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Tragedia Raganello. Messa commemorativa per le vittime
Venerdì, 21 Settembre 2018 11:57 Scritto da Paola Gentile Pubblicato in Cronache Letto 624 volte
Sono sette gli avvisi di garanzia inviati dal Procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla all’indirizzo dei sindaci di Civita - Alessandro Tocci, San Lorenzo Bellizzi - Antonio Cersosimoe Cerchiara di Calabria - Antonio Carlomagno; al presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, al dirigente dell’Ufficio Biodiversità dei Carabinieri Forestali, Gaetano Gorpia e alle guide escursioniste, Giovanni Vancierie Marco Massaro; in merito alla tragedia del Raganello che, il 20 di agosto, si è abbattuta come una scure sulla comunità civitese facendo da cassa di risonanza in tutto il territorio dell’alto Pollino. Una piena improvvisa di fango, acqua e detriti ha travolto una quarantina di turisti uccidendone dieci e ferendone undici.
I reati che vengono ipotizzati nelle informazioni di garanzia sono:omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione colposa ed omissione di atti d'ufficio. Gli avvisi sono stati emessi in considerazione degli atti istruttori irripetibili che devono essere effettuati a breve termine e per i quali gli indagati hanno il diritto di essere rappresentanti legalmente e sul piano tecnico con la nomina di loro periti.
La Procura di Castrovillari «è impegnata al massimo - ha spiegato lo stesso procuratore Facciolla- per dare una risposta di giustizia il più possibile rapida ed efficace per quanto è avvenuto. Sin dai primi passi dell'inchiesta - ha aggiunto Facciolla - abbiamo lavorato senza sosta per dare una risposta a tutti coloro che sono rimasti coinvolti nella tragedia del torrente Raganello: alle vittime ed ai loro familiari, in primo luogo, e poi ai feriti ed a quanti, pur essendo usciti indenni, hanno subito un grave trauma psicologico per la terribile vicenda che hanno vissuto. Per questo è giusto dare una risposta rapida per accertare le responsabilità di una tragedia terribile e, al contempo, evitabilissima».
«Il nostro impegno, in questo senso - ha detto ancora il Procuratore di Castrovillari - è massimo. Ci stiamo avvalendo, tra l'altro, delle migliori competenze tecniche che rappresentano il meglio di quanto possa offrire, in questo senso, la nostra terra di Calabria».
«I nove escursionisti morti mentre si trovavano nelle gole del Raganello provenivano da quattro regioni diverse: Puglia, Lombardia, Campania e Lazio. Insieme a loro perse la vita Antonio De Rasis, di 32 anni, di Civita, una delle guide più esperte del Raganello, con molti anni di esperienza nell'accompagnamento dei turisti in una delle aree più suggestive della Calabria. Èapparso subito evidente che quel giorno si sottovalutò l'allerta gialla che era stata diramata dalla Protezione civile e che avrebbe dovuto consigliare la sospensione delle escursioni. Quel giorno, evidentemente, furono commessi degli errori e delle omissioni. Ed è su questi che la Procura della Repubblica di Castrovillari è fermamente intenzionata a fare piena luce».
A proposito di De Rasis, il sindaco di Amendolara ha rinnovato la proposta agli altri Sindaci del Territorio al fine di fare istanza, mediante il Prefetto, il Ministero dell’Interno fino al Presidente della Repubblica, affinché venga conferita alla giovane guida morta nelle gole la Medaglia al Valore Civile per il coraggio dimostrato nel tratte in salvo svariati turisti.
«L’ammissione da parte della Protezione Civile dell’eccezionalità dell’evento verificatosi lo scorso 20 agosto a Civita, nelle gole del Raganello - ha proseguito Ciminelli - non fa che rafforzare la nostra tesi: niente e nessuno poteva presagire una piena di dimensioni e forza tali e, di conseguenza, non c’è stata da parte delle guide e dei volontari imperizia, negligenza e imprudenza, in sintesi colpa alcuna».
Antonio De Rasisi, prosegue il primo cittadino «non è stata una guida inesperta, ma ha sacrificato la propria vita, spendendosi con tutte le forze per salvare quella degli altri. Era e rimane per noi un eroe e per tale motivo merita che gli venga attribuito tale riconoscimento».
Riconoscimento che servirebbe, secondo Ciminelli, a «rispondere alle calunnie e alla diffamazione ad arte di certa stampa che non ha fatto altro che buttare fango sulla vicenda screditando le guide e la Calabria».
Ad un mese esatto da quel drammatico evento, la comunità civitese ricorda le vittime del Raganello con una messa presso la chiesa madre “Santa Maria Assunta” di Civita con il vescovo dell’Eparchia di Lungro, Monsignor Donato Oliverio che ha presieduto la liturgia. La fiaccolata silenziosa, alla quale ha partecipato il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, si è poi diretta verso il “Belvedere”.
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