Un medico in famiglia 10 vince ma non convince

Venerdì, 09 Settembre 2016 16:53 Scritto da  Pubblicato in Tempo Libero Letto 602 volte
Parte con il botto la decima stagione di Un medico in famiglia in onda tutti i giovedì sera su Rai Uno. La serie più amata e longeva della televisione italiana fa registrare buoni dati in termini di ascolto ma fiacca, per non dire ammazza, le speranze di assistere ad un qualche rinnovamento che non sconfini nello scopiazzo e nel nonsense. Il fulcro centrale di queste dodici puntate sarà la dubbia paternità di Anna. Ebbene sì, sarà la giovane diciottenne Martini a tenere banco contesa tra il padre putativo, Lele, e il presunto genitore biologico Valerio Petrucci che scopriamo essere stato l’amante della defunta Elena, prima moglie del dottor Martini. Dopo venti anni di assenza Petrucci torna a Roma ed invia un messaggio al suo grande amore mai dimenticato, convinto di trovarla ancora viva e vegeta in quel di Poggio Fiorito, quando scopre che così non è, gli viene il dubbio (dopo venti, e dico, venti anni) che forse il figlio che aspettava all’epoca potrebbe essere suo. E già qui siamo di fronte ad un cratere narrativo di proporzioni gigantesche, quasi quanto le buche di Roma. Ci sta che l’uomo abbia trascorso gli ultimi anni all’estero – che poi è stato a Londra, mica in Papuasia – ci sta che in questo enorme lasso di tempo non sia mai passato per Roma neppur per sbaglio, ma è assurdo che un uomo possa convivere con questo rovello della paternità senza volerlo approfondire prima, nonostante la donna, all’epoca dei fatti, avesse scelto di restare con il marito. Ecco, questo ingranaggio poco oliato pare stridere con il resto della storia che, di fatto, è sempre la solita solfa che si ripete. Lele è di nuovo protagonista di casa Martini e non solo. Dovrà tenere a bada i figli, che spuntano fuori come conigli da un cilindro, gli specializzandi, entrati nell’organico della clinica, la moglie Bianca attualmente in Francia con l’ultimo arrivato Carletto e nonno Libero che a sua volta si barcamenerà tra nipoti adolescenti afflitti dai primi amorazzi e piccoli e grandi problemi di tutti i giorni come la new entry Maddalena; figlia di un suo amico scappato a Cuba con l’amante, che avrebbe l’ardire (almeno sulla carta) di sostituire la mai dimenticata Cettina e il suo precedente rimpiazzo Melina, ma sulle prime si dimostra incapace di fare sia l’una che l’altra cosa. La decima stagione ha qualcosa di già visto, oltre ai rimandi alle serie oltreoceano - vedi Grey’s Anatomy - con il nuvolo di specializzandi e le vicissitudini di Lorenzo e Sara, un po’ avulsi dal contesto generale, almeno in queste prime due puntate. Ma Un medico in famiglia non strizza l’occhio solo alle series ma attinge anche da se stesso, dunque si auto plagia, dimostrando di non poter fare a meno dell’aeroporto, che si conferma ambientazione preferita della scena di apertura di queste due ultime stagioni. Nonostante questo sono convinta che in futuro la fiction continuerà a macinare audience perché tutto sommato, quello del medico, è un format rassicurante, abbiamo quasi un’affezione per questi volti che ci fanno compagnia da circa venti anni e nonno Libero, malgrado tutto, riesce sempre, nel bene o nel male, a strapparti una risata. Ma quando gli autori vanno ad infognarsi nel passato pescando una storia tanto assurda quanto greve, significa che, alla lunga, le idee scarseggiano e in quel caso, più che accanirsi, sarebbe meglio staccare la spina.