Si sa la natura non perdona. Nulla si può mettere contro di lei e sperare di farla franca. Davanti alle difficoltà solo chi ha una forte personalità e capacità di cavarsela sempre e comunque riesce a sopravvivere e a non soccombere sotto le sue tremende ali distruttrici. “Matrigna cattiva” avrebbe detto qualche tempo fa il grande poeta di Recanati, ma anche “rivelatrice di mancanze e di inprofessionalità” aggiungerei molto modestamente io. Ebbene lunedì 26 gennaio, Alessia Marcuzzi, la grande sorella nazionale e novella sposa, ha dovuto soccombere dinnanzi alla potenza di un tremendo uragano che si è abbattuto su di lei e sulla sua Isola dei famosi 2015 targata Mediaset. Uno sfacelo, una distruzione, un vero e completo disastro, oltre al tremendo flop che ha fatto registrare la prima – non- puntata del reality show, durata 30 minuti scarsi di cui 10 di pubblicità. La trasmissione si apre, alle ore 21.30, con le immagini in diretta dall’Honduras che ci mostrano la tempesta, con correnti a 20 nodi e onde alte un metro che non consentono ai “naufraghi” di sbarcare sull’arcipelago di Cayo Cochinos, dove trascorreranno 2 mesi a spaccare cocchi, a cercare legna, a mantenere vivo il fuoco, a pescare e a litigare per la qualsiasi, fino ad aggiudicarsi, e sarà un solo Highlander a farcela, il montepremi di 100.000 euro, oltre al cachet che i presunti personaggi famosi hanno già incassato per la loro partecipazione al reality. I sedicenti naufraghi, che durante il giorno avevano più volte tentato di raggiungere l’isola a bordo di un barchino, sono stati sistemati in un comodo albergo sulla terra ferma, mentre il povero inviato Alvin, raggiunto il luogo del reality in mattinata con un aereo, è rimasto bloccato lì sull’isola, diventando a tutti gli effetti il primo vero ed unico naufrago, nonché il “figlio della serva”. Ma andiamo con ordine. In studio l’atmosfera è mesta, tipica di una morte annunciata, con lunghi strascichi di agonia. Il clima gioioso e gaio di Simona Ventura (ricordiamo tutti il suo “Testa alta e schiena dritta”) lascia spazio ad un volto spigoloso ed angosciato di una Marcuzzi impanicata a morte e brancolante nel buio; dimostrando, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che senza un copione e una scaletta precisa è una donna finita. Archiviato il collegamento con l’inviato si passa al collegamento con i naufraghi: Melissa Panarello, la ragazzina precoce di 100 colpi di spazzola, Charlotte chi? Caniggia, Fanny Neguesha ex fidanzata e quasi moglie del bad boy Mario Balotelli, Le Donatella direttamente da X Factor, l’esagitata Rachida Karrati della terza edizione di Masterchef che fece perdere la pazienza ad un impeccabile Carlo Cracco, Rocco Siffredi l’unico a non aver bisogno di presentazioni, Catherine “detesto i talent e i reality” Spaak, Alex ci ripovo di nuovo con la tv Belli, Andrea a’ rieccomi Montovoli, Patrizio perché sei andato lì? Oliva, Pierluigi smanio di protagonismo Diaco e Valerio mister simpatia Scanu; che si mostrano già tutti amici e tutti uniti tranne la Spaak che minaccia di abbandonare la nave ancora in porto. L’unico siparietto un po’ risoluto è stato quello di Mara Venier opinionista insieme ad un ringalluzzito Alfonso Signorini che scambia qualche battuta ricca di doppi sensi con Siffredi, segno evidente di quale triste piega prenderà la trasmissione d’ora in poi, ma almeno Mara dimostra di essere in modalità isola, mentre Alessia è troppo tesa, troppo concentrata, troppo ansiosa di fare bella figura. Qualcuno dovrebbe ricordarle che non sta presentando gli Oscar o un programma d’informazione, ma l’isola dei famosi. Ma niente non ce la fa, taglia corto sulle battute della Venier ed è solo desiderosa di chiudere la trasmissione e di dare appuntamento alla settimana prossima, lasciando Mara nello sconforto: “Adesso che facciamo, andiamo a cena?”. Ora io dico una trasmissione del genere, con una macchina organizzativa di quella portata, con un dispendio economico notevole, non può mandare tutto all’aria in quel modo, senza neppure provarci. La tempesta non c’entra, o almeno non completamente. Sono venuti alla luce tutti i limiti di una conduzione e di una produzione incapace di affrontare gli imprevisti, avevano tutto il tempo per inventarsi qualcosa, la tempesta non si è scatenata all’ultimo minuto. Avrebbero potuto trasmettere contributi del corso di sopravvivenza, avrebbero potuto far vedere le schede dei protagonisti, intervistare amici e parenti, mandare in onda le emozioni dei naufraghi prima della partenza, avrebbero potuto fare qualsiasi cosa ma hanno preferito non fare nulla, salutando tutti ed augurando buona notte.La Ventura nel lontano 2004 aveva portato a casa la serata, con una tempesta in atto, dico solo questo. Ma la Marcuzzi non è SuperSimo, ahimé!.