Paolo Bonolis come Giano bifronte
Lunedì, 16 Gennaio 2017 11:13 Scritto da Paola Gentile Pubblicato in Tempo Libero Letto 493 volte
L’istrionico conduttore televisivo si mostra in forma smagliante nel nuovo programma di Canale Cinque Music dove porta in scena tutto il suo repertorio ridanciano offrendo tre ore di godibilissimo spettacolo con interviste ai grandi della musica dimostrando, ancora una volta, di essere uno straordinario mattatore. Gli ospiti sono chiamati a raccontare qual è la canzone della loro vita e che ha influenzato la loro musica.
In forza a Mediaset già da parecchio tempo, e con un contratto prossimo alla scadenza, in questi anni Bonolis ci ha deliziati con programmi che spaziano dalla risata più pungente - vedi Avanti un altro - ad occasioni di riflessione profonda con il pregiatissimo seppur falcidiato dall’auditel, Il senso della vita. Ecco, proprio questa trasmissione presenta molti strascichi in Music: le confessioni a cuore aperto, le riflessioni, le sedute familiari e non necessariamente ingessate ricordano moltissimo la precedente esperienza televisiva. La scenografia è quella delle grandi occasioni unita ad una carrellata di ospiti che insinuano un tarlo giustificato, ovvero sia che Bonolis abbia voluto fare di Music un piccolo Sanremo. Ad ogni modo siamo lontani anni luce dalla kermesse che si svolge nella città dei fiori. Il clima è decisamente più disteso, informale, non c’è gara, non c’è giuria e sembra quasi un miracolo vista la virata che accomuna ogni trasmissione televisiva nel voler piazzare ovunque giudici che emettono sentenze. La battuta alternata alla citazione colta è la cifra dello stile Bonolis che lo rende un perfetto Giano bifronte. Uno stile ritenuto dai più cinico e sadico soprattutto nel perculare persone comuni elevandoli, per almeno una sera, a personaggi.
Gli esilaranti e collaudatissimi siparietti non sense con il compagno di sempre, il maestro Luca Laurenti che si scopre e riscospre spalla eccellente.
Il primo dei tre appuntamenti ci lascia impressa l’immagine del maestro Ezio Bosso, un esempio di tenacia, amore per la propria professione, portatore di un messaggio dirompente: non lamentiamoci per le piccole cose, tutto si supera. La vita vale sempre la pena di essere vissuta, anche e soprattutto nella malattia.
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