Ficarra e Picone mandano tutti a quel paese

Scritto da  Pubblicato in Tempo Libero Letto 1751 volte

Il nuovo film del duo comico siciliano Ficarra e Picone, non tradisce le aspettative. A tre anni di distanza da “Anche se è amore non si vede” tornano a sbancare il botteghino nella prima settimana di programmazione, incassando 2 milioni e mezzo di euro e battendo il colossal americano “Interstellar”. “Andiamo a quel paese”, nelle sale dal 6 Novembre, e prodotto da Tramp Limited con Medusa Film, scritto, interpretato e diretto da Salvatore Ficarra e Valentino Picone, racconta la storia di due giovani siciliani alle prese con il problema della disoccupazione, rispolverando in chiave ironica, sarcastica e amara l’arte tutta italiana di “arrangiarsi” e di “fare di necessità virtù”. Con una moglie e una figlia piccola, Salvo assieme all’amico di famiglia Valentino, tornano nel paese natio della moglie di Salvo, un piccolo paesino vicino Palermo, di nome Monteforte.

La realtà rurale e la presenza strabordante di anziani, porta Salvo ad avere una intuizione quanto mai “geniale”. Decidono di creare, presso l’abitazione della suocera di Salvo, una sorta di “ospizio abusivo”, con l’intento di tirare a campare con i soldi della pensione dell’anziana suocera e di tutti gli zii e zie provvisti di “utili” ai quali viene data in cambio: compagnia, assistenza e cure.  Come spiegano gli stessi comici, l’obiettivo del film è stato quello di mostrare:“una foto della realtà dell'Italia attuale dove i giovani arrivano a fine mese solo con l'aiuto della pensione dei nonni o dei genitori. Per questo è un film che ci è entrato nel cuore. A partire dal tema, nato dal fatto che conosciamo tante persone che sono tornate a vivere con le famiglie d'origine perché non ce la facevano economicamente. La pensione è il vero ammortizzatore sociale di oggi”. Molti dei personaggi presenti nel film sono persone comuni, come i pensionati e gli uomini che si ritrovano quotidianamente al bar del paese, mentre il ruolo del barbiere è affidato al grande Nino Frassica e quello invece del maresciallo dei Carabinieri è inpersonificato da Francesco Paolo Antoni.Il leit motiv del film è la “pensione” ed è proprio attorno ad essa e agli anziani che si snodano le vite dei due protagonisti alle prese con equivoci, gag comiche e numerosi malintesi e scandali, e non mancano naturalmente le questioni di cuore. Il loro modo di agire quanto mai “border line” porterà in breve tempo un degrado e una caduta morale che investirà tutti gli abitanti di Monteforte.Ficarra e Picone hanno confezionato un film divertente (questo è ovviamente il fine ultimo della commedia), ma hanno anche saputo ricreare uno spaccato di vita quotidiana dolce e amaro, mostrando come il bisogno odierno di sopravvivere a tutti i costi ci sta facendo dimenticare quali sono i veri valori della vita e quali sono i veri messaggi che dobbiamo trasmettere ai nostri figli, ovvero rimanere dignitosi anche di fronte alle difficoltà senza “vendere noi stessi”. Il loro quarto film coniuga, quanto mai prima d’ora, vis comica e denuncia sociale. La parte del “gigante” è affidata ad un Ficarra in grande spolvero, mentre Picone si dimostra essere, come sempre del resto, un’ottima spalla.