Le continue stragi nel canale di Sicilia in quel tratto di mare che per tanti disperati rappresenta una speranza, una opportunità per chi fugge da guerre e carestie, hanno indotto il fondatore di Emergency, Gino Strada ad esternare tutta la sua amarezza e frustrazione di fronte all'inerzia dell'Italia e dell'Europa. Chi pensava che bastava devolvere all'Europa le competenze e la gestione della missione umanitaria trasformandola da "Mare Nostrum" a "Frontex" dovrà fare davvero un mea culpa e rivedere il programma di soccorsi. Anche perché sul profilo facebook di Gino Strada l'indignazione è stata riportata senza mezzi termini e suona come un vero e proprio attacco verso le istituzioni politiche italiane ed europee: "Altri 200 morti, assiderati o annegati vicino alle nostre coste. La loro nazionalità, appartenenza politica, etnica, religiosa non mi interessa affatto. Sono esseri umani in pericolo, -precisa Strada -viaggiano in condizioni disastrose che spesso diventano tragedie, vanno a picco in fondo al mare. Lo sappiamo, abbiamo visto decine di volte questo film: ma questa non é fiction, è ancora una volta “cronaca di una morte annunciata”. Ma dove è l’Europa, e dove è l’Italia? Gli stessi Paesi che ogni anno spendono miliardi dei cittadini per fare la guerra high-tech ad altri cittadini sono poi incapaci di portare soccorso a un evento già noto, e che si ripeterà di nuovo, presto? Io mi vergogno di essere italiano, mi vergogno di far parte di questa Europa indifferente alle sofferenze e complice di stragi."
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