Terzigno ed il suo Olocausto 2.0 In evidenza

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Memorie spazzate via, come foglie al vento, famiglie distrutte, tragedie infinite, bambini che piangono dall'altra parte della strada, sequenze infinite di nomi che si susseguono, sempre uguali, sempre con lo stesso accento di malinconica accettazione di un omicidio plurimo che perpetua le sue vittime senza mai arrestarsi. Visi sbigottiti alla domanda: perché proprio noi, perché solo noi, perché deve succedere tutto questo, qual'è lo scopo, qual'è il fine?  Sguardi sicuri di gente crudele che crede nel male sopra ogni bene, che crede che il male faccia ancora bene, che crede che il male sia l'antidoto al suo bene. Uomini al governo che danno chiari ordini: uccideteli tutti. Gente che non sa scappare perché non vuole rinnegare ciò che è, ciò in cui crede. Gente che vuole scappare perché la vita è l'unica cosa che ci rimane. Gente che dà ragione al carnefice, che diventa essa stessa assassina, gente che sceglie la morte, gente che non sa cosa sta facendo. Due vecchietti si danno ancora la mano, forse c'è speranza. Due giovani inneggiano ancora alla morte e alla distruzione totale, a corpi ammassati tutti lì, davanti al campo, tutti lì, dinanzi al capo. Ora rileggete e pensate agli 80 e passa caduti in guerra per la vita, morti di tumore e leucemie da quando chi ci amministra ha scelto la morte alla vita, ha scelto discarica e soldi al posto di orgoglio e vita. Rallegratevi, Terzignesi, siete entrati anche voi nei libri di storia: questo è l'Olocausto 2.0, questa è l'eliminazione di massa di un popolo nuovo, incosciente, e pronto di nuovo a suicidarsi. Questa è una pagina ancora da concludere, ma gli unici alleati siamo solo noi stessi. Suicidio o rivoluzione per la vita, il tempo scorre. I campi sono pieni, le SS pronte in nuove liste elettorali. A voi la scelta, a voi il destino.

Ultima modifica il Mercoledì, 28 Gennaio 2015 10:12