Al Bano, Romina e quella nostalgia canaglia...

Sabato, 30 Maggio 2015 11:09 Scritto da  Pubblicato in Tempo Libero Letto 1631 volte

E’ stata una serata amarcord quella che si è consumata venerdì 29 maggio su Rai Uno. Lo spettacolo “Signore e signori Al Bano e Romina” in diretta dall’Arena di Verona, gremita in ogni ordine di posto, ci ha consegnato un’istantanea di ciò che eravamo e che non siamo più. Lo show ha ottenuto un successo straordinario di pubblico, con quasi 5 milioni di telespettatori, totalizzando il 24,34% di share. Ma lo si sapeva, si era ben consci che riesumando la coppia-non più coppia targata Usa/Cellino San Marco il popolo italiano sarebbe impazzito, e non solo (ricordiamo che i russi, per la loro prima reunion in occasione della festa organizzata dal magnate della tv cirillica nel 2013 per i 70anni di Al Bano, sborsarono più di mille euro a biglietto). Erano 21 anni che non si esibivano insieme in Italia, se si esclude ovviamente il riavvicinamento all’ultimo Festival di Sanremo con Carlo Conti che incitava il pubblico a prodigarsi nel coro: “Bacio, bacio” che nemmeno al gioco della bottiglia si fa più. Ma nonostante questo la coppia è tornata sul luogo del delitto: il palcoscenico, ed ha offerto ai fan più inossidabili e alle giovani generazioni uno spettacolo bulimico e con tempi televisivi da panico. Troppo lungo, troppa carne al fuoco, troppi ospiti liquidati anche in malo modo per mancanza di tempo e, ciliegina sulla torta, Pippo Baudo che ormai ha i tempi televisivi di un bradipo. Il Pippo nazionale ha ripercorso insieme alla coppia i momenti clou della loro “carriera artistica” riproponendo aneddoti, spezzoni di vecchie esibizioni e ricordando, naturalmente, la vittoria sanremese nel 1984 con il brano “Ci sarà”. Le pecche nel ritorno trionfale di Al Bano e Romina sono state davvero tante. Oltre alla lunghezza dello show, di cui abbiamo già trattato, oltre alla valanga di ospiti ed amici chiamati ad omaggiare l’ex coppia felice (da Lopez a Solenghi, passando per i Ricchi e Poveri ed Umberto Tozzi), oltre alla presenza sempre troppo ingombrante di Baudo, c’è stata la superflua apparizione di Kabir Bedi che si è cimentato con Romina nel “Ballo del qua qua” distruggendo definitivamente quel poco di credibilità e virilità che gli era rimasta (l’altra se l’era già ampiamente giocata sull’Isola dei famosi e come protagonista nell’agghiacciante quinta serie di Un medico in famiglia). Tutto questo per allungare un po’ di più il brodo e costringere il povero Al Bano a ripetere come un mantra che “il tempo è tiranno”. Romina poi legge un estratto del libro che ha scritto dedicato a sua madre Linda Christian, e dulcis in fundo la presenza da corollario del figlio della coppia, Yari che ha cantato un suo pezzo e si è profuso in commenti imbarazzanti sul genere umano: “Più me la faccio con gli esseri umani più son contento di essere un animale”. C’era davvero bisogno di un po’ di retorica caro Yari e dopo averti sentito cantare e parlare capisco il perché tu non abbia mai sfondato nel mondo della musica. Le canzoni culto ci sono state tutte: da Felicità a Nostalgia canaglia fino a Something Stupid incisa di recente dalla ritrovata coppia artistica. Naturalmente la Power è stata accusata di aver stonato (sai che novità, è una vita che lo fa) e di aver usato il playback in alcune esibizioni, ma a noi non ce ne importa nulla. A noi piace vederli sul palco che si punzecchiano, che si lanciano frecciatine e battute al vetriolo, che superano la loro crisi usando la tv come analista e il giudizio del pubblico (che li ama da sempre) come viatico per fare nuovi concerti ed intascare un altro po’ di denaro. Ogni volta che li vedo insieme sembra di partecipare ad una riunione di condominio, dove tutti si rispettano, si salutano, si intrattengono anche a chiacchierare, ma al minimo sopruso o al minimo sgarbo sono tutti pronti a far volare le sedie e a far piovere insulti come massi da un cavalcavia. E’bello vedere questo clima di finta armonia, di falsa felicità, e di tiratissima comprensione con la speranza che da un momento all’altro scatti la rissa e tornino di nuovo ad accusarsi in tribunale. Ma allora perché il pubblico li ama cosi tanto? Perché Al Bano e Romina, per anni, hanno fatto sognare milioni di persone. Lui, il ragazzo del sud pieno di valori ma di estrazione sociale modesta, lei, la ragazza americana, figlia di attori e conoscitrice del mondo dorato e patinato di Hollywood dal quale è fuggita; hanno fatto sempre sparare che l’amore potesse rompere tutte le gerarchie sociali e superare ogni barriera di perbenismo. Questo hanno rappresentato e rappresentano tutt’ora gli ex coniugi Carrisi: il sogno, la speranza, quella felicità che hanno tanto cantato ma nella quale forse hanno creduto troppo poco.

 

In tutto questo love affair mi domando se la Lecciso fosse a casa a guardare la tv e a mangiarsi i gomiti dalla bile. 

Ultima modifica il Mercoledì, 06 Marzo 2019 15:44