Mina Settembre. La protagonista dei romanzi di De Giovanni sbarca in tv In evidenza

Mercoledì, 20 Gennaio 2021 11:16 Scritto da  Pubblicato in Tempo Libero Letto 1069 volte
Mina Settembre, la nuova fiction di RaiUno che ha per protagonista l’attrice e cantante napoletana, Serena Rossi, fa centro, regalandoci un prodotto godibile, allegro, spensierato (visti i tempi cupi e di incertezza che stiamo vivendo causa Covid) e in linea con la messa in onda della rete ammiraglia, carico di personaggi positivi che esaltano i buoni sentimenti. Nata dalla penna di Maurizio De Giovanni, prolifico scrittore partenopeo, autore (tra gli altri) de Il commissario Ricciardi - dal 25 gennaio sempre su RaiUno - Mina Settembre è un’assistente sociale presso il Consultorio del Rione Sanità. Una vita spesa per gli altri, a risolvere i problemi legati ad uno spaccato della società che spesso si tende ad occultare, negare o, semplicemente, ignorare, facendo finta che non esista. Ecco, Mina sta dalla parte dei più deboli, dei più fragili, donandoci la sua umanità, la sua capacità di commuoversi e la sua empatia. Il tutto condito dal talento di Serena Rossi che, dai tempi in cui interpretava Carmen ad “Un posto al sole”, ha dimostrato di stare bene in qualsiasi ruolo le venga assegnato - vedi alla voce Mia Martini. Come ogni storia che si rispetti, il triangolo è dietro l’angolo, come pure la storyline che accompagna la protagonista alle prese con un piccolo segreto di famiglia da risolvere. Mina, infatti, si divide tra l’amore che prova (ancora) nei confronti del marito fedifrago Claudio - Giorgio Pasotti; e il ginecologo del Consultorio, lo scanzonato e piacione Domenico (Giuseppe Zeno) che cerca in tutti i modi di far capitolare la bella Mina. Una foto trovata per caso in una cassaforte, accompagnata da una lettera scritta per metà dal padre morto mesi prima, tinge questo dramedy sentimentale di giallo. Mina non riesce a smettere di pensare alla donna ritratta nella foto e vuole saperne di più. Intorno all’universo Settembre gravitano personaggi tipici della commedia: la madre (Marina Confalone), una borghese altolocata incontentabile e snob; e le due amiche Irene (Christiane Filangieri), avvocato di grido e maniaca del controllo, e Titti (Valentina D’Agostino), allegra e frizzante proprietaria del bar in cui le tre amiche si incontrano ogni sera per raccontarsi le loro vicende quotidiane. Un trio pimpante e scanzonato, a metà strada tra Sex and the City e Charlie’s Angels, odierne eroine metropolitane. A fare da cornice, lo splendido scenario di una Napoli che mescola alto e basso: rione sanità, Gianturco, la vista mozzafiato che si ammira dalla funicolare di Montesanto, il Vomero, il porticciolo di Mergellina e tutti i posti più belli e suggestivi della città. Una fiction godibile, lontana anni luce dalle atmosfere drammatiche de L’amica geniale, che mette al centro la figura dell’assistente sociale che si fa in quattro per gli altri alle volte contro la loro stessa volontà. Tuttavia, si sarebbe potuto rischiare di più, approfondendo determinati contesti sociali, ponendo sotto l’occhio sonnecchioso del telespettatore di RaiUno certe situazioni di grande degrado, pane quotidiano per chi svolge questo mestiere. Invece, la sensazione che si ha è quella di voler ammantare sotto il mantello dell’invisibilità ciò che potrebbe urtare lo spettatore medio, turbarlo e non rendere rassicurante una fiction che nasce proprio con l’obiettivo di esserlo. La risoluzione dei casi che Mina affronta, il più delle volte, è affrettata, rocambolesca, quasi troppo facile per corrispondere alla realtà dei fatti, e restituisce una venatura di artefatto e di poco realistico. Un prodotto che ha fatto registrare ottimi ascolti (una media di 6 milioni di spettatori e il 23% di share), ma se si vuole competere contro le corazzate delle piattaforme streaming (una su tutte Netflix) bisogna osare qualcosa di più.
Ultima modifica il Mercoledì, 20 Gennaio 2021 11:21