Politica
-
Giugliano: “Favorire incontri con buyers internazionali per il rilancio delle aziende tessili vesuviane”
SAN GENNARO VESUVIANO. Incontri nelle fabbriche tessili del Vesuviano per ascoltare gli imprenditori ...
Il vicepresidente della Camera Di Maio in sostegno di Lina Panfilo
Mercoledì, 27 Maggio 2015 11:27 Scritto da Nando ZangaDomenica 24 maggio 2015, Terzigno ha ospitato il vice presidente della Camera dei Deputati, Luigi Di Maio. Il Movimento cinque stelle a sostegno della candidatura a sindaco della giovane Lina Panfilo cala la carta istituzionale del vice presidente. Di Maio, eletto nel 2013, ricopre oltre alla carica di vice presidente alle spalle della Boldrini anche la presidenza del Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione ed è membro dell’Ufficio di Presidenza nonché membro della 14° Commissione Politiche dell’Unione Europea. Il giovane parlamentare, simbolo della crescita del movimento ha incoraggiato la scelta della giovane candidata in vista della prossima tornata elettorale del 31 maggio prossimo e si è soffermata sulla problematica immigrazione e su chi ha siglato l’accordo di Dublino con il quale impone all’Italia di occuparsi degli immigrati che approdano sulle nostre coste. Ha avuto parole non solo per le amministrative comunali ma anche per le regionali. La volontà del movimento è di vincere per governare con le mani libere, ha puntato il dito principalmente contro quei politici che non tutelano l’interesse pubblico. Eleggere un pentastellato significa togliere un seggio ai politici e avere un ritorno finanziario per aiutare la nascita delle piccole imprese.
Lina Panfilo: "Noi l'unica alternativa per Terzigno"
Domenica, 24 Maggio 2015 08:41 Scritto da Nando ZangaLa data per le prossime elezioni amministrative comunali si avvicina e incontriamo oggi un’altra aspirante candidata a sindaco per il comune di Terzigno la giovanissima Lina Panfilo, ventitré anni, laurea in psicologia e sostenuta dal Movimento cinque Stelle. Partiamo subito con le domande. Perché i cittadini dovrebbero votarla? "I cittadini, votandomi, avranno per la prima volta la possibilità di partecipare attivamente alla vita amministrativa del paese, attraverso le consulte cittadine e i comitati di quartiere". Quali sono i punti cardini del suo programma elettorale? "Il programma abbraccia tre obiettivi fondamentali:
-creare occupazione tramite il turismo (riqualificando il Parco Nazionale del Vesuvio), attraverso l’internalizzazione dei servizi, con la formazione degli operatori agricoli;
-difendere la salute pubblica con l’ottenimento di un Presidio Sanitario permanente;
-ricostruire il senso di comunità, partendo dal presupposto che una società civile sia innanzitutto fondata sull’informazione e sulla conoscenza".
Faccia un appello alla cittadinanza. "Il mio appello è “Andate a votare e non abbiate paura di scegliere il cambiamento!”. Se fosse vincitrice qual è il primo gesto /passo che compie? "Da vincitrice credo che sarebbe necessaria, come prima misura da adottare, quella di tenere conto di risanare il bilancio. Inoltre mi circonderei di volontari esperti per ogni settore e che hanno a cuore le sorti del paese". Cosa si sente di promettere ai suoi concittadini? "Prometto ai cittadini di essere un loro dipendente, una cittadina nelle istituzioni al servizio della cittadinanza". Terzigno ha un patrimonio culturale vasto perché non è mai stato sfruttato? "Il vasto patrimonio culturale non solo non è stato sfruttato, è stato oltraggiato. D’altra parte a Terzigno, in media, i cittadini ritengono che con la cultura “non si porta un piatto a tavola”. Siamo un paese povero, si fa fatica a dare importanza a dei valori che sfuggono alla concretezza e al pragmatismo". Si parla di rinnovamento/cambiamento cosa può promettere? "Il Movimento cinque stelle rompe con la vecchia politica, consente a chi entra nelle amministrazioni comunali di spendere le proprie energie per la collettività, senza voler fare del proprio impegno una professione. Siamo nuovi sulla scena politica terzignese, non abbiamo poteri alle spalle e siamo giovani. Non abbiamo bisogno di dimostrare o promettere il cambiamento: lo siamo già". Allarme profughi, sa che questo potrebbe essere una problematica da affrontare per la questione sicurezza e salute nei prossimi mesi, che posizione intende assumere? "Bisogna regolare la presenza dei profughi, e avere a disposizione figure professionali che li aiutino nella loro permanenza, stabile o temporanea, sul territorio". Definisca con un aggettivo i suoi rivali. "Alcuni miei competitors sono propositivi, ma altri dimenticano che hanno già avuto le loro chance e rappresentano il passato: ora tocca ai noi cittadini riappropriarci del futuro del paese!" Terzigno ha bisogno di persone che vivono il quotidiano, a contatto con la gente, parlare e conoscere le loro problematiche, vivere il contatto con tutte le fasce d’età, ci crede in questo? "Certo, il contatto con la gente è fondamentale per conoscere a fondo i punti deboli e le esigenze di ciascuna fetta della popolazione. Proprio per questo nei mesi scorsi siamo scesi in piazza, al mercato, nelle attività a raccogliere le proposte dei cittadini e integrarle al programma elettorale. Il Movimento nasce per stare tra la gente. Alla parola “Terzigno”, cosa mi dici? La storia ci insegna che siamo combattivi, che tre eruzioni non sono state sufficienti a cancellare la nostra terra dalle cartine geografiche. Anche se le condizioni in cui versa il paese sembrano ormai irreversibili, è doveroso rimboccarsi le maniche per far risorgere Terzigno dalle ceneri, una quarta volta".
Terzigno, la politica delle sensazioni: tutto quello che abbiamo visto
Mercoledì, 20 Maggio 2015 01:59 Scritto da Antonella BiancoIl primo dibattito pubblico. Un paese in fermento, le decisioni elettorali alle porte. Le incertezze da sciogliere in tempo, prima di poter mettere in maniera consapevole la penna su di una scheda. La popolazione si incammina e si ferma in un punto, per ascoltare. Nelle parole dei candidati che si sono susseguite abbiamo visto tante cose. Abbiamo visto il futuro nella generale voglia di valorizzazione del territorio, nell’aspettativa di un’attiva partecipazione della popolazione, nell’intraprendenza, nell’incremento economico, nella lealtà. Abbiamo visto speranza nei nostri giorni. Abbiamo visto la determinazione di ideali giovani, traboccanti di sani e giusti progetti e abbiamo capito che non si è mai troppo giovani per avere idee già grandi. Abbiamo visto pensieri discordanti tra chi è favorevole all’integrazione straniera nel nostro paese e chi, invece, non lo è. Abbiamo visto, poi, nostro malgrado, sull’altra faccia della medaglia, le promesse mancate che si ripropongono come spettri, il passato che diviene colpa di un qualcuno che non esiste. Con la stessa spudoratezza di un marito che tradisce la propria moglie e continuerà a farlo anche dopo il perdono. La svolta sta nell’avere la forza di dire «Oggi decido io. Decido io se farmi manipolare oppure no, da chi e quando. Decido io». Abbiamo visto i problemi di Terzigno scivolarci davanti agli occhi come oggetti rinnegati e lasciati marcire dentro di noi: le strade sconnesse, l’inquinamento dilagante, l’assenza che altrove è presenza, la morte che bussa in ogni casa ed ha nome “cancro”. Abbiamo visto il nostro passato, così come è scivolato, e ci siamo chiesti «perché?». Perché non lasciarlo finire, “questo passato di cui non siamo felici”, perché non compiere la rivoluzione della democrazia umana. Ci sono persone che non ci sono più per i troppi errori compiuti con troppa leggerezza negli anni trascorsi. Abbiamo visto i volti disillusi dei cittadini seduti ad ascoltare. C’è bisogno che qualcuno restituisca loro fiducia. Un primo cittadino sa scendere tra il popolo e sa sporcarsi le mani insieme alla sua gente per dire «io sono come voi, io con voi». Occorre coraggio per reggere migliaia di sguardi a cui spiegare il rendiconto delle proprie azioni. La dignità di esistere. La dignità di dire «sono sereno perché ho fatto la cosa giusta». La dignità di uscire di casa e incontrare sorrisi. La dignità di lasciare questo mondo e lasciare di se’ un bel ricordo. Abbiamo guardato negli occhi tutte le persone perché troppo spesso in passato le persone hanno chiuso gli occhi per non guardare. Abbiamo visto e sentito cose che non avremmo voluto vedere e sentire e ci siamo accorti che ascoltare soltanto non basta, e che tutti i sensi non bastano per percepire le intenzioni di chi ci è di fronte. Abbiamo visto il popolo ribellarsi: il dolore, quando non ne può più, grida. Abbiamo visto un candidato dire a voce alta «stai zitta!» ad una donna che, prima di essere donna è cittadina, e prima di essere cittadina è una persona. Ed è in quel momento che abbiamo capito che nulla è cambiato da secoli ad ora, nelle grandi come nelle piccole realtà, e che la democrazia è un concetto usato male da chi se ne appropria senza il dovuto rispetto e amore verso gli altri. E abbiamo capito che i veri politici siamo noi, che di politica non sappiamo nulla. Sono tutti coloro che guardano le cose e le interpretano giuste o sbagliate, per buon senso e non per convenienza. Sono tutti coloro che vogliono lavorare con le proprie forze e con le proprie capacità e non ottenere un impiego in cambio di un voto. Sono tutti coloro che si aiutano a vicenda fuori dalle mura istituzionali. Sono tutti coloro che restano in disparte dalle “cariche”, ma che si “caricano” e prendono a cuore i problemi degli altri, quasi come si trattasse di propri problemi. E abbiamo capito che andare a votare ci salva dalla distruzione lenta in cui siamo da tempo caduti, ci salva dal desiderio di scappare lontano da qui, ci salva dalla corruzione. Non occorrono titoli di studio, non occorrono amicizie potenti, non occorrono compensi e compressi, occorre –proprio come ha delicatamente pronunciato un candidato- cuore. Soprattutto cuore. Cuore nell’andare a votare e non solamente la sola mente. La ménte, talvolta, mènte.
Confronto pubblico, Aquino all'attacco e la platea lo osanna
Martedì, 19 Maggio 2015 23:51 Scritto da Nando ZangaTutto esaurito nella sala teatrale della Parrocchia Immacolata Concezione. La Diocesi di Nola, con stile disinteressato, libero e gratuito ha convocato i sei aspiranti sindaci del Comune di Terzigno a un confronto pubblico affrontando temi ben precisi e spinosi. Le domande sono state poste dal moderatore, il giornalista Marco Iasevoli di Avvenire nonché Presidente diocesano dell’Azione Cattolica. La prima domanda posta è stata: Terzigno è un comune che vive un grave e noto problema ambientale, con preoccupazione anche sulla tutela della salute dei cittadini. L’altro elemento evidente nella vita della città, visibile anche a occhio nudo, è la presenza di una forte comunità straniera, che certamente pone sfide e interrogativi circa i modelli di convivenza e integrazione. Quali sono le vostre proposte su questi due temi specifici? I candidati hanno affrontato il tema con decisione, soprattutto perché le domande sono state date in anticipo agli interessati. Serafino Ambrosio, primo a rispondere ha inserito nel suo programma lo Sportello per il Registro Tumori, puntando l’indice soprattutto sulla qualità ambientale mentre per la problematica stranieri ha ben precisato che è si favorevole alla convivenza con gli stranieri, ma per quanto concerne le opportunità di lavoro devono esser data la possibilità prima ai locali e poi a loro. L’avvocato Aquino in premessa ha dichiarato che ci vuole passione per la propria terra e Terzigno ha bisogno di una maggior competenza fra gli amministratori. Ha poi citato una frase di Don Luigi Sturzo, quale “la politica deve essere competenza e anche moralità”. L’attività politica dell’ex senatore a vita si basava su una questione centrale: dare voce in politica ai cattolici. Ha poi continuato premettendo che questo confronto pubblico è all’interno del suo programma elettorale perché i cittadini devono conoscere ciò che gli amministratori fanno. Nello specifico ha trattato la problematica ambientale affrontando vari punti, la tutela della salute deve essere al sicuro e poi ha interrogato la sala chiedendo il perché dopo l’accordo fra il sindaco Domenico Auricchio e il dottor Bertolaso del 30 marzo 2009 che prevedeva la bonifica dei suoli e delle acque tutto ciò non si è mai verificato. Ha sottolineato l’importanza della video sorveglianza e alla lotta contro il sacchetto selvaggio. Per la tematica immigrati ha dato il suo benestare anzi bisogna dare accoglienza e capire le loro potenzialità attraverso l’istituzione di corsi in lingua, indirizzarli verso un orientamento civile e professionale e garantire il diritto alla casa. L’amministrazione uscente rappresentata dal sindaco facente funzioni Stefano Pagano ha dichiarato che martedì prossimo la società SORGESID, terrà una conferenza stampa per spiegare i lavori effettuati nel comune vesuviano. L’attività di tale società è rivolta alle soluzioni di problematiche in materia di tutela del territorio e a difesa di tutte le risorse naturali attraverso interventi operativi che vanno dalla bonifica alla riqualificazione ambientale. Mentre è in totale disaccordo sulla questione immigrazione, l’attuale sindaco ha dichiarato che non è felice dell’arrivo di personale straniero. La giovane Lina Panfilo del Movimento cinque stelle ha posto come punto fermo del suo programma un presidio sanitario permanente, un controllo periodico delle acque per la tutela della salute dei cittadini, il ripristino della guardia medica perché non si può ammalare soltanto nel fine settimana. Ha interrogato i cittadini sui soldi spesi per la società SORGESID, quei 920.000,00 euro spesi per cosa? E soprattutto perché mai l’amministrazione non ha compiuto solleciti alla suddetta società per l’istallazione, fra l’altro delle telecamere per combattere il problematico inquinamento. Ha posto poi rilievo l’interrogazione ancora fatta per la disciplina e l’ordinamento per gli stranieri. La vasta comunità cinese presente sul nostro territorio deve essere regolata e disciplinata. I rifiuti prodotti dalle industrie tessili, se sfruttati, possono essere una risorsa per il territorio anche in termini economici oltre per la qualità della vita. L’avvocato Ranieri propenso al confronto con i cittadini ha rilevato i valori di due suoi concorrenti alla carica, quei giovani Ambrosio e Panfilo che si sono cimentati in quest’avventura perché amanti della propria terra. Ha sottolineato il fatto di mantenere i toni calmi per tutta la campagna elettorale perché i cittadini sono stanchi, non credono nelle istituzioni e non c’è più interesse per la collettività. Nel suo programma sono punti fermi quelli della conoscenza delle bellezze che offre la nostra terra, bellezze architettoniche e artistiche. Dobbiamo dare una speranza ai nostri figli, la nostra comunità ha più volte sottolineato l’avvocato deve cambiare, deve sposare un progetto nuovo e il giusto connubio fra giovani e persone con esperienza può portare a un mix perfetto per ben governare. Ha chiuso la prima mandata, la dottoressa Rosanna Rosa del Patto civico per Terzigno. La dottoressa ha illustrato diversi progetti da poter realizzare al di là di come andranno le amministrative del 31 maggio, è stata la comunità a darle la vera spinta per compiere questo passo e fra i molteplici impegni professionali ha spazio per la politica perché lei, ha dichiarato che vive per la politica e non di politica. Il suo sogno è di rendere pubblica ogni cosa che si fa e la partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica può essere uno sprono a fare sempre meglio. Ha condiviso il sì alla problematica immigrazione ed è favorevole a una comunità integrata. La seconda domanda di natura più generale ha avuto come tema l’illegalità, la disoccupazione giovanile, la scarsa valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale. Alla domanda tutti hanno condiviso la problematica lavoro e la possibilità di un bilancio partecipativo. Ogni probabile primo cittadino ha rilevato poi di interagire con i cittadini, a valorizzare il territorio, ma a rompere gli equilibri è stato il candidato del Partito democratico, l’avvocato Aquino, il quale ha chiesto alla popolazione se è contenta degli ultimi cinque anni amministrativi del governo locale, la risposta: grida e urla da stadio. Il tutto era pronosticabile soprattutto perché si è in piena campagna elettorale e questo è il primo confronto politico. Dagli errori del passato ognuno può trarre le giuste considerazioni, l’importante è non sbagliare e non ricadere negli stessi errori. All'uscita dell'area parrocchiale sarcastici i commenti dei cittadini: "in campagna elettorale promettono tutto ma alla fine finisce sempre allo stesso modo, dimenticandosi cioè della nostra realtà". Il primo atto è comunque finito la palla adesso passa agli elettori.
Montanino: "la politica sia la più alta forma di altruismo"
Martedì, 19 Maggio 2015 23:34 Scritto da RedazioneNicola Montanino classe 1953, una viva passione per la politica sin da giovane. Nel 1985 la sua prima esperienza con l’elezione a consigliere comunale presso l’assise di Palma Campania, paese in cui è nato e vissuto. Segue poi l’investitura ad assessore alle politiche sociali, al turismo e al commercio. Nel 1992 diventa sindaco di Palma Campania, viene riconfermato dal 1994 fino alla fine del suo mandato, nel novembre del 1998. Matura la sua esperienza nell’ambito del turismo negli anni ’90, prima a Pompei come funzionario dell’Azienda Cura, Soggiorno e Turismo, poi diventando responsabile nel 2007 a Maiori, in costiera amalfitana, carica che ricopre tuttora. Oggi si propone al consiglio della Regione Campania, circoscrizione Napoli e Provincia, col partito “Centro Democratico”. Perchè crede di meritare il voto degli elettori campani? "Meritare? Credo di meritarlo perché il mio curriculum parla di un’esperienza costruita passo dopo passo negli anni con amore, dedizione, impegno, costanza e volontà. Ho sempre vissuto nel territorio, immerso più di tutto nelle sue problematiche, nelle sue denunce, nella sua gente. Questo credo possa essere un piccolo vantaggio: conoscere le istanze, la voce, le domande della mia terra per farmene portavoce consapevole ed attento". Il suo programma politico ha 2 priorità: turismo e politiche sociali che sono rispettivamente sinonimo di lavoro e giustizia sociale. Sintetizzi i punti più importanti del suo progetto. "Il mio progetto politico si basa, ma sin da sempre, su valori cardini che mi orientano anche nella vita: equità, uguaglianza, giustizia.,meritocrazia C’è necessità di un ripensamento e rinnovamento del settore delle politiche sociali che abbracci tutte le categorie. Bisogna tutelare la famiglia e tutto ciò che ruota intorno al suo universo, dare incentivi a chi vive le difficoltà di un membro affetto da malattie o da handicap, a genitori con bambini piccoli, a nuclei familiari che accolgono gli anziani. C’è urgenza di tutelare i diritti della donna, nel suo ruolo di madre, lavoratrice ed essere umano. La Campania, ha raggiunto più volte un triste record: prima in Italia a registrare il più alto tasso di femminicidio. Informazione, formazione, prevenzione, sono le parole d’ordine. Altra necessaria tutela è quella a favore dei minori (auspico una rivisitazione della legge regionale sull’adozione), pensionati, giovani dalla nascita, al percorso scolastico, al tempo libero, all’impegno nel sociale, al lavoro). Per quanto riguarda il turismo, ha detto bene, è sinonimo di lavoro, opportunità, sviluppo economico e sociale. La mia più grande ambizione, è quella di creare un secondo polo turistico in grado di far rifiorire e conoscere l’entroterra campano, finora poco valorizzato. Abbiamo bellezze uniche, spesso non considerate". Ha tenuto ultimamente una conferenza sulla “Terra dei Fuochi”: qual è la sua posizione in merito alla problematica? "Qui in Campania, oramai non si tratta di vivere, ma di sopravvivere. Il nostro popolo si sta decimando. L’incidenza tumorale cresce esponenzialmente. Siamo tutti vittime della criminalità che ha ucciso, deturpato una terra un tempo Felix, oggi morente. Si devono monitorare siti, sollecitare il Governo allo stanziamento di fondi che diano la possibilità di procedere a bonifiche immediate sul tutto il territorio, attuare con urgenza percorsi di prevenzione primaria e secondaria. Fondamentali in questo momento". Il suo slogan elettorale recita “Ripartire”: da cosa? Da chi? Quando? " Il verbo ripartire per me ha un significato importante. Significa fare uno, due passi indietro fino a riprendere tutti coloro che sono rimasti fermi. Da cosa? Dal turismo, dalle politiche sociali, dai territori, dalla sanità, dai trasporti. Da chi? Dalla mia gente. Dai giovani, motore del mondo, dai lavoratori, dai disoccupati, dai cittadini onesti della mia regione. Quando? Dal 1 giugno 2015". Qual è il suo esempio di vita? "Mio padre e tutti quelli come lui che hanno avuto la sensibilità di dare risposte serie a chiunque senza nulla chiedere in cambio. Un una persona perbene, il cui ricordo mi stimola sempre più a considerare la politica come la più alta forma di altruismo".
Nicola Sirico