“Io sono Charlie Hebdo” è ormai un affermazione che ha invaso tutte le bacheche e i blog dei mezzi telematici esistenti. Charlie Hebdo, un nome con una lunga storia alle spalle. Di origini francesi Hebdo è un settimanale satirico nato nel 1970 volto soprattutto alla difesa dei diritti e delle libertà individuali e collettive. Caricature e vignette hanno sempre contraddistinto il giornale che ha sin dall'inizio puntato sulla satirica sia pure in maniera animata. Proprio per questo spirito è stato più volte preso di mira da gruppi estremisti musulmani. Nel 2006 il giornale pubblicò una serie di caricature su Maometto che non furono gradite ai musulmani i quali animarono una campagna contro le vignette. Alcune organizzazioni musulmane francesi, come il Consiglio francese del mondo musulmano chiesero la messa al bando del numero del giornale che conteneva anche delle caricature di Maometto disegnate da collaboratori regolari del giornale. Questa richiesta non andò a buon fine a causa di un vizio di procedura. Nel novembre 2011 Charlie Hebdo fu vittima di un vero e proprio attentato (il primo). La sede del giornale infatti venne distrutta a seguito del lancio di diverse bombe molotov. A scatenare l'ira dei musulmani stavolta la vignetta in prima pagina con Maometto che diceva "100 frustate se non muori dalle risate" e il titolo "Charia Hebdo" (in onore alla vittoria del partito islamico in Tunisia), in tale occasione anche il sito internet della rivista fu bersaglio di un attacco informatico. Ma gli avvertimenti passati sono stati seguiti da un vero e proprio assalto avvenuto la mattina del 7 gennaio 2015. Tre uomini armati hanno fatto irruzione nella sede del giornale durante una riunione di redazione. Dodici i morti, tra i quali il direttore Stèphane Charbonnier, e diversi collaboratori storici del periodico (Cabu,Tignous, Georges Wolinski, Honorè), due poliziotti e numerosi feriti. Pochi istanti prima dell'attacco, il settimanale satirico aveva semplicemente pubblicato sul proprio profilo Twitter una vignetta sul leader dello Stato Islamico. Un vero e proprio attacco questo alla libertà di pensiero e di opinione, che ha scatenato a Parigi una vera e propria marcia contro il terrore coinvolgendo circa due milioni di persone che hanno ricordato tutte le vittime di questo orrore nonché esposto manifesti sui quali scritto “JE SUIS CHARLIE HEBDO” poiché tutti noi siamo Charlie, nessuno può impedirci di manifestare il nostro pensiero e renderlo pubblico. Ciò non fermerà Charlie Hebdo che mercoledì uscirà con circa un milione di copie per rendere omaggio a quelli che non ci sono più.