I Medici – Masters of Florence: la fiction record di ascolti
Mercoledì, 26 Ottobre 2016 17:01 Scritto da Paola Gentile Pubblicato in Tempo Libero Letto 674 volte
Se la prima puntata dei Medici, in onda ogni martedì sera su Rai uno, mi aveva lasciata piacevolmente impressionata seppur con qualche riserva, la seconda mi ha definitivamente conquistata. Non solo per la freschezza di una scrittura dinamica che va a sciacquare i panni nelle sacre acque della Hbo, canale americano che produce le serie più coinvolgenti degli ultimi anni, ma svecchia di fatto il linguaggio Rai allontanandolo dal bigottismo a cui ci eravamo abituati negli ultimi tempi. Assistere a svariate scene di nudo sia etero che omosessuale non ha precedenti per la nostra storia televisiva.
La serie narra le vicende di Cosimo (Richard Madden) primogenito di Giovanni (Dustin Hoffman) ed erede dei Medici che, suo malgrado, si ritrova a dover accantonare i sogni d’artista per gestire la banca di famiglia. Cosimo è un uomo di indubbio carisma, capace di trarre sempre il meglio da ogni situazione, molto religioso, ma questo non lo esula dal commettere efferatezze per opera del suo braccio destro Marco Bello (Guido Caprino). Costretto ad un matrimonio combinato con la nobile Contessina de’ Bardi, con la quale avrà un rapporto che oscilla tra l’amore e la forzata sopportazione, Cosimo sfoga tutto il suo genio creativo nella sovvenzione di grandi opere che possano dare gloria a Firenze e lustro alla famiglia Medici; come la cupola autoportante del Brunelleschi. Acerrimo nemico di Cosimo è Rinaldo degli Albizzi che, accusandolo di praticare l’usura, gli metterà contro l’intera Signoria. Alla fine gli verrà risparmiata la vita, ma verrà mandato in esilio a Venezia.
I costumi, le scenografie, i dialoghi e il doppiaggio sono, a mio avviso, ben riusciti. L’uso smodato dei flashback per raccontare Cosimo da giovane appaiono smodati nella prima puntata e decisamente contenuti in seguito. Sono stati riscontrati alcuni svarioni ed inesattezze storiografiche, ma sarebbe assurdo pensare di poter imparare la storia di questa grande famiglia attraverso una fiction, per il semplice fatto che il termine stesso “fiction” contiene al proprio interno la pregiudiziale della fallacità, in quanto è unione osmotica di realtà e finzione. La serie tv può dare le linee guida, instillando nel telespettatore la curiosità a saperne di più. E’ normale che all’interno dell’economia del racconto e, al fine di rendere la trama più appetibile, vengano inseriti elementi che si discostano dalle pieghe originarie del racconto: ad esempio il piccolo giallo sulla morte di Giovanni de’ Medici.
Gli ascolti altissimi hanno premiato il prodotto e all’estero si sono dannati l’anima per beccare un streaming degno di questo nome. Una volta tanto anche loro sanno cosa si prova.
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