Venerdì scorso alle ore 21:10 su Rai Uno si è consumata la morte definitiva di una stella della nostra televisione italiana. Raffaella Carrà e il suo Forte Forte Forte hanno dato vita ad un omicidio/suicidio, sia quello del caschetto d’oro sia quello del talent show. Ebbene si, l’ultimo “prodotto” della Carrà, ahimé, non ha davanti a sé giorni felici. Maandiamo con ordine. Da tempo ormai Raffaella smania per avere una collocazione in un palinsesto televisivo. La sua conduzione di un’edizione dell’Euro Vision Song Contest non poteva certo bastare a tenerla buona. Lei è una che scalpita, che non sa stare dietro le quinte, che vuole a tutti i costi esserci. Ebbene, per darle la giusta collocazione che si merita le era stato affidato il ruolo di giudice a The Voice of Italy su RaiDue. Ma capite bene che dopo due anni senza vittorie e dimostrando di avere davvero poca inclinazione nello scovare talenti, cercasse qualcosa di più. Non potendole o non volendole affidare un programma in prima serata, ed io mi domando quanto tutti noi non avremmo bisogno di uno sprazzo di veridicità alla “Carramba che sorpresa!”, le è stato dato l’incarico di “creare” un programma fratello, ma direi anche gemello, che mescola un po’di The Voice, un po’ di Amici di Maria De Filippi vecchia maniera, un po’ di XFactor, un po’ di Italian’s got talent e un po’ di un po’ di tutti talent presenti sulla faccia del pianeta. Vi chiederete ora perché la morte televisiva della Carrà. Per un semplice motivo. Gli altri talent hanno piglio, carisma, bravura, talento, novità, il suo Forte Forte Forte invece, coniuga un cast da triscount (il tanto ricercato prendi 4 e paghi 1), la scarsa personalità dei giurati, imbarazzante Asia Argento in versione “santona indiana” che dispensa consigli sulla vita e sul talento (mi verrebbe da dire: “Proprio lei?”), un Joacquìn Cortés timoroso di dire qualunque cosa possa offendere “caschetto biondo” e Philippe Plein stilista messo lì non si sa per quale motivo, secondo me lui credeva di partecipare ad Italian’s Next Top Model, e in quel caso la sua presenza avrebbe avuto anche un senso, e poi c’è lei “la divina” che ha messo su un programma auto celebrativo (gli spezzoni di suoi vecchie trasmissioni si sprecano) dove a “comandare” è lei e solo lei. Nessuno si sogna di contraddirla, nemmeno quando da del “talento” ad un ragazzo che storpia una hit di Tiziano Ferro e fa a stento una pirouette. E poi ci sono i concorrenti, davvero di livello e qualità talmente bassa che alle sagre di paese si vede e si sente gente dotata di più “talento”. Secondo me, la Raffa, avrebbe dovuto pregare in ginocchio la Cuccarini per fare la giurata, e non impelagarsi in polemiche sterili su Twitter, almeno lei qualcosa di televisione, canto, danza e conduzione capisce; e avrebbe dovuto supplicare anche Tiziano Ferro per affiancarla in questa missione suicida. Che dire, il conduttore Ivan Olita, ex Vj di Mtv, dimostra di saper fare almeno il compitino, anche perché non è chiamato mica a declamare Shakespeare, per il resto la trasmissione più che Forte Forte Forte è Triste Triste Triste. Ci attendono ancora altre puntate e la situazione potrebbe migliorare e togliere dal cilindro la nuovaBeyoncé, ma ho seri dubbi. Ad un certo punto, mentre la noia e lo sbadiglio prendevano il sopravvento, ho sperato che arrivassero i tecnici, sbaraccassero tutto e che partisse la siglia “eò eò, la fortuna” e che Raffaella comparisse con il suo lungo abito da sirena paillettato e che facesse arrivare qualcuno dall’Argentina.
Cara Raffa, ci vuole coraggio a chiamarlo forte, forte, forte
Scritto da Paola Gentile Pubblicato in Tempo Libero Letto 1990 volteUltimi da Paola Gentile
- Cuori. Il nuovo medical drama in stile anni ’60
- Leonardo. Se non c’è il crime, le fiction non ci piacciono
- Il Commissario Ricciardi. La Rai punta tutto su Lino Guanciale. Ed è successo!
- Mina Settembre. La protagonista dei romanzi di De Giovanni sbarca in tv
- Sanremo70. Diodato vince l’edizione dei record