, il ministro dell’Ambiente Galletti a costatare il danno che ha subito il nostro territorio. Domande lecite alle quali speriamo qualcuno possa dare presto risposte.

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