Vacanze 2016: Capo Vaticano, il luogo degli Dei

Domenica, 24 Luglio 2016 16:16 Scritto da  Paola Gentile Pubblicato in Tempo Libero Letto 1455 volte

 «Penso che Capo Vaticano si chiami Vaticano per la stessa ragione per cui un colle di Roma si chiama alla stessa maniera: sacerdoti e indovini vi andavano a scrutare il futuro, basandosi sul volo degli uccelli e altre cose. Duecento metri al largo della punta c'è uno scoglio chiamato Mantineo, e in greco "manteuo" significa comunicare con la volontà divina. Il Capo era un posto sacro, e lo è ancora, nonostante tutto». Il celebre scrittore veneto Giuseppe Berto descriveva così Capo Vaticano, il posto dove aveva scelto di vivere e che indicava come “casa.” Le sue parole coniugano al meglio gli aspetti caratteristici del territorio: mito, storia – numerosi sono gli insediamenti greci e romani, leggenda e paesaggio. Le Grotticelle: tre spiagge, un solo amore Le Grotticelle sono tre spiagge contigue famose in tutto il mondo per la meravigliosa sabbia bianca, il mare cristallino ed i fondali tropicali. Sono state inserite, da una rivista francese, tra le tre spiagge più belle d’Italia e figurano anche nella top 100 delle più belle del mondo. Un luogo ancora incontaminato dove la natura rigogliosa si mescola alla fauna copiosa. I fondali rocciosi – situati nei pressi degli Scogli del Vadano, della Galea e di Mantineo – fanno il paio con quelli sabbiosi. E’ possibile trovare conchiglie tipiche dei mari dei Tropici, ma anche coralli ed abbondanti clipeastri; si tratta infatti di antichi echinidi dalla forma piramidale. Bellezza e leggenda: il Faro Costruito nel 1870 ma, di fatto, attivo da soli quindici anni, il Faro di Capo Vaticano è uno dei luoghi simbolo della città. Si erge sulla punta più alta del promontorio in granito bianco – grigio, quasi a voler dominare l’intera baia e, il percorso che porta fino in cima, è costellato di stradine strette scavate nella roccia che regalano una vista impareggiabile. Da questa altura si possono ammirare, addirittura, le isole Eolie, una su tutte Stromboli, e lo sguardo oltrepassa l’orizzonte spingendosi fino allo stretto di Messina. La leggenda vuole che su uno di questi scogli, e più precisamente se quello Mantineo, la profetessa Manto emettesse il suo vaticinio, predicendo il futuro ai naviganti o scongiurando l’ira dei mostri Scilla e Cariddi (le correnti marine dello stretto). Peculiarità I sedimenti risalenti al Quaternario fanno di Capo Vaticano una tappa obbligata per i paleontologi di tutto il globo. La conformazione del territorio, con valli e profonde incisioni fluviali, consente la formazione di terrazzamenti a gradoni che conducono dritti dritti a strati fossiliferi del Miocene. La Felce Gigante e la Palma Nana impreziosiscono la vegetazione locale. Street food, mangi molto e spendi poco I numerosi localini disseminati nei pressi del lungomare offrono la possibilità, a residenti e turisti, di gustare dell’ottimo cibo, altissima qualità unita alla spensieratezza di mangiare passeggiando in notturna. Un cartoccio di pesce fritto, un panino con cipolla rossa e ‘Nuduja di Spilinga arricchito da un po’ di pecorino del Poro racchiudono in sé tutto il sapore unico della Calabria.

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