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Napoli ma quando cresci!
Venerdì, 11 Novembre 2016 14:41 Scritto da Nicola Caprio Pubblicato in Sports Letto 1050 volte
Pavoletti, Zaza, Defrel, Kalinic, Lapadula ed altri attaccanti sono attualmente accostati al Napoli.Il club partenopeo medita, ma ancora non chiarisce quali sono le intenzioni per far fronte alla sostituzione di Milik che, avendo subito un grave infortunio con la Nazionale polacca, ha lasciato la squadra azzurra priva di una punta centrale.
PREVISIONI DELLA SOCIETA’- Il club partenopeo pensava che, in caso di bisogno, avrebbe potuto ricorrere a Gabbiadini per coprire il delicato ruolo al centro dell’attacco, ma Manolo -fino ad ora- ha dimostrato che non è in condizione di espletare un compito che poco gli si addice.
SCELTE E TENTATIVI DI SARRI – Vani sono stati i tentativi di Maurizio Sarri di impiegare Gabbiadini in varie posizioni ed inutili si sono rivelati gli utilizzi dell’attaccante, nel corso dei match, allorquando il reparto avanzato è stato proposto con Mertens, falso nueve, in compagnia dell’infaticabile Callejon a destra e di Insigne a sinistra.
Lorenzo Insigne, pur avendo difficoltà in fase risolutiva, ha espletato un notevole lavoro di copertura e di raccordo tra i reparti di centrocampo ed attacco, alla pari di Callejon, ma Mertens non è riuscito a risolvere un problema che spetterebbe ad un calciatore dotato di una notevole stazza fisica e predisposto a finalizzare il gioco prodotto dai compagni di squadra.
Napoli, ma quando cresci!
LA SITUAZIONE ATTUALE- Analizzare questa situazione è facile, ma altrettanto facile era prevedere -al tempo giusto- che una squadra, con notevoli ambizioni dichiarate con impegnata in tre competizioni importanti, non poteva avere in rosa una sola vera punta ovvero un solo finalizzatore.
Pur non volendo analizzare o ipotizzare i motivi di una programmazione tecnica che faceva affidamento ad una rosa forse incompleta, il club di Aurelio De Laurentiis ha presentato -ancora una volta- ai nastri di partenza una squadra etichettata da molti come ”eterna incompiuta”
NAPOLI ETERNA INCOMPIUTA- Eterna incompiuta perchè, nelle varie stagioni agonistiche che si sono succedute, anche i reparti difensivi e di centrocampo avrebbero avuto bisogno di ulteriori rinforzi da acquistare nel mercato estivo o in quello invernale.
Più volte il presidente del Napoli aveva riferito che il calciomercato è aperto 360 giorni l’anno e che – in caso di necessità- si sarebbe provveduto a completare la squadra: proposito quasi mai attuato.
In effetti, un grande club lavora senza soluzioni di continuità nel corso di un intero anno, e si presenta pronto al momento giusto per affrontare gli impegni in linea con le programmazioni societarie.
VARI IMPREVISTI- Può capitare un imprevisto ed in tal caso si sopperisce alla sostituzione di uno o più calciatori in corso d’opera, ma nel mondo del calcio tutti conoscono le problematiche relative ai vari infortuni che possono accadere ai calciatori.
Nello specifico, l’infortunio ai crociati occorso a Milik è ricorrente ed è essenziale prevedere una situazione che si possa creare per tali sfortunati incidenti di gioco.
Ora che arrivi Pavoletti piuttosto che Zaza oppure Defrel, Kalinic, e Lapadula, il percorso del Napoli -in particolare modo- in campionato è abbastanza compromesso.
QUALI SOLUZIONI ADOTTARE– Piangere sul latte versato non serve a nulla, ma la tifoseria napoletana e coloro che -in qualche modo- orbitano attorno alla compagine partenopea si augurano che, finalmente, in futuro non si compiano più gli errori sopra riportati.
Serve a poco dotare il centrocampo di validi giovani prospettici – senza completare anche altri reparti- se davvero si vuole assurgere a grandi livelli a medio termine e iniziare a vincere, perchè solo la conquista di importanti trofei contribuiscono ad un riconoscimento -da parte del Mondo del calcio- che rende un club prestigioso e vincente.
VALIDA PROGRAMMAZIONE SOCIETARIA- I successi, accompagnati da una capillare organizzazione societaria che preveda attenzione al settore giovanile, presenza di validi manager, dotazione di valide e complete strutture, grandi operazioni di marketing, sani bilanci societari, oculati investimenti che possano anche derivare da un rischio di impresa -caposaldo dell’imprenditoria- plus valenze da realizzare solo quando una vendita non pregiudica il raggiungimento di un preciso, atteso ed agognato obiettivo, ed altro rappresentano la conditio sine qua non, per far crescere i fatturati delle società calcistiche e di conseguenza farle assurgere a grandi livelli nel panorama calcistico italiano ed internazionale.
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