“Scusate se sono poche, ma settecentomila lire ci fanno specie che questanno, una parola, c’è stato una grande moria delle vacche come voi ben sapete”.
La scena è famosissima, la lettera altrettanto. Il contenuto, di un’attualità disarmante.
Nulla di nuovo: “Egregi Signori, come avete visto abbiamo proceduto al pagamento, a voi e a tutti i club Vostri associati, anche della quinta rata del corrispettivo previsto per la stagione in corso. Ciononostante, non possiamo non manifestare la nostra grave e crescente preoccupazione per quanto sta accadendo in relazione alla squadra del Parma”.
Così ha scritto Sky alla serie A e la serie A prontamente si è messa sugli attenti. Una lettera di Sky e il Parma è tornato a giocare, anche piuttosto benino.
“Obbedisco” ha immediatamente risposto Tavecchio al comando epistolare. Nulla di nuovo, del resto. Pare che, sulla stessa parola, 154 anni fa si sia fatta l’Italia. Anche in quel caso, questione di interessi e soprattutto di soldi.
La differenza è che, stavolta, da Napoli qualcuno si è ribellato.
L’ordine è arrivato direttamente dal Presidente De Laurentiis. “Con Sky non parliamo”, hanno fatto sapere domenica sera i dirigenti del club partenopeo. Il pretesto sarebbe l’infelice espressione usata dall’opinionista Massimo Mauro nei confronti dell’allenatore Benitez, dopo la partita del Napoli a Torino. Ma chi conosce bene De Laurentiis è pronto a scommettere che il Patron non abbia gradito la presa di posizione dell’emittente satellitare nei confronti del caso Parma. Forse entrambe le cose. Morale della favola, domenica sera, dopo la partita con l’Inter, il Napoli ha deciso di non parlare con Sky.
“Signorina, veniamo noi con questa addirvi una parola”, esordiva Totò nel dettare la lettera a Peppino. Il Napoli nemmeno quell’unica parola ha voluto riservare alla signorina di Sky, Iliaria D’Amico, che si è subito stupita al grido di “mi sembra di sognare”. Per poi aggiungere: “la scelta del Presidente viola i contratti, è una decisione che dovrà giustificare, perché ci sono degli accordi”. Scontata la reazione dei presenti in studio a Sky. C’è chi ha sorriso con sarcasmo, Boban ha poi aggiunto “A Napoli se la sono raccontata da soli e se la sono raccontata bene”. Fuori dagli studi dell’emittente televisiva, altrettanto scontata la reazione degli sportivi italiani. Come sempre, i napoletani sono stati accusati di “vittimismo”. Una parola, questa, diventata ormai classica. Contro Napoli e i napoletani si può abusare finchè si vuole, non ci sono problemi. Poi sequalcuno prova a reagire, diventa un vittimista. Nulla di nuovo.
Come nulla di nuovo c’è in un calcio, quello italiano, che negli ultimi anni non ha provato nulla per cambiare e per piacere alla gente, per portare le famiglie allo stadio, per trovare un’alternativa ai soldi ricavati dalla vendita dei diritti televisivi. Conseguenza di ciò, oggi è il calcio italiano che gira intorno alle televisioni e non viceversa. Non deve sorprendere, quindi, che Sky decida che il Parma debba tornare a giocare, niente di strano che la serie A obbedisca senza fiatare. A pensarci bene, in questo mondo di strano in effetti c’è solo De Laurentiis, che da quando è presidente si sforza, riuscendoci, di chiudere ogni anno i bilanci in attivo, pagando tutto e tutti. “Questo è un calcio fatto da vecchi”, sentenziò proprio De Laurentiis qualche anno fa. Nulla di nuovo sotto Sky.